i racconti erotici di desiderya |
Aiutare un amico a scoparsi sua sorella… |
Orgasmina si racconta...
Col proposito d’evitare di far evolvere questi racconti con una cronologia troppo lineare ed una soggettiva parimenti schematica, ho preferito scrivere d’un incredibile evento capitatomi qualche tempo fa, quando un mio amico ha voluto condividere con me il desiderio bruciante che nutre nei confronti di sua sorella. Come spiegato nell’altro racconto, la mia prima esperienza di sesso l’ho avuta con mio fratello Diego, che poi divenne a tutti gli effetti il mio principale partner per lungo tempo, perciò sull’incesto posso dirmi: più che ferrata. Le confessioni di questo mio amico, di nome Fabian, mi hanno colpito molto così ho deciso di aiutarlo affinché potesse trasformare in realtà ciò che da troppo tempo era solo un sogno proibito. Il mio intervento è stato risolutivo e pochi mesi dopo Fabian ha potuto possedere sua sorella Claudia. Io vi racconterò questa storia proprio dal punto di vista di Claudia, che è davvero una ragazza meravigliosa. Avere 30 anni e vivere ancora coi propri genitori, al giorno d’oggi, è cosa normale, ancor più normale del contrario. Gli uomini sono troppo pigri, immaturi ed irresponsabili: il nido d’origine è la soluzione a questi difetti. Le donne invece sono troppo spaventate, impegnate a divertirsi e ai futuri progetti per curarsi di portare avanti una casa e una famiglia. Meglio restare a casa, godersi i servigi dei propri genitori quanto più a lungo possibile. (Tutto ciò vale in forma decisamente maggiore per le persone del Sud, come i reali protagonisti di questa storia.) Questa condizione di promiscuità ad oltranza porta alle volte ad inaspettati, bizzarri, interessanti risvolti. Probabilmente sono severa con me stessa: i miei 24 anni, gli studi ancora in corso e la disponibilità a svolgere qualche faccenda domestica dovrebbero esonerarmi dal novero delle “mammone” incapaci di spiccare il volo. È differente la situazione di mio fratello Fabian che ha già 30 anni, un buon lavoro con una promettente prospettiva, ed una condizione economica rassicurante. Però Fabian nemmeno ci pensa a divenire adulto ed indipendente, gli stanno bene le cose così come sono, con la madre per serva e la sorella per complice. Devo dire che, al contrario di qualche tempo addietro, la mia opinione sull’operato di mio fratello è mutata positivamente e spero proprio che, Fabian, voglia trattenersi con noi ancora per un po’ di tempo. Certo, non è stato sempre così, i 6 anni e passa di differenza hanno rappresentato, per quasi due decenni, un ostacolo insormontabile tra noi due e le reciproche relazioni. Abbiamo cominciato ad incontrati solo quando io avevo ormai 18 anni e le mie amiche potevano essere considerate prede valide nel suo territorio di caccia. Fabian, dal canto suo, poteva contare su una bellezza esaltante, ed un carattere forte davvero fuori dal comune; era, ed è ancora, bello come Adone e forte come Ulisse (peccato però che sia anche stronzo come una scimmia, ma questa è un’altra storia); desiderato dalle donne e sempre disponibile ad accontentarle. Mi sono sorbita decine di confessioni spudorate e sconce da un numero imprecisato di mie amiche intime e non. Era incredibile: chi più, chi meno, riferiva col candore di una bambina, delle dimensioni notevoli del suo coso, piuttosto che della resistenza sfiancante o della tecnica sopraffina. Possibile che a nessuna di loro passasse per la mente che oltre ad essere sua sorella ero anche una donna, con curiosità ed appetiti identici ai loro!? Sembrava proprio di no! Le immagini fantasticate inconsciamente dopo aver ascoltato le imprese da guinnes di mio fratello, raccontate dalla troietta di turno, mi sconfortavano e mi facevano sentire sporca… ma mi eccitavano anche! Finii così in un’orribile turbine di rimorsi e piacere, d’eccitazione e paura, di curiosità e sfibrante cautela. Però, al contrario di quanto potreste pensare, non