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Treno per roma


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Dovevo andare a Roma per importanti motivi di lavoro.



Alle 6 del mattino prendo un Euro Star da Genova che arriva a Roma alle dieci e ancora assonnata pensavo di continuare ad appisolarmi sul treno. Il posto prenotato mi obbligava a sedermi senza scelta, Si trattava di scomparti a 2+2, il mio era vicino al finestrino e di fronte a me sedeva una ragazza bellissima, circa trenta anni, appariscente con un bel viso deciso. A fianco a lei sedeva un signore distinto apparente età 45/50 anni. Un uomo di affari, forse un politico pensavo tra me. Non avevo ancora capito se viaggiavano insieme oppure si trattasse di casualità dovuta alle prenotazioni.



Ci siamo cortesemente scambiati un “buon giorno” e inizio a prendere la mia Settimana Enigmistica.

Francamente non mi raccapezzavo con le risposte e mi limitavo a compilare le solite due caselle saltando le domande difficili, tanto era la sonnolenza.



Daria, il nome della ragazza di fronte a me, scioglie il ghiaccio e mi chiede, dove vado. A Roma le rispondo, e Voi? Lei mi preciso: Io, a Roma. Franco, il nome dell’altro compagno di viaggio, rispose Anch’io.

Era chiaro che non si conoscessero!



A un certo punto Daria disse che aveva bisogno di un caffè..e Franco si dichiarò disponibile ad andarne a prendere due da offrire a entrambe…Accettammo e lui si alzò andando in cerca del vagone-bar.

Rimaste sole Daria mi confidò che aveva fatto un pensierino sul tipo e mi chiese se mi scocciava che civettasse un po’, anche per vedere se riusciva nell’intento, mi disse. Figurati le disse , fai pure…anzi mi divertirò a seguire la tua tecnica, almeno mi distrarrò e chissà se imparerò qualcosa. Mi sembri sveglia, le dissi. La cosa mi diverte.



Quando Franco arrivò con i due bicchieri di caffè, aveva i pantaloni completamente bagnati davanti. Spiegò immediatamente che un caffè gli era scivolato addosso ed era dovuto ritornare per riprenderne un altro. Dopo aver bevuto Daria, si disse dispiaciuta che per causa sua si era rovinato i pantaloni. Ci vuole subito un po’ d’acqua e un tovagliolino per cercare di far sparire la macchia di caffè. Mi chiese la mia bottiglia di minerale e prese i suoi fazzolettini. Invitò Franco a distendersi in modo che lei potesse smacchiare. Lui era imbarazzato. La cosa mi divertiva perché per me era già chiaro dove volesse arrivare Daria. Fingevo di leggere e sott’occhi guardavo. Lei iniziò a strofinare senza evitare di appoggiarsi nelle “parti delicate”. Quelle parti sembravano piatte all’inizio. Lei insisteva mentre lo guardava fisso negli occhi. Quando quel tratto in..”pianura” cominciò a diventare “collina” Daria si appoggio sfacciatamente col gomito fingendo, con l’altra mano, di continuare a strofinare. Col gomito iniziò ad accarezzare lentamente…. la collina cominciava a diventare un “monte”, ma la macchia era sempre li. Daria mi diede uno sguardo significativo. Capii che mi chiedeva campo libero e, scusandomi, mi alzai fingendo di andare in toilette.



La toilette era propria a fianco ai nostri posti. Alle spalle di Franco. Finsi di entrare e chiusi la porta per fare rumore, ma rimasi fuori in modo che Daria mi vedeva e Franco no!

La cosa mi eccitava molto. Guardai negli occhi Daria con complicità e facendole intendere di osare…Lei era tranquilla perché le facevo anche da “palo” nel caso arrivasse qualcuno. Infilò una mano all’interno dei pantaloni e, senza cacciarlo fuori, lo masturbava…Io stringevo le gambe tanto era l’eccitazione. Quella ragazza mi stava tenendo sveglia nonostante l’ora!!! Lei mi guardava ed io la guardavo sino a che col dito nella mia bocca le feci capire di prenderlo in bocca!!! Lei lo tiro’ fuori e lo ingoio di santa ragione. Era bello, lo desideravo anch’io. Daria lo intuisce capimmo. Riaprii la toilette fingendo come se stessi uscendo e la richiusi. Lui senti e si ricompose subito spostandosi da Daria.



