i racconti erotici di desiderya

Bianca

Autore: Montecristo70
Giudizio:
Letture: 575
Commenti: 0
Dimensione dei caratteri: [+] - [ - ]
Cambia lo sfondo
"Appartenere a qualcuno. Appartenere ad un padrone.

Provare piacere nell'essere parte. Nell'essere

importante... Nel valere... e tanto... per il tuo

padrone... Se è questo quello che senti, dentro di

te, rispondi si... socchiudi gli occhi.... e…"

Lunedì, primo del mese. Un bar qualsiasi in un viale

di Milano. Un aperitivo noioso con un uomo ancora

più noioso. Il cellulare squilla, gli occhi le si

allargano davanti ad una via di fuga. "Come? Stasera?

Dopo cena? Certo… allora facciamo per le 9,30… si'

sotto casa mia... perfetto... A dopo" Sorride...

abbassa lo sguardo. "Perdonami, mi ero dimenticata

quest'appuntamento... un vecchio amico, non lo vedo da

molto… devo scappare, sono in ritardo" … "Come dici?

Certo, chiamami pure, mi farà piacere risentirti"

Risentirti e non rivederti. Non usa mai parole a caso,

ogni parola nasconde una scelta, ogni scelta una

volontà. Sorride, si allontana… Padrona di sé, sicura

nelle sue insicurezze… In fondo è in ritardo davvero,

non ha il tempo di cambiarsi… uscirà con lo

sconosciuto così com'è... capelli un po' arruffati,

pantaloni bianchi, camicia nera… divisa da ufficio…



Le braccia dolgono per il peso del corpo… i polsi

bruciano sotto la corda che costringe… le scapole

sporgono sempre più a prender forma d'ali… la punta

dei piedi, unico sollievo, tocca appena il terreno…

Piega la testa all'indietro a cercare sollievo e

sente il collare pungerle la base del collo… si bagna

le labbra con la lingua. Umida. Paura e desiderio si

mescolano,prosciugano l'anima che si fa carne viva…

Respira piano a bocca aperta… da dietro la benda tende

le orecchie ed espande la pelle a sentire… Ogni

rumore, ogni odore… tutto si fa messaggero di ciò che

sta per venire…

Non sapeva perché aveva accettato quell'invito…

avevano parlato poco. Il telefono era subentrato

veloce allo schermo. E ora un viso, alla voce. Non è

nervosa… troppi pensieri forse… Il compleanno che si

avvicina, gli enigmi familiari da risolvere, la cena

da preparare, e quel cuore sotto ghiaccio che batte

sempre più piano in lei... Si pettina velocemente

davanti allo specchio… Non è bella, non è brutta…

gioca a nascondino con se stessa…

"Sei una donna imprigionata in un corpo da

adolescente… acerbo, morbido… linee curve in cui

perdersi…". Voleva essere un complimento dell'ultimo

uomo che si era perso in lei mentre lei perdeva i

suoi

pensieri i lui… "un corpo da adolescente"… e intanto

le succhiava i seni, stringeva i capezzoli tra i

denti, spingeva in lei con forza e la trascinava in

quel ballo dove lei trovava il silenzio…

Lo sconosciuto stava per arrivare… non ne ricordava

neppure il nome… squilla il cellulare… ricordava

vagamente una pagina: particolare, forte, erotica e

sottile… sarebbe stato, comunque, meno noioso

dell'uomo-aperitivo…



La frusta nell'anima è lampo di luce… aspettata,

arriva inattesa… precede rumore di tuono, ustiona il

lampo, la pelle… uno, grazie... due, grazie...

dieci, quindici, venti, cinquanta… grazie, grazie, grazie.

Ancora grazie… assetata di luce teme e attende il

colpo, e quello dopo, e quello dopo ancora… lui le

gira intorno... lo sente, lo segue con il corpo

appeso... allunga le orecchie… mugola piano ora,

come un animale… un basta che vuol dire ancora, ancora,

ancora... non è la sua voce, le nasce da dentro…

sono i suoi demoni a parlare per lei… ancora… ed è un

latrato lungo di cane, prolungato, biascicante…

ancora… sente il sesso di lui che le preme contro,

tra la schiena e il sedere... le fronde della frusta le

solleticano il seno… non è il primo che vuole… non

la protuberanza del suo desiderio, ma le lame del suo

potere... ancora un colpo improvviso... una cima

ribelle la bacia sulle labbra...