mi sono mai spinta a fare nient’altro che immaginarlo dentro me. Mai spiato, mai provocato apertamente, mai adulato. Avevo continuato ad avere sempre lo stesso atteggiamento caustico e ostile di sempre. Poi però le cose presero a cambiare: con l’avanzare dell’età la nostra relazione divenne più civile e la reciproca disponibilità accrebbe a dismisura ed in breve tempo. Ciò mi fece comprendere della fortuna di chi l’avrebbe incastrato, perché Fabian, con chi voleva, aveva delle attenzioni ed un modo di porsi adorabili, e poi era così sexy da farti sciogliere come un gelato ad ogni occhiata, e questo ormai succedeva anche a me. In un battibaleno, quegli stessi pensieri inconsci e sconci di qualche anno prima, si ripresentarono al mio cospetto ma ben più distinti e riconducibili al mio puro volere e non più ai soli istinti sessuali. Come se non bastasse, erano innumerevoli le occasioni per restare sola con lui, che mi coinvolgeva sempre nelle sue attività costringendomi a respirare il suo odore che m’inebriava accaldandomi i sensi ed annientandomi le difese. Un giorno però le cose cambiarono ed un piccolo spiraglio di luce si presentò ai miei occhi bramosi di Fabian. Erano le nove e mezza di sera, eravamo sul divano a navigare in internet col suo portatile. Faceva caldo, Fabian era in pantaloncini ed a torso nudo. Io anche ero in pantaloncini cortissimi ed a coprirmi le piccole tettine una larga e bianca t-shirt da uomo. I miei capezzoli in sua presenza divenivano lunghissimi e durissimi, ma Fabian non sembrava curarsene. Comunque dicevo di questa fatidica sera e della svolta che fu portata da un’e-mail: mio fratello non era più accanto a me, era qualche passo più in là parlando al telefono, nell’oggetto c’era scritto: “Dedicato a Fabian”. Il mittente era una certa Veronica. La tentazione fu troppo forte, così l’aprii e cominciai a leggere. “Caro Fabian, t’invio in anteprima il mio ultimo racconto. Il tema è sempre lo stesso, visto quanto ti piace. Naturalmente, è dedicato a te (stai diventando sempre più importante). Attendo tuoi commenti!” Il racconto s’intitolava: “Amore contro natura ma pur sempre amore”. M’affrettai a leggere qualche riga qua e là: mi ci volle pochissimo per capire che quel racconto parlava proprio d’incesto, della passione improvvisa scoppiata tra un giovane ragazzo e sua sorella. Era discretamente lungo, ricco di particolari ed oltremodo eccitante. Divenni rossissima, non mi sarei mai aspettata una situazione del genere. Poi, quando udii Fabian terminare la telefonata, capii della cazzata che avevo fatto leggendo un’e-mail evidentemente molto personale e non trovai soluzione migliore che sparire, rifugiandomi in bagno. Sapevo perfettamente che Fabian si sarebbe accorto che avevo letto quella e-mail perciò mi vergognavo come una ladra. Ero anche torturata dall’imbarazzo per la reazioni della mia micia che prese a colare umori come fosse sudore da un’ascella. Potevo vedere nello specchio la mia faccia sconvolta, scandalizzata per quanto accadeva ma non riuscivo a fermare le pulsazioni violente che mi procuravano un piacere ingestibile. Mi guardai bene dall’evitare Fabian per qualche tempo e lui fece lo stesso, d’altronde per lui quella situazione doveva essere ancora più imbarazzante. Così trascorsero diversi giorni, i miei pensieri non ne volevano sapere di mutare, anzi, dovetti rendermi conto che diveniva sempre meno piacevole scopare in quel periodo. Nemmeno più la mia amante donna riusciva ad appagarmi ed il vicolo mi sembrò dannatamente cieco. Era necessario chiarirmi con Fabian, d’altronde se lui leggeva certe cose era più che probabile che sperasse di metterle in pratica; e poi io ero, e sono, una ragazza più che desiderabile: alta, magra con un bel culo a mandolino, le tettine piccole ma perfettamente a pera, gl’occhi ed i capelli chiari (proprio come Fabian), e sensualità da vendere. Però non avevo la più pallida idea su come fare, era qualcosa di troppo