i racconti erotici di desiderya

Un cameriere... fedele

Autore: Paolapino
Giudizio:
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Commenti: 1
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"Ci si potrebbe fare un film con tutta questa luce, sembra di essere in pieno giorno".
"Che hai detto Pino?"
Paola esce dal bagno con la matita degli occhi in mano, il suo legantissimo vestito nero corto, il collant scuro.
"No, dicevo della luce in questa stanza di albergo, è abbagliante, sprecata".
"A me piace, ci si vede finalmente, le camere in genere sembrano mortori". Torna in bagno a finire di prepararsi per la cena. Cinquanta anni quasi dei quali 26 trascorsi assieme e ancora mi piace, la desidero come i primi giorni, muove in me quelle sensazioni selvagge che vanno dalla profonda tenerezza all'osceno desiderio puro. Avventure condivise, spesso al limite (ed oltre) del rischio, fantasie, tutto appartiene al nostro mondo speciale, quello che ora me la fa desiderare e che sembra metterci automaticamente in sintonia.
"Paola - quasi urlo - sei bellissima stasera posso farti delle foto? Vieni qua?"
Si affaccia sorridente dal bagno.
"Come sarebbe a dire stasera? E le altre sere?". Non aspetta la mia risposta non la vuole. Con passo volutamente lento scivola sulla moquette e si siede sul letto accavallando le gambe verso di me che inizio a scattare come se fosse una diva.
"Splendida, splendida, che cosce che hai" le ripeto come in trance scattando a ripetizione con la mia digitale mentre lei assume pose, dischiude le gambe, cambia espressioni del viso. "Faresti arrapare chiunque così " le dico nella frenesia. Il gioco ci cattura al punto tale che il cameriere che ci porta lo spumante e gli stuzzichini in camera che abbiamo chiesto per un aperitivo intimo, deve bussare due volte. Mi precipito alla porta ancora con la digitale in mano e gli apro.
"Mi scusi lo champagne che aveva ordinato..."
Veramente è spumante ma fa niente.
"Prego prego" , spalanco la porta e mi scanso per far passare il carrello che spinge. La cosa curiosa è che non si ferma nella piccola stanza di ingresso ma si dirige deciso verso la camera da letto dell'appartamentino salutando con grande cortesia Paola che è ancora sul letto nell'ultima posa, una gamba a terra l'altra sul materasso e cosce (e non solo) splendidamente mostrate. Ma mia moglie non è donna che si imbarazza, anzi se si rende conto che la provocazione centra l'obiettivo diventa un diavoletto. Così quando il giovane cameriere entra spingendo il carrello non muove un muscolo rispondendo con un buonasera mieloso e da gatta all'ammirato e sorpreso saluto del ragazzo. Lo seguo ad un paio di metri e rido alle sue spalle guardando Paola che restituisce la complice occhiata quando lui concentrandosi su ben altro che sulla guida del carrello (con secchiello di ghiaccio e bottiglia in bilico) si schianta contro lo spigolo del letto rischiando di rovesciare tutto. Imbranato ed imbarazzato chiede scusa sei volte mentre con gesti volutamente lenti estraee la bottiglia dal cestello continuando a spiare le gambe di Paola che, figlia di buona... ora ha messo entrambe le gambe sul letto mostrando di essere a suo agio con il vestitino che "casualmente" è molto tirato su e sotto lo sguardo sorpreso, ammirato ed indagatore del cameriere ormai calamitato. Stenta ad aprire il tappo, forse lo fa apposta per perdere tempo mentre ormai nei suoi occhi leggo chiaro il grande interrogativo che lo sta opprimendo: ce li ha o non ce li ha gli slip sotto il collant? Continua a far finta di trovare difficoltà ad aprire la bottiglia.
"Lasci pure a me, non si proccupi" provo a dirgli.
"No no, faccio subito, non voglio agitarla" mi risponde senza neanche il pudore di distogliere lo sguardo dalle cosce di mia moglie. Paola ed io ci guardiamo. Scatta quella magica intesa, quel gusto della provocazione e della trasgressione, quell'istinto animale che ci ha sempre accompagnato. Un impercettibile cenno della testa ed è come se avessimo fatto discorsi di ore, come se all'unisono avessimo rivissuto le tante fantasie e esperienze di questi anni.
