i racconti erotici di desiderya

Tutto iniziò così da trav


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Dopo quel fatidico pomeriggio ormai mi sentivo donna e troia in tutti i sensi e in ogni momento rivivevo quell’incontro con la coppia dove la Lei mi aveva sodomizzata.

Al lavoro e nel tempo libero mi ritornavano quei piaceri e non vedevo l’ora di ripeterli.

Ma come mi ero ritrovato in quella situazione? Come mai mi era presa la voglia di sentirmi donna nell’intimo e mettere tutto in pratica?

Ricordavo la prima volta quando per gioco io e le mie cuginette giocavamo insieme al dottore e l’ammalato, anzi per l’esattezza alle dottoresse e l’ammalato che ero io.

Si iniziava per gioco per poi spogliarsi tutti insieme e loro già avevano nel corpo il seme delle mistress.

A circa diciannove anni ci siamo incontrati nuovamente un pomeriggio e ripensando ai giochi da ragazzi decidemmo di ripetere il tutto ma stavolta, essendo più grandi ed essendo loro donne mi convinsero che le dottoresse dovevano visitare solamente delle donne.

Mi convinsero che, non avendo peli nel corpo, avrei potuto indossare benissimo qualche loro vestito per rendere il tutto più veritiero e quindi, portatomi nelle loro camera, mi tirarono fuori tutto il guarda roba a disposizione.

Io ero un po’ arrossito per la situazione e vedendo tutta quella lingerie che mai avevo avuto a disposizione.

Inizia a toccare e a palpare la soffice seta di una vestaglia; le calze autoreggenti e perizomi merlettati; minigonne e abitini di seta che loro indossavano durante le serate estive.

Scelsi della calze bianche autoreggenti, un perizoma anch’esso bianco e una mini di cotone tipo scolaretta a quadri rossa.

Sopra tutto nudo indossai una camicetta bianca che legai alla vita con un nodo sopra l’ombelico e purtroppo, siccome mi mancavano le scarpe rimasi senza con i piedi a contatto con il pavimento di legno.

L’ultima cosa che mancava era una parrucca, ma per loro non era importante quanto il trucco: infatti portatami in camera iniziarono a lavorare sul viso con tutti gli attrezzi del mestiere.

Il lavoro era fatto e guardatami allo specchio, come loro, rimasi a bocca aperta: una donna a tutti gli effetti ma con il cazzo in mezzo alle gambe.

Durante il gioco della vestizione mi ero eccitato e il perizoma conteneva a stento il mio bastone che si inumidiva sempre di più.

Loro non curanti facevano finta di nulla ma sembravano molto più attente al mio culetto; infatti ogni tanto non perdevano tempo a toccarmelo e a pizzicarlo………..e la cosa mi faceva piacere.

Giunti alla fine loro si tolsero i vestiti e tutte nude indossarono dei camici bianchi da lavoro come per darsi delle arie da dottoresse.

Mi ordinarono di uscire e chiudere la porta perché dovevano preparare la stanza.

Feci come mi ordinarono e dopo un richiamo per avvisarmi che erano pronte, bussai tremolante alla porta.

Anna (nome di comodo) faceva la segretaria e Rita ( nome di comodo ) e più grande di circa un anno rispetto a me faceva l’austera Dottoressa.

La stanza era pronta e anche il letto che poi era la scrivania da studio adibita con un lenzuolo e un cuscino.

Anna mi fece alcune domande e mi presentò alla Dottoressa Rita che leggeva delle carte per darsi quell’aria austera.

“Il paziente avverte dolori alle gambe, alla bassa schiena che si ripercuotono per tutto il bacino” esclamò la segretaria facendomi cenno di sdraiarmi sul letto a pancia in giù.

Salii sul quella scrivania e messomi a pancia in giù Rita cominciò a palparmi la schiena prima per poi scendere verso i glutei e le gambe.

Avvertii un fremito durante la palpazione del culetto e lei, che aveva percepito il tutto, rispose che il problema poteva trovarsi proprio lì e che avevo bisogno di massaggi per liberarmi dallo stress.

Iniziò a roteare le mani sui glutei e a pressare su di essi; poi sentii un oggetto strano che vibrava sempre sui glutei e sulla schiena: si trattava di un vibratore di medie dimensioni: di quelli normali bianchi e dalla forma di un tubetto anatomico.

“Questo è una delizia se saputo usare e noi lo sappiamo usare benissimo su noi stesse quando ci sentiamo stressate” risposero ridacchiando e continuando a strusciarmelo dietro.

Iniziai a sentire sollievo come se quei massaggi stessero facendo miracoli e dissi che era piacevole sentirlo addosso.

Rita, scostato il perizoma, iniziò a farmelo sentire sullo sfintere e usando una crema del corpo iniziò a premerlo dentro.

All’inizio mi diede fastidio durante la penetrazione e anche un po’ di dolore ma, con l’aggiunta di altra crema fredda, lo sentii scivolare dentro fino all’intestino.

Non faceva male e tirandolo via per poi sentirlo nuovamente dentro iniziava a darmi piacere.

Quelle vibrazioni si ripercuotevano dentro di me e sentivo pure il cazzo che si ingigantiva a dismisura che colava liquido pre-spermatico che mi bagnava tutta.

Lo sentivo scivolare dentro per poi tutto fuori e il calore si espandeva su tutto il culetto: iniziavo a gemere di piacere e loro ridacchiavano di brutto.

“Mi sa che sei peggio di noi e che l’essere penetrata ti piace davvero; Anna non ci credeva tanto ma ora penso che si sia convinta e che potresti anche ricevere qualcosa di più grande” mi sussurrava all’orecchio, leccandolo con la lingua fino all’interno per poi scendere sul collo.

Io annuivo che aveva ragione e la cosa mi piaceva tanto al punto che senza toccarmi, con la pressione del vibro che spingeva il mio culetto, venni con un’esplosione molto potente bagnando le gambe e tutto il tavolino.

La segretaria Anna raccolse con le dita quel seme e porgendolo alle mie labbra mi ordinò di ripulirlo.

Senza battere ciglia aprii la bocca e inizia a succhiare quel liquido divino dal sapore per me nuovo.

Finita la visita rimasi sdraiata con loro che ridacchiavano e mi palpavano ancora.

Sono passati molti anni da quella splendida avventura e da lì iniziai ad indossare lingerie sempre più sexy e abitini più succinti; non ho più giocato al paziente e alla dottoressa ma ho ricercato esperienze sempre più avvincenti e stupende che mi portavano al settimo cielo.

Alla prossima avventura da me vissuta.



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