rischioso; poco per volta il mio comportamento riprese ad essere quello di sempre. …poi… Erano passati poco più di tre mesi che avevo letto quell’e-mail, e poco meno di tre settimane che le cose tra me e mio fratello erano tornate ad una sorta di pseudo-normalità. - Stasera c’è la festa di laurea di Michele, ha invitato anche te e ci conta che tu venga! Michele era un suo amico con cui ero stata fidanzata per qualche tempo, un po’ di anni fa. La festa di laurea la organizzò nella sua villa sul mare ostentando tutta la sua ricchezza in ogni modo possibile. A notte fonda, quando ritornammo a casa, Fabian era completamente ubriaco ed in vena di provocazioni. Eravamo ancora nella mia piccola auto quando cominciò ad attaccarmi. - Ti era piaciuta la storia di Vero? Mi si gelò il sangue nelle vene e m’andò a fuoco la figa istantaneamente. Avevo immaginato migliaia di volte quella scena e pensavo d’essere pronta per affrontarla con serenità ma mi sbagliavo. Comunque non gli risposi e fissando la strada avanti a me feci finta di non aver sentito; Fabian rincarò la dose. - Sono sicuro che tu adesso pensi che io sia un pervertito… ma non lo sono! Fabian non si reggeva nemmeno in piedi, ormai era oltre l’ubriacatura e vicino al collasso. Mi fece tenerezza! Sentire quelle cose, dette in quel momento d’estrema fragilità, mi fecero comprendere quanto evidentemente anche lui avesse sofferto per quella mia invadenza. Così mi prodigai per rassicurarlo. - Non preoccuparti, tu ormai sei un uomo adulto e puoi leggere, fare e desiderare tutto ciò che credi sia opportuno! Anch’io faccio un mucchio di cose che se si sapessero morirei per l’imbarazzo… ma non penso che diventerei improvvisamente una pervertita ai tuoi occhi! (non c’è che dire, la risposta era davvero azzeccata) Fabian mi disse che era fortunato ad avere una sorella così comprensiva come me, poi si afflosciò reclinando la testa sulle mie gambe. Indossavo un vestito nero poco più lungo di una minigonna e dalla scollatura vertiginosa, da cui le mie piccole pere facevano capolino ed erano in bella mostra. Le gambe erano inguainate da autoreggenti nere e velate, la balza di queste era in gran parte scoperta a causa della seduta di quella vettura. Dalla posizione che aveva assunto, Fabian poteva sentire il liscio delle calze sul volto e l’odore acido della mia micia che aveva preso a pulsare come non succedeva da tempo. Io invece potevo sentire il calore delle sue mani sulle gambe e sulla natica sinistra che era cinta dolcemente. In più potevo sentire il suo respiro pesante ed umido insinuarsi sotto il vestito e lambirmi le labbrine. Mi piaceva quella situazione, ormai nemmeno ci speravo più. Volli dare un segno tangibile della mia approvazione e dolcemente gli carezzai il volto ed i capelli tra cui infilai le mie unghie lunghe ed appuntite. Fabian gradì e s’ancorò a me più forte cingendo energicamente le mani e spingendo il capo proprio tra le mie cosce. Trasalii quando mi morse, grugnendo, sul pube. - Ehi, ma che fai? Così c’ammazziamo! Fabian s’alzò di scatto ritornando in posizione eretta e provò a fissarmi con gl’occhi mezzi chiusi e rossissimi. Era divertente. - Sei proprio deliziosa lo sai, sorellina!? Non gli risposi ma sorrisi approvando quel complimento. Fabian si sentì spronato a continuare ad adularmi e così, dopo un altro paio d’apprezzamenti, gli dissi di smetterla. In tutta risposta, Fabian, ritornò a tuffarsi con la testa sul mio pube e, con molta più intraprendenza, m’infilò le mani sotto il vestito, accarezzandomi sapientemente le gambe, salendo sempre più su fino all’elastico del perizoma cui s’aggrappò. La sua bocca, a differenza di prima, era aperta e sbavava muovendosi convulsamente su quel mio personalissimo tesoro. Emisi un lunghissimo e rumoroso respiro poi cominciai ad ansimare. Il mio piacere era divenuto palese e Fabian cominciò a tirare giù gli elastici del mio perizoma. - Fabian… che fai? Avanti, Fabian, smettila che così… aaaaahh! Il