A quel punto Daria ed io sapevamo ciò che lui ignorava che io sapessi. Il gioco era divertente.

Mi rivolsi a Daria chiedendo se fosse riuscita a smacchiargli i pantaloni. Lei disse di no, provaci tu…

Io fingendomi imbarazzata risposi che se fosse arrivato qualcuno chissà cosa potesse pensare vedendomi “armare” in una zona sospetta dei pantaloni.

Daria con una sfacciataggine anche per me insospettabile propose: allora andate in toilette insieme, lo smacchi con calma e poi uscite….Io sorveglierò la porta. Guardai Franco che era imbarazzato, lui mi guardò e mi disse : se la cosa non ti scoccia si. Ho una riunione a Roma e non vorrei arrivare in queste condizioni.



Va bene, dissi. Mi alzai e lui mi seguì in toilette. Daria mi strizzò l’occhio e disse: Se hai difficoltà esci ed entro io..ok? Ok, le risposi.

Appena entrati lui, si sfilò i pantaloni e me li porse delicatamente, rimanendo in boxer. Lo guardai da capo a piedi e dissi: carino con i boxer. Grazie, rispose lui. Finsi di iniziare a smacchiare per vedere se faceva la prima mossa. Non la faceva ma guardava il mio corpo deglutendo visibilmente. Si girò verso il lavandino sfiorandomi il didietro. Io anziché spostarmi lo bloccai con l’addome sentendo palesemente il suo membro. Non fiatò, non sapeva se fosse una casualità o meno. Sino a quando allungai la mano per tastargli il pene che in un attimo divenne durissimo. Lui si adagio con la schiena da facilitare i miei movimenti. Mi abbassai tenendolo in mano e iniziai un vorticoso pompino che desideravo da almeno quindici minuti. Staccai la bocca dall’uccello e mi alzai per baciarlo in bocca. Era una persona molto gradevole oltre che serio e sicuramente un “pezzo grosso” Lo baciai e mentre slinguavo finalmente allungò le sue mani sui miei fianchi, sul culo e mi prese le tette. Me le strizzava e mordicchiava i capezzoli intanto durissimi!



Non potevamo stare lì in eterno

e gli chiesi, dove preferiva concludere. Girati, mi disse. Lo feci , si abbasso’ e inizio a leccarmi tra le cosce, senza evitare l’ano, lo faceva divinamente! Poi si alzò e mi penetrò tutto di un colpo. Io ansimavo dal piacere, lui era trasformato. Sembrava un'altra persona. Una bestia!! Pompava furiosamente sino a che sentimmo bussare alla porta e la voce di Daria che disse di fare piano…

Lui eiaculò a lungo dentro di me. Mi venne un’idea per ringraziare Daria. Stava per pulirsi. Lo fermai. Mi aggiustai il vestitino. Aprii la porta lasciandomi lui dentro e dissi a Daria. Entra e puliscilo tu, come stavi facendo prima!



Mi sono seduta e dopo un po’ sono arrivati loro…chiesi a Daria se l’avesse pulito e come. Con la bocca, mi rispose. Vediamo, le dissi. E mi avvicinai alla sua bocca per baciarla. Ci siamo slinguate per due minuti che sembravano un’eternità. Aveva la bocca che sapeva di sperma.

Franco ci disse lui chi era. Una sorpresa che diede maggior sapore alla cosa. Ma arrivati a Roma…..





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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Ivanleon Invia un messaggio
Postato in data: 17/09/2009 13:15:32
Giudizio personale:
davvero bello il racconto sono con il mio cazzo duro tra i pantaloni e immagino te che succhi il cazzo fino in fondo a franco che bello...

Autore: Ilfermo Invia un messaggio
Postato in data: 16/09/2009 13:39:58
Giudizio personale:
divertente e fantasioso


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