i racconti erotici di desiderya

Un bruto a casa mia

Autore: Monia Pal
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Anche io sono ammaliata dal fascino di internet: annunci, siti, possibilità di facili incontri a portata di mouse... È così tra i tanti che ho avuto modo di incontrare tramite un pc, vi parlerò di Pasquale ( o almeno questo è il nome che ha dichiarato a me). I giorni prima dell' incontro sono stati ricchi di messaggi in chat ... seguiti da sms e conversazioni telefoniche sempre molto educate e cordiali; io e Pasquale ci eravamo visti tramite foto , ma mai abbiamo avuto conversazioni spinte o a sfondo sessuale: benché entrambi volevamo la stessa cosa, non se ne è mai parlato apertamente e le nostre conversazioni erano quasi dialoghi tra amici di vecchia data. Pasquale lavorava in Sicilia come manovratore di mezzi pesanti, mi diceva spesso che prima o poi sarebbe venuto a trovarmi non appena aveva una mezza giornata libera dal lavoro ma, in fondo, io non ci avevo mai creduto: ormai consideravo Pasquale quasi come un amico .... quasi di famiglia. Una domenica calda e noiosa sento suonare il mio telefono :" Monia sto venendo a Palermo, mi offrì un caffè da te?" .... " Certo Pasquale ti aspetto". Un po sorpresa ed emozionata mi preparo al meglio per lui: un intimo sexy ed una vestaglietta di raso elegante e sobria per non sembrare volgare o troppo assillata dalla voglia di essere presa da lui. Dopo circa un'ora Pasquale chiama: è sotto casa e gli do le indicazioni su come arrivare al mio appartamento. E dopo 5 minuti suona il campanello di casa : sono emozionata....finalmente è qui; con un sorriso a 32 denti gli apro la porta di casa: davanti a me si pone la figura di un energumeno alto quasi un metro e novanta... robusto....





ancora in abiti da lavoro: pantaloni da operaio, scarponi antinfortunistica ed una maglietta umida di sudore che lasciava intravedere un torace villoso e possente. Quello che mi impressiona sono le sue braccia: pelosissime ... robuste e con due mani enormi. Si lo avevo visto in foto ma onestamente da quelle fotografie non avevo mai dedotto un aspetto simile. Non era un uomo dalla bellezza oggettiva: capelli corti sul brizzolato... Barba di due giorni.... insomma un operaio burbero... Neanche molto istruito culturalmente ( ma parlando al telefono questo lo avevo già intuito, anzi a volte mi chiedevo come fosse riuscito ad usare un pc per iscriversi ad un sito di incontri). "Pasquale accomodati preparo il caffè "... Gli dico sorridente e sculettando mi volto per andare verso la cucina. Ad un tratto mi sento afferrata alle spalle ... La enorme mano di Pasquale sulla mia bocca .... L'altra stretta sul mio ventre: " senti puttanella ma quale caffè? Sto in questa regione del cazzo da un mese senza toccare una femmina...vieni qui.... devo sborrare".... Pasquale mi prende la testa con forza , mi volta verso di lui , mi mette in ginocchio: " succhialo puttana" e si sbottona il pantalone per liberare il suo membro. Mentre sono chinata col viso sul suo cazzo... Avverto l odore forte di quell'uomo... Di sicuro non aveva fatto una doccia ma onestamente non avevo il coraggio di invitarlo a darsi una sciacquata : avevo paura di lui... Mi teneva la testa forte e se non avessi eseguito i suoi ordini avevo paura che mi facesse del male. La paura ben presto si mescola al l'eccitazione della situazione: in fondo si trattava solo di fare quello che mi viene naturale: la fammina remissiva devota al suo maschio. Ben presto il membro duro di Pasquale si dimena nella mia bocca ... Parla poco Pasquale ma i suoi gemiti di piacere e il suo modo autoritario di fare avevano pervaso il mio animo facendo emergere in me la voglia di essere la sua zoccola. " Vai sul letto troia" .... E ben presto mi ritrovo a pecorina sul mio lettone... Pasquale neanche si spoglia... Prende un preservativo e senza fare complimenti m infligge un colpo secco senza neanche inumidire il buco: ancora adesso ricordo nitidamente il dolore provato... Mi sento lacerare dentro... non provo piacere ma solo fortissimo dolore... Ma non ho il coraggio di fermare Pasquale ... Lui non parla... Avanti e indietro mi stantuffa con forza e in modo grezzo da animale; io soffro... Prendo un cuscino e lo metto sulla bocca per non urlare dal dolore ma a quell'animale non interessa: lui deve sborrare ... Non gli importa di me... Solo solo un buco in cui svuotare le palle ed io spero che lui sborri il prima possibile. Quella cavalcata mi sembra interminabile: silenzio, dolore... Il solo rumore delle palle di Pasquale ogni qual volta che il suo cazzo arriva tutto in fondo al mio culo colmo di dolore. Non so per quanto tempo Pasquale mi abbia sbattuta: ma ricordo di aver vissuto come una liberazione il momento in cui lo sento gridare come un animale perché finalmente il suo cazzo aveva eruttato nel mio culo. Senza colpo ferire Pasquale si sfila il preservativo, lo butta a terra quasi con fare sdegnato... Si rialza i pantaloni. " io vado via...oggi ultimo giorno in Sicilia ... Stammi bene". Non ho neanche la forza di dire ciao... Dolorante lo guardo andar via e resto distesa a letto, sperando che il dolore si attenui. Quella sera andai a letto presto e il mio pensiero prima di addormentarmi fu: " hai capito Pasquale .... Faceva il gentile e poi... Un vero animale"....eppure a mente fredda... E svanito il dolore.... Io Pasquale lo rivedrei: lo so.... Sono davvero una troia.

Il raccolto è reale per cui rivolgo a voi tutti un invito di cuore: fate sempre attenzione nel selezionare i vostri incontri... Altrimenti alla porta di casa potreste trovare un energumeno animale come Pasquale......


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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Rhumepera Invia un messaggio
Postato in data: 19/01/2017 08:35:09
Giudizio personale:
breve ma hai lasciato intendere tutto, compreso che bisogna fare molta attenzione


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