fratellone aveva fatto scorrere un dito per tutta la lunghezza del taglio della fica, e quando si scontrò col clitoride già gonfio e rigido ebbi l’orgasmo che da tanto tempo non riuscivo più a raggiungere. Fu qualcosa di violentissimo infatti non riuscii a tenere la strada e la macchina sbandò paurosamente per alcune decine di metri, poi finalmente riuscii a fermarla sul ciglio della strada. Con gl’occhi sbarrati e la bocca aperta per il godimento, ma anche per lo spavento, rimasi immobile a godermi quegli splendidi istanti e la reazione di Fabian. - Sei un pilota eccezionale, sorellina! Ero ancora lì con lo sguardo fisso nel vuoto, l’affanno ed il cuore in gola, quando risentii quelle mani decise sul mio corpo. Una s’infilò nella scollatura da cui fece saltar fuori le tettine ormai divenute sensibilissime, e con queste cominciò a giocare; l’altra s’insinuò sotto la gonna, raggiungendo le mutandine ed il frutto ormai schiumante. Un dito più audace mi penetrò con decisione togliendomi il respiro finché non se ne ritornò fuori per poi penetrarmi nuovamente. Il fratellone ci sapeva fare ed a me non pareva ancora vero. In un brevissimo lampo di lucidità provai a chiedergli: - Cosa stiamo facendo, Fabian? - Niente… ci amiamo come sempre, sorellina! La sua lingua enorme e morbida m’invase improvvisamente la bocca esplorandola vorticosamente. La mia, ben più piccola e dura, sembrava si stesse battendo per portare qualche colpo a segno nella sua bocca tanto protetta da quel serpente grondante saliva. Ero completamente in sua balia e riprovai a respingerlo. - Fabian fermati non possiamo! Sembrava che io non esistessi, lui continuava a divorarmi con la bocca, ma soprattutto con le mani. All’improvviso la mano che mi stava masturbando si allontanò dalla fica e azionò la leva per spingere il sedile indietro prima ed in basso poi. Mi ritrovai improvvisamente reclinata e a cosce larghe, quindi Fabian usando entrambe le mani mi alzò la gonna e provò a togliermi il perizoma. Provai a fermarlo di nuovo. - Cielo, Fabian, Fermati! Evidentemente stizzito dalla mia ipocrita ritrosia, mi strappò il perizoma comunicandomi, con quel gesto appunto, la sua convinzione per ciò che stava facendo. - Smettila, Claudia, voglio solo assaggiarti un po’! La smisi davvero: rilassai i muscoli, divaricai per bene le gambe, sorrisi sincera e l’aiutai ad accucciarsi sulla mia conchiglia completamente depilata. Rapidi, precisi e baganatissimi colpi di lingua cominciarono a percuotermi il clitoride strappandomi crescenti urla di piacere. Dopo un po’ la lingua cominciò ad insinuarsi dentro, sempre più giù, fino a che il naso fu nel punto giusto per stuzzicarmi il clitoride. - Così mi fai morire, Fabian! - No, sei tu che mi fai morire… di diabete, sei dolcissima! In preda ad un altro orgasmo il mio bacino cominciò ad oscillare paurosamente tanto che Fabian non riusciva più a centrare i punti chiave con la lingua. Dovetti tenergli la testa premuta contro, e così facendo l’inondai coi miei copiosissimi umori che andarono a sporcare anche il mio vestito e la tappezzerie del sedile. - Forse adesso sarà meglio tornare a casa, sorellina! - Tu non vuoi godere? - Io sono troppo ubriaco… torniamo a casa, lì si vedrà! Fabian si addormentò dopo non più di cinque minuti, ne fui dispiaciuta perché avrei voluto restituirgli un po’ di piacere. Comunque avremmo avuto tutto il tempo per rifarci. Il giorno seguente l’incantesimo sembrava nuovamente spezzato… Non lo so! Forse mi aspettavo la reazione sbagliata, forse pensare che si comportasse come una specie di fidanzato era una stronzata enorme. Anzi lo era senz’altro! Inoltre l’ubriacatura della sera prima si faceva sentire ancora e Fabian mi sembrava un rimbambito. Avevamo fatto colazione insieme poi però lui se n’era ritornato a letto lasciandomi con un miliardo di domande e preoccupazioni paranoiche e controproducenti. Mi si contorceva lo stomaco, ero davvero stufa… L’andai a svegliare. - Mi