"Vuol sapere se li porto?" chiede sfacciata al cameriere mentre dischiude ancora di più le gambe. Proprio nel momento in cui il tappo cede con un colpo soffocato ed un pò di schiuma bianca esce dal collo della bottiglia.
"Come? "-balbetta. Poi finalmente mi guarda con un pò di inquietudine ma si tranquillizza vedendo il mio sorriso.
" Mi deve scusare signora, ha ragione, ma è talmente bella che per uno come me che ama soprattutto guardare lei è una visione straordinaria. Mi perdoni l'ardire ma non posso fare a meno di guardare qualcosa di meraviglioso, e si me lo chiedevo proprio" risponde con inattesa sicurezza.
Paola ha preso il via e passa al tu. "Davvero ami guardare? Ma io adoro farmi guardare! Vero Pino" ed io annuisco sempre sorridendo anche mentre lei si gira in modo che lui possa vedere bene le cosce ormai del tutto scoperte. "Come ti chiami?"
Poggia la bottiglia dopo aver versato, quasi nei bicchieri , lo spumante.
"Luca, signora"
"No. Sono Paola. Allora Luca ti piace guardare le gambe delle donne e delle signore mature?"
"Ma lei, scusa Paola, tu sei straordinaria non matura. Si adoro guardare, tutto, mi piace più guardare che fare per la verità".
Paola ride." E sai stare al tuo posto vero?" Lui annuisce. " Che ne dici Pino sarà vero?".
Mentre mi avvicino a Paola e mi siedo accanto a lei , lui continua a giurarlo.
"Verifichiamo subito" gli dice Paola indicandogli lo spazio ai piedi del letto e facendo segno di sedersi con il palmo della mano aperto battendo sul materasso .
Lo fa precipitosamente proprio ai piedi di mia moglie che si sistema meglio e mi guarda. Il gioco è avviato. L'aiuto, le tiro ancora su il vestito mentre lei mi agevola inarcandosi davanti a lui e spalanca le gambe. Il collant scuro con la riga della cucitura in mezzo ora con tutta quella luce non nasconde più l'assenza degli slip. Il profilo della peluria, le grandi labbra dischiuse si intuiscono chiaramentee lui sospira facendo "mmmhhh" e chinandosi in avanti a guadagnare ancora qualche centimetro. Continua a guardarla li, affascinato, ripetendo bella, bella come un disco rotto quasi singhiozzando quando passo ripetutamente la mia mano tra le cosce di Paola aiutando e causando l'ulteriore apertura sotto il collant. Si strofina sui pantaloni prima impercettibilmente poi più convinto dopo avere osservato la nostra mancanza di reazione.
Paola ansima un pò quando gli chiede se a lui piace anche vedere tutto, il nudo, e non solo la cosa velata. Il ringhio che ottiene di risposta è sicuramente un si.
"Signora... no Paola, scusa, potrei...?"
Indica il grosso rigonfiamento dei pantaloni. Lei sorride. Annuisce. Mentre le sto sfilando i collant lui si è calato in un batter d'occhio pantaloni e slip. Ora il suo coso scuro svetta libero. Notevole, leggermente arcuato, glande libero mentre la sua mano lentamente lo percorre tutto da sopra a sotto con movimenti profondi. Paola lo guarda con attenzione, divertita scvolando un po sul letto verso di lui mettendo ma gamba alla sua destra e l'altra praticamente appoggiata sulle sue spalancata e nuda a meno di un metro da quegli sguardi che sono una penetrazione. La accarezzo sul clitoride, la dischiudo ulteriormente, la penetro appena con le dita per sentire la sua eccitazione e poi comincio il movimento rotatorio sul clito con la punta delle dita stando attendo a non coprire la visuale del nostro amico che ora si masturba a ritmo sostenuto continuando a dire "mamma mia, mamma mia che bello" . Andiamo avanti così per qualche minuto mentre Paola ora sotto le mie carezze si inarca e sento che non è distante dall'orgasmo e lui ha guadagnato ancora qualche centimentro tanto che la sega se la sta facendo con il suo coso divenuto enorme a non più di 50 centimetri dalla fica di mia moglie ormai oscenamente allagata.