Scende le scale veloce… ma sì, beviamo qualcosa e

torno a casa… domani lavoro, poi devo iniziare a

preparare la cena per il mio compleanno…non ho

voglia di festeggiare… ventinove anni che pesano come

cinquanta… non voglio compiere un altro anno, vorrei

anzi tornare indietro di qualcuno… rewind, un tasto

e zac!, si ricomincia…ma con più calma questa volta…

E intanto arriva al portone, esce e lo cerca…

eccolo, sorride… non è male e comunque sembra simpatico… gli

va incontro, sorride ancora… “andiamo?” Sale sulla

macchina… "Piacere Roberto…" e le chiacchiere

scivolano via… acqua fresca sulla mente…



Il corpo continua ad allungarsi sotto al suo stesso

peso… la pelle brucia, può sentire ogni singolo

colpo disegnato sul suo corpo. Sa già che domani con dita

leggere accarezzerà i segni… li odierà e insieme

proverà la tentazione inutile di lambirli con la

lingua per succhiare le ultime stille d'infuocato

piacere… lacrime bruciano gli angoli degli occhi… il

piacere scioglie le sue gambe e cola… denso... lo

può sentire, percepisce il suo stesso odore... forte,

acre salato… di pioggia e mare… anche lui lo sente,

infatti la fruga con le mani, si invischia a lei… legge il

suo desiderio e le passa le dite sulle labbra… lei beve

di sé, mentre la frusta arriva lì, tra le gambe che

racchiudono la sorgente del suo fiume...

Settantadue, grazie…



La serata scivola via veloce… la riporta sotto casa…

"grazie, è stato un piacere incontrarti… l'ultima

sigaretta e vado…" accende la Marlboro. Aspira

piano.

Pensa già al letto, al riposo nero che l'attende,

all'indomani in ufficio… Le mani di lui arrivano

inattese… tra i capelli, sulle spalle… Le labbra

all'improvviso sono vicine all'orecchio… "Cosa

desideri nelle tue notti… cosa vedi quando sei

sola"…silenzio… le mani scendono aprono frugano

dentro… "sarai la mia schiava?" …le dita si fanno

forti, dure, penetrano nella pelle… "sarai la mia

schiava?” …ancora silenzio, nero… solo respiri.

Profondi, ritmati, assoluti. " Non è difficile…basta

chiudere gli occhi e dire si'"…



I polsi liberi all'improvviso… barcolla... cade...

no.

Lui la raccogli,e in volo... e nel buio le pare di

volare senza peso dalle sue braccia al letto… le sue

mani la accarezzano ora… sembrano ali che corrono

lungo sentieri tracciati sulla pelle… dita,

labbra...

parole dolci senza senso le accarezzano i lobi delle

orecchie per impigliarsi poi tra i capelli… l'anima

si distende sotto di lui… si fa liscia e morbida… molle

quasi, come medusa sul fondo del mare… silenzio...

la spinge verso il bordo del letto, le gambe scendono

fino a toccare terra… così la apre, la divarica…

fruga dentro di lei… sente gli occhi di lui che scrutano

le sue viscere… un nuovo lampo nel buio… è dentro di

lei, un solo colpo che scava, contorce, esplora…





Scende in fretta dalla macchina… cancella i

pensieri… letto, lenzuola pulite… nero, notte, e poi mattina ,

luce, di corsa in agenzia… parole da scrivere,

pensieri da sfuggire…caffè misti a sigaretta e

ancora pensieri da sfuggire… telefonate, chiacchiere,

silenzi, e sempre pensieri da sfuggire… intanto 28

piccole lettere, 7 brevi parole scavavano dentro di

lei… "non è difficile… basta chiudere gli occhi e

dire sì…" nel silenzio le sente rosicchiare…aprire porte

socchiuse, soffiare su desideri nascosti…



E' in quel nero che i suoi desideri prendono corpo…

i suoi fantasmi diventano reali… labbra di donna su di

lei… labbra di donna sotto di lei… mani ruvide sulla

schiena… occhi sconosciuti che violano silenziosi…

bisbigli, presenze che sfiorano, guardano, giocano…

e al di sopra, su tutti lo sguardo attento e fiero del

suo Padrone… la sua presenza silenziosa… che la

terrorizza e rassicura… ogni limite diventa porta da

aprire e superare… Lui non è violento, non costringe

con le mani, con il corpo… la sua è una forza

sottile… lui chiede. Una volta. Asciutto e preciso. Chiede,

attende, guarda… se lo deluderà, non dirà nulla.