posso stendere un po’ qui con te? - Certo, tesoro, vieni! Mi fece spazio sotto le lenzuola: c’era caldo ma puzzava anche un po’. Cominciai ad accarezzargli i capelli e la faccia come fosse un bambino, lasciando che rinvenisse coi suoi tempi: una buona mezz’ora. Quando fu pronto per alzarsi m’invitò a fare la doccia con lui lasciandomi oltremodo spiazzata. - No, Fabian… non voglio fare la doccia con te! - Fammi compagnia allora che voglio parlarti! Fargli compagnia voleva dire vederlo nudo sotto la doccia… neppure questo m’andava perché sapevo che mi avrebbe fatta eccitare e non avrei più risposto delle mie azioni… però la curiosità era troppa e finii per accettare! Il fratellone aveva le spalle possenti, gli addominali in bella vista, il culo duro e alto e…. un cosone di tutto rispetto! Però mi faceva vergognare! La sua disinvoltura generava impaccio dentro me! - Claudia… ti andrebbe di conoscere Vero? Pensai immediatamente a come mai volesse farmela conoscere ma non riuscivo a darmi una risposta se non che dovevano essere buoni amici, molto intimi! Gli dissi che per me andava bene e qualche ora dopo fui informata che già quella sera saremmo andati a cena a casa di Veronica. Lei era molto carina ma totalmente diversa da me: minuta, coi capelli nerissimi e gl’occhi verdi. Mi sembrò molto simpatica e cordiale sin da subito, mi stupirono però le sue continue carezze ad entrambi, soprattutto nei miei confronti. Mangiammo bene e tanto, bevemmo del buon vino rosso e chiudemmo le danze fumando un paio di canne d’erba. L’atmosfera era di complicità assoluta. La luce soffusa giocava a favore della crescente intimità che andava creandosi. Ad un certo punto, Fabian andò in bagno ed io restai sola con lei. Eravamo sedute una accanto all’altra sul divano, Veronica allungò una mano sulla mia gamba e l’accarezzò con convinzione. - Tu e tuo fratello siete veramente bellissimi! …in realtà Fabian è una specie di droga per me… non sono innamorata di lui però ne ho bisogno continuamente!!! - Credo di capire cosa intendi! - Non ne sono sicura! La sua mano mollò la gamba e mi accarezzò il volto delicatamente. Un brivido mi corse lungo la schiena facendomi irrigidire e chiudere gl’occhi. Avvertii le sue labbra calde e morbide sulle mie. Mi sentivo mancare ma mi piaceva. Aiutandosi con la mano, mi costrinse ad incollare la bocca alla sua. Con immenso piacere, fui violata da una lingua dura ed appuntita che sapientemente prese a vorticare nella mia bocca. Risposi a quel bacio con la passione che mi contraddistingue poi, sempre più coinvolta, le cinsi un fianco conducendo il suo petto al mio finché non vi aderì. Percepii i suoi capezzoli talmente duri e sporgenti che sembravano pungermi; la consistenza del suo seno, piccolo ma durissimo, mi ricordava le mie tette ai loro albori e quel pensiero mi faceva eccitare ancora di più. M’affrettai ad infilare le mani sotto la maglia per poter toccare quei globi da bambina. I capezzoli erano lunghi e puntavano verso l’alto, l’aureola invece era piccolissima ed abbastanza liscia. Anche lei si diede da fare e m’infilò una mano tra le gambe che però tenevo ancora chiuse ed ostruivano il cammino verso il mio tesoro. Nel frattempo il bacio era diventato sempre più spinto con le lingue che si scontravano all’esterno delle bocche con ritmo convulso. Tutto quel trasporto m’impedì d’accorgermi dell’arrivo di Fabian che ci raggiunse accovacciandosi davanti a noi, e poggiate le mani sulle nostre gambe per richiamare l’attenzione disse - È lo spettacolo più bello che abbia mai visto in vita mia… mia sorella che bacia la mia amante! - Perché non t’unisci a noi!? Veronica gli rispose a quel modo, quindi convinta che anch’io avessi accettato. Ciò mi fece pensare che quella ragazza custodisse tutti i segreti di mio fratello che a sua volta si fidava delle soluzioni da lei proposte. In ogni caso quell’invito non abbisognava d’alcuna conferma: Fabian si alzò e puntò verso di noi che già gli