"Bravo Luca, bravo" gli dice e scivola sul letto ancora di più verso di lui costringendomi a togliere la mia mano proprio nel momento in cui mi senbrava stesse per venire. Ha lo sguardo annacquato dal piacere quello che conosco bene, quello che consente di fare tutto. Si tocca da sola ora. "E ti piace davvero tanto Luca?" gli chiede.
"Si tanto singhiozza lui"
"E non la vorresti toccare? ti piace solo guardarla?" Nel frattempo mi sono alzato, mi sono spogliato anche io perchè sento di non essere molto lontano dal piacere e mi avvicino a paola stando in piedi vicino al letto. Lei allunga la mano e me lo prende masturbandolo lentamente.
"Magari potessi, certo che vorrei toccartela" sta dicendo lui ma è inutile dirlo perchè ormai Paola è talmente scivolata verso di lui che quando la sua mano scende in basso sulla sua asta mentre si sega in pratica le nocche si inumidiscono nel sesso di Paola che gode a quei colpi.
"Stai per venire Luca?" gli chiede con il tono eccitato e da gatta.
Lui annuisce, è rosso in viso, il suo glande paonazzo scompare e ricompare dal suo pugno ormai a contatto tra le cosce di mia moglie.
"Su Luca, piegalo bene, allora vediamo se sei bravo: mettimi la tua punta, solo la punta dentro e continua a masturbarlo. Non devi assolutamente scoparmi. Solo la punta dentro e ti faccio venire dentro di me , vuoi ? Così non corriamo il rischio di sporcarmi il vestito" Diabolica. Ed io che sto sul punto di venire le chiedo mentre il cameriere esegue la complicata manovra resa difficile dalla durezza del membro. Paola sorride. Smette di toccarsi si tira su sui gomiti e mi fa capire che posso metterlo in bocca e venire li. In piedi esegui mentre lei si avvicina al bordo del letti e lo prende circondando con le labbra la mia cappella. Vedo così chiaramente il grosso membro di Luca sul quale continua a scorrere la mano piegato e la punta scompare nella vagina di mia moglie che la muove appena. Questione di pochi secondi. Luca ansima rantola, impreca mentre un onda bianca esce dalle gambe di mia moglie colando sul letto e riempiendo il suo desiderio e a quella vista esplodo nella sua bocca. Lei stringe le labbra ingoiando bene tutto, stando attenta a non far colare nulla sul vestito, trattenendolo e leccandomelo a lungo mentre lui continua a sussultare con la punta del suo membro infilata tra le gamge allagate di Paola che solo a questo punto allunga la sua mano sul clitoride, toccando sperma di lui e membro ancora dentro e viene urlando masturbandosi due volte di fila e la seconda proprio mentre il cazzo del cameriere ritirandosi esce da lei portandosi dietro un ulteriore denso fiotto che allaga il lenzuolo. Nessuno parla. Solo Paola sembra a suo agio. Lui si riveste ripetendo grazie, grazie duecento volte. Recupera l'aspetto ufficiale. Si avvicina al carrello. "Scusatemi, un attimo" va a svuotare i bicchieri nel lavandino del bagno. "Sarà diventato caldo" commenta versando nuovo spumante e non facendo caso a Paola rimasta così nuda e bagnata.
"Prego signora, questo è più fresco" le dice con un sorriso malizioso ed allusivo a quanto già bevuto da Paola. "E se uscite mi permetto di farvi rifare la camera con lenzuola pulite" aggiunge con fare professionale. Paola fa cin cin cone me, lo invita a bere anche lui prendendo uno dei bicchieri di carta. Si è pulita e asciugata con il lenzuolo che è tutto macchiato. Lo guarda e mi strizza l'occhio.
"No Luca - lo chiama per nome ma ora gli dai del lei- non rifaccia la camera. Ora andiamo a cena e quando rientriamo voglio queste lenzuola, voglio dormire qui con questo odore. E' un odore che adoro, che mi eccita. Mi scusi ma sono così, mi piace e mio marito lo sa bene". Sorride annuisce, si inchina e esce dalla stanza un po' sconvolto. "Bene Pino, usciamo? Ho un certo appetito" dice Paola.
Si, rido, ho visto.


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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Rotterdam19 Invia un messaggio
Postato in data: 02/02/2011 09:06:33
Giudizio personale:
Racconto erotico, di giusta collocazione. Scritto pure bene.


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