Abbasserà un poco lo sguardo, in silenzio… non

tornerà sull'argomento… lascerà che il desiderio cresca,

lascerà che sia lei a chiedere, in un sussurro,

domandare… e anche lì non risponderà, alzerà lo

sguardo, solo un poco e si allontanerà… e lei si

farà cagna, animale, pezza… mugulerà ai suoi piedi, si

ribellerà per poi tornare, strisciare, lambire,

leccare…



Domani è il suo compleanno… deve preparare la cena…

qualche amico a cena… per festeggiare e dimenticare…

il suo compleanno… mentre prepara la borsa la sua

mente corre alla spesa, alle pulizie in casa, agli

ultimi inviti… abbassa le tapparelle, spegne il pc,

la stampante…

Il cellulare vibra sul legno freddo della scrivania…

un messaggio… "sei libera stasera?" …silenzio, buio…

chiude gli occhi, risponde…

Sì.



…e' ancora dentro di lei… ma lentamente i colpi si

sciolgono, le mani si fanno farfalle, le labbra

ritornano alle orecchie… il dolore si ricompone

dolore e lascia il posto al piacere… che sale, si scioglie…

gocciola tra le gambe, scivola sulle ferite, spezza

i respiri e libera l'anima… nero, bianco, colori… un

ultimo tremito, la pace, il peso di lui su di lei…

Il tempo che corre… l'orologio che fugge… voler

prolungare il gioco, fino all'estremo, fino allo

stremo… e insieme ne desidera la fine… Poter

riprendere il controllo della propria vita, di sé…

infilarsi velocemente una maglia accollata e

chiudersi la porta alle spalle… correre giù per le scale

mentrele ferite strusciano sulla maglia… echi languidi di

un piacere che vuole dimenticare ma in cui ancora una

volta si perde.





Nessuna cena, nessun compleanno…Per brindare un

bicchiere di Champagne mescolato ad umore d'uomo.

Per suggellare una benda. Nera, stretta, sul viso. Si'…

si', ancora sì… ad occhi chiusi, sbarrati, aperti,

sprangati… Sì.

E intanto lei, madre di se stessa, dalla schiuma del

suo mare la da alla luce… Bianca.

Bianca nata il suo stesso giorno, di ventinove anni

dopo. Bianca, che la legherà e la renderà libera…

camminerà con lei, le scioglierà le lacrime, renderà

più forte il suo passo, con piccoli aghi di dolore

le ricorderà la sua esistenza, apparirà all'improvviso

nel giorno per colorarle il viso e accendere i suoi

desideri…

Le insegnerà l 'attesa.

Perché lui è un onda… lambisce e si allontana per

poi tornare… più forte, più lieve… soffice o affilato… e

lei vivrà di attesa in attesa, il resto, ciò che

accadrà nel corso dell 'onda sarà il suo regno, sarà

territorio di Bianca





"Appartenere a qualcuno. Appartenere ad un padrone.

Provare piacere nell'essere parte. Nell'essere

importante... Nel valere... e tanto... per il tuo

padrone... Se è questo quello che senti, dentro di

te, rispondi si... socchiudi gli occhi.... e…"





giudica questo racconto

Attenzione, solo gli utenti registrati su Desiderya.it possono esprimere giudizi sui racconti

Per registrarti adesso CLICCA QUI

Se sei un utente registrato devi autenticarti sul sito: CLICCA QUI



Dal Sexy Shop di Desiderya...
In: Sex toys
Special cleaner love toys 200ml
Special cleaner love toys 200ml
Disinfettante per la pulizia di tutti gli oggetti ...
[Scheda Prodotto]
In: Sexy party
Comincio per gioco, fra di noi..
Comincio per gioco, fra di noi..
Andiamo prima che vengano a cercarci dice lui.Ho a...
[Scheda Prodotto]
In: Sex toys
Double header bender 30cm nero
Double header bender 30cm nero
Fallo per doppia penetrazione realizzato in silage...
[Scheda Prodotto]