stavamo andando in contro. Tre bocche, tre lingue, tre voglie, tre smarriti nel piacere… solo due tipi di sangue!!! Quel bacio a tre andò avanti per un pezzo quasi a volerci stancare poi, Fabian, con grande spirito d’iniziativa disse: - Vorrei che vi esibiste per me! Veronica era divertita io rapita! Non sentivo il benché minimo disagio pur non avendo mai fatto cose del genere; per mio fratello poi! Comunque accettai rendendomi conto che l’atmosfera era ideale per sperimentare:. esperienze comuni ai molti, che dentro me reclamavano l’applicazione pratica. Così assecondai Veronica che prendendomi per mano mi portò al centro della stanza e cominciò a sbottonare i bottoni della mia mise candida ai dolci e graffianti ritmi di David Bowie. I bottoni furono aperti tutti rapidamente, la camicia mi fu sfilata ed il push-up messo in bella mostra. Feci lo stesso con lei e sfilatale la maglia misi le sue coppe di champagne a nudo. I suoi seni erano piccoli ma dalla forma perfetta. I capezzoli erano turgidi, sporgenti e puntavano effettivamente verso l’alto in modo impressionante. - Fai vedere le tue tette a Veronica! Questo fu l’ordine di Fabian, che eseguii immediatamente portando le mani dietro la schiena e sbottonando il push-up. Adesso anche i miei seni erano a nudo, a Veronica le si illuminarono gl’occhi alla loro vista. Ho sempre ritenuto i miei seni il pezzo forte del mio corpo. Questi non sono grandissimi una terza a forma di pera, un po’ pendenti con dei capezzoli grandissimi che li fanno sembrare due fragole. Veronica si tuffò a bocca spalancata come a volerli divorare lasciando che i miei capezzoli s’inturgidissero come mai prima. I sensi presero immediatamente a mancarmi e la testa a girare. Veronica si lasciò cadere ai miei piedi e mi sfilò con un solo gesto la corta gonna che indossavo, scoprendo il perizoma di pizzo nero e minuscolo (modello filo interdentale). I suoi occhi rimasero fissi per qualche attimo sul mio pube bombato e completamente depilato, poi le mani s’arpionarono al perizoma e lo tirarono verso il basso lasciandolo poco al di sotto delle ginocchia. - Sembra la fica di una bambina… mi piaci così senza peli! Non le risposi ma le poggiai una mano sul capo che spinsi tra le gambe. Rapidi colpi di lingua mi solleticarono il clitoride ed un rivolo d’umori ebbe subito origine, scivolando lungo l’interno delle gambe. Il mio ansimare crebbe fino a divenire piccole grida di piacere e trasporto. Le gambe mi tremavano paurosamente: Veronica mi stava dando immenso piacere. Tutt’un tratto sentii le mani di Fabian cingermi la vita ed il suo respiro dietro l’orecchio. Prese a baciarlo subito, scendendo lungo il collo per ritornare al lobo ed all’orecchio in cui ci ficcò un bel pezzo di lingua, strappandomi un urlo più forte. Le mani salirono lungo il ventre per arrivare alle pere che strinse energicamente per poi cominciare a giocare coi capezzoli che, al contrario di quelli di Veronica, nel loro turgore puntavano verso il basso. - Ti adoro, sorellina… tu sei Venere! La mia risposta era un crescendo di grida di godimento e di pulsazioni vaginali. L’orgasmo mi travolse violentissimo con un altro grido quasi di sofferenza. Un lunghissimo e potentissimo getto di miele zampillò dalla mia micia ed inondò il volto di Veronica che poi si prodigò a leccare lentamente il resto dalle gambe. Portai un braccio indietro e cinsi la testa di Fabian guidandola più avanti per poter fare lingua in bocca con lui. Finito il bacio mi accompagnò verso il divano su cui mi sedei a cosce larghe: questa volta fu Fabian ad inginocchiarsi ed a sminettarmi con dedizione e sapienza. S’aiutò con le mani per aprire bene le labbrine così da raggiungere il mio clitoride ormai gonfissimo e duro. Come aveva già fatto in macchina, alternò leccate al clitoride ed affondi di lingua come a volermi scopare; sentivo l’orgasmo montare nuovamente a gran velocità mentre Veronica mi baciava con passione e mi titillava i capezzoli