i racconti erotici di desiderya

Sabato mattina

Autore: PaulVi
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Sabato mattina.

Mi ero svegliato da un paio d'ore, ero solo in casa. Giornata stupenda fuori, e apparantemente tutto tranquillo.

Mi siedo davanti al computer.

Vivo in una bifamiliare, al primo piano. Al piano terra ci vive una signora, ma non siamo parenti.

Con questa signora non c'è mai stato nessun tipo di rapporto, a parte i saluti quando ci si incontra in giardino, ma nulla di più; mi è sempre sembrata una persona schiva e riservata, magari anche un pò trasandata, mai sopra le righe per nessun motivo.

Navigo in internet per sfuggire alla noia e magari per svegliarmi definitivamente.

Da sotto sento come se qualcuno avesse spostato un mobile, come se lo avessero trascinato.

Sento questo rumore ancora una volta, ancora una volta.

Sento poi un mezzo grido, "magari la signora si sarà pestata un piede spostanto il mobile" ho pensato.

Ne sento un secondo, poi un terzo.

Guardo fuori dalla finestra, e vedo parcheggiata in strada un'auto che non avevo mai notato prima.

Sento un quarto, un quinto grido.

Poi ancora il rumore di mobili spostati.

Incuriosito, mi butto a terra di scatto, poso l'orecchio sul pavimento, e come un indiano ascolto.

In un secondo capisco che quello che avevo immaginato era realtà.

Anche dentro i miei pantaloni c'è qualcuno che ha realizzato.

Mi rialzo, i gemiti aumentano, ed aumentano i rumori del letto che sbatteva forte contro il muro.

Stavo impazzendo, non riuscivo più a controllare le emozioni; ero eccitato, curioso, voglioso e attratto.

Ho preso in mano il mio cazzo, che nel frattempo era diventato di marmo.

Ho cominciato a menarlo, a toccarlo, fino a raggiungere l'orgasmo.

Poi sono andato in bagno e mi sono pulito. I rumori da sotto erano finiti.

Decisi di andare in giardino, e finchè ero ancora sulle scale ho sentito il cancello dell'appartamento di sotto che si chiudeva, la portiera della macchina che sbatteva e poi il rumore di un'auto in acellerazione.

Sono arrivato in giardino, vedo la signora. La guardo impietrito, non so cosa dire.

Non l'avevo mai vista così bella e felice, soddisfatta e appagata.

I nostri sguardi si incrociano per un attimo che sembrava non passare mai.

Lei mi guarda, mi fa l'occhiolino, e rientra in casa.

Da quel giorno è diventata l'oggetto dei miei desideri.


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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Carino6423 Invia un messaggio
Postato in data: 17/03/2009 18:02:40
Giudizio personale:
Racconto breve, conciso e ben scritto; le emozioni giuste, nel modo appropriato di trasmetterle; aspettiamo il seguito.


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