i racconti erotici di desiderya

Al negozio di scarpe.....

Autore: EccitazioneMentale
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….la Signora ha un paio di piedini niente male, ed io che ho una grande passione per i piedi, starei ore ed ore a calzarle e sfilarle scarpe, magari passando pian piano da elegantissimi stivali a sandali di tutte le forge che possano risaltare l´eleganza di uno smalto disegnato da Leonardo su delle dita scolpite da Donatello.

“Queste le stanno proprio bene, ma dovrebbe provarle senza calze, per mettere in risalto la perfezione del suo piede, l´eleganza delle sue forme, la classe dei suoi colori” esclamo io in modo molto professionale.

“Va bene me le dia che le vado a provare nel camerino” mi rispose la Signora
“Eccole un 38, dovrebbero andare bene se ha qualche problema mi chiami che le vengo in aiuto”

Passarono alcuni minuti ma la Signora era ancora chiusa in camerino, mi avvicinai alla porta ed esclamai “Signora posso aiutarla?”

“Le scarpe sono perfette, il numero dovrebbe essere quello giusto ma non riesco a calzarle, se non e´un problema mi dia una mano”.

Ed io che non desideravo di ascoltare altro, entrai nel camerino, del resto nel negozio eravamo rimasti solo io e lei, e l´orario di chiusura stava per avvicinarsi.
Le presi il piede, passandolo sotto il palmo della mia mano, provai la stessa Emozione che un gallerista potrebbe provare toccando un quadro di un grande pittore, il piede era freddo le mie mani bollenti, e da questo shock termico, parti´un brivido che mi percorse tutta la schiena fino ad arrivarmi al cervello.

Guardando il suo volto rialzandomi per chiederle come le stessero, capii´che lo stesso brivido aveva percorso anche la sua schiena, si leggeva negli occhi che le mie mani sui suoi piedi non l´avevano lasciata indifferente.

“Mi stanno bene, forse leggermente strette sul collo del piede” mi rispose, ed io cominciai a massaggiarle il collo del piede, per riuscire a capire se fosse il numero giusto, ma soprattutto per riuscire a capire se fosse il “momento” giusto.

Tra un massaggio e l´altro e tra un “Va meglio?” e l´altro, alzavo gli occhi per incrociare il suo sguardo, in un´occasione l´avevo scorta con gli occhi chiusi, gli occhi di chi sta per abbandonarsi a se stessa.

Lei pero´ebbe la forza di dirmi iniziando a chiamarmi confidenzialmente col mio nome di battesimo “Gianni proviamo un numero piu´grande, perche´voglio comprarli, mi piacciono molto e poi quest´acquisto me lo ricordero´per il resto della mia vita” “almeno spero” aggiunse con un sorriso malizioso.

Andai di la in magazzino e ritornai con il numero piu´grande, non feci in tempo ad aprire la porta che subito notai che Manu, questo era il suo nome si era messa in liberta´lasciando a coprire lo splendido corpo il solo abbigliamento intimo, di un´eleganza sopraffina, come il tanga intravisto in precedenza e lo charme con cui era entrata nel negozio lasciavano presagire.
“Signora, mi dia il piede che gliela calzo io” esclamai e lei mi rispose “Gianni, chiamami Manu, perche´fino a 5 minuti fa ero una cliente come un´altra, ma ora, dopo il massaggio al piede, voglio essere di piu´molto di piu´”.

In preda ad un turbinio di Emozioni, con la sola fortuna di essere molto calmo e quindi padrone della situazione, non osai ribattere null´altro che un “Grazie Manu”, presi il piede, iniziai a massaggiarle il collo, scendendo questa volta piu´giu´verso le dita con le quali inizia a fare conoscenza.

Sentivo Manu vibrare, ad ogni massaggio un sussulto, e cosi´presi l´audacia di sdraiarmi ai suoi piedi e di sostituire le mani con la lingua, iniziai a leccarle le dita, con dolcezza, lentamente, salendo dalle dita al collo e viceversa, dopo alcuni minuti mi inginocchiai per salire con la mia lingua sempre piu´su.
Le gambe erano uno spettacolo, un´autostrada del piacere, dove ad ogni casello corrispondeva un pedaggio gratificante, le nostri menti ormai erano un tutt´uno, casellante ed autista allo stesso momento in un continuo scambio di ruoli.

Ero quasi arrivato alla fine dell´autostrada, quando sentii aprire la porta, strano di solito a quell´ora non arrivava mai nessuno, ed allora mi “parcheggio” alla prima area di sosta, spengo il “motore” che per la verita´era diventato di fuoco, e vado verso l´entrata, arrivo alla cassa e c´era un signore sulla cinquantina, “Come posso aiutarla?” esclamai, e lui “Manu e´qui?” bhe non ci misi poi molto a capire che era il marito “E dissi si e´di la in camerino che sta provando un paio di scarpe, ora gliela chiamo” e andai verso il camerino.

Lei nel frattempo invece di raffreddare il “motore” lo aveva riscaldato ancora di piu´infatti la trovai schiena verso la porta, a masturbarsi con un dito infilato nella fighetta ormai bagnata come la Costiera Amalfitana in un giorno di burrasca.

“Signora c´e´suo marito di la” le dissi per non fare insospettire lui, e lei “Gianni ti ho detto che devi chiamarmi Manu, fallo aspettare noi dobbiamo finire di provare le “scarpe”", senza perdermi dánimo ritornai di la e dissi “Se puo´aspettare 5 minuti finiamo di provare le scarpe e torniamo da lei”, “Si va bene” disse lui.

Tornai in camerino e trovai Manu sempre piu´scatenata, ormai non poteva stare piu´da sola, ed infatti appena entrai, mi afferro´la patta dei pantaloni, e con stile, dolcezza ma anche avidita´lo tiro´fuori…….


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