che sentivo sensibili come non mai. Presi ad urlare come un ossessa, quasi mi sentivo male per l’intensità del piacere che Fabian mi stava dando con la sua lingua. Venni un'altra volta però non riuscii a contenermi ed insieme al mio sugo uscì anche qualche fiotto di pipì, Fabian non disdegnò e deglutì anche quello. Ero esausta, non avevo mai provato niente di così intenso e mi venne spontaneo accasciarmi sul divano per qualche secondo. Sentii allora Fabian e Veronica parlare, ma mi sembrava che le loro voci provenissero dall’aldilà. - Hai visto quanto ha goduto, Vero? - È impressionante! Credo che Claudia ti desiderasse più d’ogni altra cosa al mondo! Avrei voluto confermare ma le parole mi si strozzarono in gola perché mi sentivo come violentata da quel piacere sconosciuto. Quando mi ripresi e ritornai ad osservarli potei vedere che Veronica si era liberata dei jeans e adesso indossava solo delle mutandine modello anni ’70. Era inginocchiata tra le gambe di Fabian e gli stava leccando il cazzo con passione. Potevo vedere perfettamente la sua lingua titillare il glande lucido e viola, scendere lungo l’asta e solleticare le palle grosse e gonfie di sperma. Veronica se la cavava da vera fuoriclasse riuscendo a fare entrare nella sua piccola bocca quel cazzo enorme per tutta la sua lunghezza. Scendeva talmente giù nella gola che le procurava conati di vomito. Inoltre, ogni volta che lo tirava fuori dalla bocca, una quantità incredibile di saliva densissima fuoriusciva con esso. Era una scena da film porno, quella troietta era una vera deep throat (gola profonda). Ridestatami, Fabian mi fece reclinare su di lui affinché imitassi la sua amica in quel lavoro sopraffino. Due bocche però erano troppe anche per quello stallone di mio fratello che tenendo ben ferme le nostre teste davanti al suo cazzo, se ne venne con numerosissimi schizzi, che finirono nelle nostre bocche, sui nostri volti e sulle nostre tette. La vista di tutto quello sperma mi sconvolse, mi prodigai per leccare tutto ciò che Veronica mi lasciava. Pulii per bene quel fallo che non accennava ad ammosciarsi, poi mi sollevai e divaricate bene le gambe mi ci impalai su. Mi sentii riempita immediatamente e mi mancò il fiato. Fabian, che aveva ancora il cazzo sensibilissimo per la sborrata appena fatta, strinse i denti e fece una smorfia col viso come di dolore, poi mi prese per i fianchi e cominciò a farmi fare su e già infilando quel cosone sempre più dentro fino a toccare il mio utero. Veronica, nel frattempo, sempre inginocchiata tra le cosce di Fabian, leccava ora le sue palle, ora il mio buchetto vergine. Quelle stantuffate tanto violente mi procuravano dolore e piacere che mischiandosi divenivano un unico delirio. Provai allora a poggiare i piedi a terra per tenermi più alta ed impedirgli d’entrare completamente dentro, ma Fabian si spingeva di più col bacino vanificando quel mio goffo espediente. Presto però il dolore svanì e rimase solo un intensissimo piacere che mi rese indemoniata fantina su quel cazzo equino. Le mie urla si fecero sempre più alte e frequenti, finché sentii un dito profanarmi il culo ed allora le urla mi si strozzarono, nuovamente, in gola. Fabian era ormai pronto a venire per la seconda volta, mi prese per il culo e, tenendomi ferma e sollevata, prese a pomparmi con violenza e rapidità, stavolta urlando anche lui, finché non mi riempì la fica, che a sua volta pisciò un’infinità d’umori. Quella fu la scopata del secolo! M’accasciai sul petto di Fabian e riprendemmo a baciarci come due innamorati. Dopo qualche minuto, riacquistai un po’ di forza e di ragione, e mi resi conto che Veronica, al contrario di me che avevo perso il conto, non aveva goduto neanche una volta. Mi sentii in colpa ed un po’ triste per questo, così mi staccai da Fabian e raggiunsi Vero che era distesa sul tappeto davanti a noi. Mi adagiai su di lei e cominciammo un travolgente bacio. Con le mani andai alla ricerca del suo frutto proibito