i racconti erotici di desiderya

Sogno


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E' notte.

Sono nel mio letto e vengo svegliato da un piacevole solletico sul mio petto. Aprendo gli occhi intravedo nel buio la sagoma di un corpo vicino al mio sotto le lenzuola, e capisco che il solletico è, in realtà, causato da un paio di labbra che percorrono il mio torace lasciandovi sopra dolci e veloci baci.

Scosto piano le lenzuola e, nell'oscurità, mi accorgo che la sagoma che si disegna non è quella che mi aspetto. resto lì stupito, quasi inebetito e la mia faccia deve essere quella di un autentico idiota, dal momento che la mia bella visitatrice notturna alza gli occhi verso di me, mi guarda e scoppia a ridere.

Il volto che compare lì a pochi centimetri dal mio è in realtà. no, non quello di una sconosciuta (che sarebbe già abbastanza sorprendente) ma di una persona che conosco solo attraverso delle foto che mi ha spedito, e che in questo momento dovrebbe essere a chilometri di distanza da camera mia. camera mia. non mi sono ancora ripreso dalla prima, che arriva la seconda "botta": le ombre dei mobili non sono quelle a cui sono abituato... non sono neppure a casa mia!

Pur rendendomi conto del fatto che si tratta di una classica battuta da fumetto, l'unica cosa che riesco a dire è:" . ma. Safy. dove sono? Dove siamo qui?"

Mi sorridi e, come se fosse la cosa più naturale del mondo, mi dici: "Non lo so. neanch'io ho mai visto questo posto; so solo che mi sono svegliata e mi sono trovata qui, in questo posto, vicino a te. ma di che ti importa? Probabilmente è la nostra fantasia, la nostra voglia di incontrarci, quello che proviamo l'uno per l'altro che ha creato tutto questo. "

Ok, ho capito tutto: è un sogno, e come direbbe uno psicologo, ciò che vedo è stato tutto originato dal mio inconscio partendo da tutte le volte che ho immaginato un nostro incontro reale. quello che però nessuno psicologo mi saprebbe spiegare è perché in questo sogno SENTO la tua bocca indugiare sul mio addome, SENTO una tua mano giocare con l'elastico dei miei boxer e farlo scivolare verso il basso, SENTO le tue labbra che baciano il mio membro non ancora eretto, mentre mi guardi con i tuoi occhi di velluto e di fuoco fissi dentro ai miei. No, neanche Sigmund Freud in persona saprebbe spiegarmi perché, se si tratta di un sogno, io ora sento la tua bocca che avvolge il mio membro col suo calore umido.

Come per lo scatto di un interruttore, smetto di colpo di farmi domande, di avere dubbi. In un solo istante, l'unica cosa di cui m'importa è che tu ora sei qui, con me. vedo il tuo corpo debolmente illuminato dalla poca luce lunare che entra dalla finestra, sento la tua bocca che nel mentre ha iniziato il suo movimento diabolico e paradisiaco insieme sul mio membro. allungo una mano quasi timidamente, come se avessi paura di spezzare un incantesimo, e accarezzo il tuo corpo nudo, la tua pelle liscia, morbida e profumata. Ti sposti quasi impercettibilmente per permettermi, pur continuando la tua suzione, di avere accesso con le mie dita alle tue intimità.

Accarezzo con le dita il tuo sesso, scoprendolo già eccitato perlomeno quanto il mio tra le tue labbra, e vi introduco dolcemente il mio indice. Sembra piacerti, e così inizio a masturbarti mentre con il medio, ad ogni andirivieni, friziono leggermente il tuo clitoride.

La tua unica risposta è un lieve mugolio di piacere mentre continui a tenere il mio membro fra le labbra, che io interpreto come un cenno di assenso. Sento le tue secrezioni aumentare, i tuoi lievi gemiti farsi più insistenti man mano che il mio dito continua la sua corsa dentro di te, e così decido di osare di più. Sfilo il mio dito madido di umori dal tuo sesso e inizio a massaggiarvi leggermente l'anello bruno della tua intimità proibita. Non noto alcun cenno di protesta da parte tua e perciò inizio a spingere piano il mio indice nel tuo sfintere, mentre il mio dito medio va ad occupare il posto lasciato vuoto nel tuo sesso.

Ben presto le mie dita scorrono libere dentro i tuoi orifizi, riesco a percepirle appena separate da un sottile velo.

Il tuo e il mio piacere crescono rapidamente, fino a che tu decidi che è giunto il momento di andare oltre: lasci il mio membro, io sfilo le mie dita da te e tu, muovendoti come una gatta, vieni sopra di me. Il tuo viso è vicino al mio viso, la tua bocca cattura la mia in un bacio lungo e sensuale.

Il tuo corpo è sopra il mio, e senza bisogno di aiuti il mio membro incontra il tuo sesso, dolcemente aperto e bagnato come un fiore rosso colmo di rugiada.

Ti muovi leggermente ed io entro in te, poco alla volta fino a che il mio pube tocca il tuo... sono completamente dentro di te, che inizi una specie di sensuale danza del ventre che ben presto moltiplica ed esaspera le mie e le tue sensazioni.

Non resisti, ti alzi a sedere sul mio ventre e, tenendo il mio sesso profondamente dentro di te, inizi a torturarti il clitoride con le dita.

I tuoi ed i miei gemiti sembrano diventare un rumore assordante nel silenzio della stanza; sento distintamente tutte le contrazioni della tua vagina, sento il tuo nettare d'amore colare abbondantemente su di me, fino a che di colpo ti abbandoni... più che venire verso di me mi cadi quasi addosso, incontrando le mie labbra e soffocando nella mia bocca un urlo strozzato per l'orgasmo raggiunto... subito anch'io mi arrendo ed esplodo dentro di te con lunghi getti di seme che tu senti come lievi frustate liquide contro il tuo utero...

Ci addormentiamo così, abbracciati, tu sopra di me con i nostri sessi ancora uniti, e le nostre bocche incatenate in un ultimo bacio...

...

...

...il trillo elettronico della radiosveglia mi fa aprire gli occhi come ogni maledetta mattina; quasi come un automa allungo la mano per zittirlo e con un occhio semiaperto verifico che effettivamente sono le 6.00 del mattino.

La camera è quella che ben conosco da anni, e mentre mi alzo penso con profondo rimpianto al sogno erotico che ho fatto, le cui tracce - ahimè - sono ben visibili sul mio pigiama...

Durante la mattinata il mio pensiero vola più e più volte a quella camera creata dal mio inconscio in cui ho sognato di incontrarti e di fare sesso... no, non è vero... di FARE L'AMORE con te. E' una cosa diversa, e vale molto di più.

"Chissà se potrà mai capitare..." è la frase che, con un sospiro, accompagna ogni volta l'uscita da questi pensieri ed il ritorno alla realtà.

La mattinata termina, e torno a casa per la pausa pranzo... mentre l'acqua scalda sul fuoco vado come ogni giorno a collegare il mio computer a Internet, ed a connettermi a YM quando i due computerini in basso a destra mi dicono che il collegamento è riuscito.

Subito mi si apre la finestrina dei messaggi off-line, ma oggi noto qualcosa di diverso: non c'è il consueto tuo messaggio di saluto accompagnato da una rosa... o meglio, c'è, ma è la seconda riga quella che attira la mia attenzione:

"STANOTTE E' STATO BELLISSIMO, VERO? TUA SAFY"...


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