ancora coperto da quelle, insolite, mutandine. Un dito s’infilò da un lato e la penetrò. Veronica si strinse a me più forte ed alzò un po’ una gamba fino a puntare un piede a terra, così da permettermi di penetrarla meglio. Presto le dita dentro di lei divennero tre e lo sciacquettio che proveniva dalla sua micia mi parve indecente ed invitante. Così scesi verso la sua fonte e mi ci abbeverai con infinito gusto regalandole un potente orgasmo che feci mio fino all’ultima goccia. Nel frattempo le batterie di Fabian si erano ricaricate, venne dietro di me, mi prese dai fianchi e mi sollevò fino a posizionarmi a quattro zampe. Sentii la sua cappella enorme all’imboccatura della fica strofinarsi sul clitoride tanto da farmi impazzire. Lo fece per lungo tempo, troppo… non resistevo più. - Dio mio, Fabian… entra a chi aspetti, così mi fai impazzire! Rise un attimo, poi entrò con un solo gesto, completamente dentro me. Mi sentii mancare, volevo urlare ma nessun verso uscì dalla mia bocca. Fabian cominciò a scoparmi subito con foga: mi stava sconquassando. Andò avanti per un tempo indefinibile che, comunque, a me sembrò un’eternità. Ebbi una serie d’orgasmi che sembravano diventare uno unico, lunghissimo e potentissimo. Nel frattempo cercavo di fare il possibile per far godere Veronica che ormai aveva tutta la mia mano dentro e muovendo il bacino si scopava da sola. Nei limiti del possibile continuai a leccarla riuscendo a farla eccitare ulteriormente. Finalmente anche Fabian arrivò al punto di sborrare, sentii inequivocabili le vibrazioni lungo il suo cazzo che preannunciavano l’espulsione del seme. Uscì velocemente dalla fica ormai in fiamme, si parò davanti a Veronica che sollevò il capo e imboccò quel cazzo mostruosamente grande, tutto fino a farlo scomparire. Non avevo mai visto una cosa del genere: del sesso di Fabian erano rimasti visibili soli i peli. Lo vidi inarcarsi all’indietro urlare e contrarsi. Una, due, tre, quattro, cinque, sei volte… Veronica mugolava e cercava di staccarsi da quel coso che la stava soffocando, però Fabian non glielo permise, se non quando fu sicuro d’aver finito di sborrare direttamente nello stomaco di quell’angelo. Adesso anch’io sono diventata amante di Veronica… per meglio dire noi tre facciamo trio fisso. Orgasmina |
I vostri commenti su questo racconto | |||||
Autore: | Bisexlussuriosi | Invia un messaggio | |||
Postato in data: | 12/02/2015 13:12:32 | ||||
Giudizio personale: | Favolosooooooooooooooo eccitante da impazzire, bravi ragazzi godetevi questi momenti fino a 90 anni, vorrei essere con voi. | ||||
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Autore: | Tovixy | Invia un messaggio | |||
Postato in data: | 14/03/2009 17:00:32 | ||||
Giudizio personale: | ...puoi fare la scrittrice..brava | ||||
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Autore: | Thexvoice | Invia un messaggio | |||
Postato in data: | 10/01/2008 23:28:21 | ||||
Giudizio personale: | Non solo sesso ! Stupendo racconto, scrivi meravigliosamente bene, sei in grado di trasmettere tutte le tue passioni ... che donna ! che femmina ! ... e che fortunato tuo fratello e Veronica ad averti con loro. Un bacio e complimenti ancora. Paolo. | ||||
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Autore: | Nox708 | Invia un messaggio | |||
Postato in data: | 18/09/2007 11:12:53 | ||||
Giudizio personale: | Dopo aver letto avevo il cazzo talmente duro che ho dovuto scopare la mia segretaria per due ore | ||||
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Autore: | Slave Lucy | Invia un messaggio | |||
Postato in data: | 28/11/2006 22:38:52 | ||||
Giudizio personale: | mai letto nulla di più eccitante | ||||
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Autore: | Target55 | Invia un messaggio | |||
Postato in data: | 22/11/2006 02:14:14 | ||||
Giudizio personale: | fantasmagorico, come sempre!!! :))))) | ||||
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