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Pomeriggio con trans 2


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Premetto che ho un corpo tutto liscio e depilato, ben formato e le curve molto appetitose; un viso pulito e due occhi scuri con labbra molto succose che le amiche mi hanno paragonato a quelle di una donna.

Certo in un corpo da uomo non fanno effetto ma le donne me lo dicono che ho belle labbra. Anche le gambe sono molto attraenti e il culetto bello rotondo e molto accogliente dopo le visite ricevute da vari toys di diverse dimensioni via via più grossi quando gioco da solo e specialmente dopo le penetrazioni della mia conoscenza trans.

Da qui nasce l’idea della mia amica trans di trasformarmi in una donna facendomi indossare abitini di un certo livello e sotto della lingerie sexy molto provocante. Indossare scarpe con tacco a spillo per sollevare le natiche e farmi sculettare in giro per la casa.

Infatti, dopo alcuni incontri, questa idea cominciò a piacermi sempre di più al punto che ogni volta che andavo da Giusy ( nome inventato della trans ) speravo che attuasse questo suo gioco e mi preparasse nel migliore dei modi.

Una tarda mattinata di un giorno festivo, giunto da lei, mi disse che era la giornata giusta perché era libera da impegni e voleva dedicarsi solamente a me.

Avevo il cuore in gola solo al pensiero e spogliatomi del tutto mi portò in camera da letto per la mano mostrandomi la gradita sorpresa: sul letto c’erano delle calze nere velate con reggicalze e un perizoma sempre nero con ricami di fiorellini sul davanti. Poi un body che mi stringeva i fianchi facendo aumentare le rotondità del culetto morbidoso.

Sopra a tutto questo avrei indossato una minigonna nera vellutata con un vistoso spacco laterale che lasciava intravedere i ricami delle calze con i ferretti e le cosce nude e bianche e sopra una giacca di colore rosso attillata sempre in vita mostrando il body sexy.

Le scarpe erano lucide e nere con un tacco medio alto che aumentava la statura e che mi sollevava i glutei spingendoli verso fuori.

Vestita da donna mi portò nella toelette per iniziare a truccarmi: per le labbra un rosso vermiglio, fard, ombretto e matita azzurra per i contorni degli occhi per aumentare la profondità e mascara per le ciglia nere.

Guardatomi allo specchio rimasi a bocca aperta nel vedere quella strafiga e iniziai a pavoneggiarmi assumendo delle pose a volte anche oscene passandomi la lingua sulle labbra e guardandola negli occhi.

Giusy mi disse che sarebbe voluta uscire e magari portarmi in un locale a ballare per vedere quanti uomini o donne avrei attirato ma io le risposi che non ero ancora pronto e dandomi un bacio con la lingua mi tirò a se.

Iniziava a scaldarsi dato che sentivo la lingua che esplorava la mia bocca ma ancora di più perché sentivo il suo bastone che si ingrossava ad ogni movimento di strofinio sul mio corpo.

Si fermò all’improvviso dicendomi che non era il momento e si doveva preparare il pranzo; avremmo avuto tutto il tempo nel pomeriggio e sera per lesbicare come due troiette.

Le ore passarono in fretta e dopo un pranzetto leggero ci sedemmo a sorseggiare in caffè in salotto con la musica in sottofondo.

Portò anche il rossetto per rifarsi le labbra e per rifarle a me dato che lo avevo leccato tutto e ci mettemmo a ridere e a fissarci negli occhi con una intensità molto più profonda.

Fu lì che mi disse che le piacevo molto e si sentiva attirata oltre che fisicamente anche mentalmente e vedeva in me la donna che la faceva arrapare e tirare al di fuori la parte maschia di lei. Lì capì che le piaceva oltre al culetto anche la figa e mi avrebbe scopata come una donna reale.

Infatti il suo arnese era già molto cresciuto ed eccitata iniziava a toccarselo guardandomi negli occhi: era l’invito per me a prendersi cura del suo mirabile cazzone con la mia bocca.

Da seduta la baciai e con la lingua iniziai a scendere sopra quei vestiti semi aperti e i seni fuori e dopo, piano piano, mi trovai la cappella davanti il mio viso e la bocca si aprì in modo naturale per ingoiare quella carne gustosa e profumata già bagnata di liquido spermatico.

Si ingrossava ancora di più e facevo fatica a tenerlo dentro; non riuscivo ad ingoiarlo tutto ma lo leccavo per assaporare il gusto del glande e della pelle liscia bagnata della mia saliva e del suo liquido che usciva ad ogni pressione della mia mano.

Mugulava ad ogni mio tentativo nel cercare di avviluppare quel cazzo enorme e ingoiarlo fino in fondo per poi tirarlo fuori tenendolo stretto con le labbra per poi andare di nuovo giù e muovendo la testa anche di lato. Nel frattempo mi aveva tolto la giacca e mi accarezzava la testa e le spalle scendendo sulla schiena con le unghie. Rigava le mie vertebre nel risalire lasciandomi i segni sulla pelle per poi arrivare sotto la gonna fino al culo premendoli sempre con le unghie e schiacciandoli per assaporare la morbidezza.

A quel punto feci di tutto per togliermi il perizoma e rimanere libero in modo che lei potesse arrivare al mio buchetto per essere ispezionato e preparato. Allungò la mano per prendere una crema e iniziò a lubrificarmi con le dita sussurrando che comunque ormai ero abbastanza largo e che non avrei sentito dolore come le prime volte.

Infatti ormai la mia fighetta anale era alquanto abituata anche se comunque il suo cazzo era sempre roba tosta e dura e doveva andarci piano all’inizio. Ero pronto ed eccitato al punto giusto che mi alzai lasciando controvoglia quel arnese per aprire la gambe e mettermi cavalcioni davanti a lei e strusciando la mia pancia andai giù fino a sentire la punta sul culetto. Non scesi subito ma iniziammo a baciarci e le lingue calde lottarono dentro le nostre bocche e quel palo che puntava tra le mie natiche e tenuto dritto con la sua mano iniziavano a darmi sensazioni indescrivibili.

Poi inarcai la schiena e poggiando le ginocchia sul divano di peso continuai a scendere verso giù tentando di accogliere quel cazzo enorme: i brividi salivano verso la schiena e anche un po’ di dolore nel sentirmi penetrata dolcemente.

Era dentro di me ma ancora non potevo muovermi; cazzo dicevo tra me e me, è sempre grosso. Sentivo che mi aprivo e lo sfintere si allargava a dismisura e le chiappa si dividevano in due.

Iniziavo a impalarmi e centimetro dopo centimetro lo sentivo che mi squarciava il culo e l’intestino si muoveva ad ogni colpo. Vedevo pure la pancia che si muoveva e potevo sentirlo con le mani dall’esterno nel basso ventre.

Arrivai fino in fondo e mi sedetti per mettermi comoda e iniziare quei movimenti rotatori e laterali; ero inchiodata a quel palo e non potevo più sganciarmi o muovermi più di tanto. Potevo solo andare in basso e in alto e messe le braccia attorno al suo collo continuai a baciarla e a muovermi in quelle direzioni.

Avevo il culetto in fiamme e lo stomaco dolente per i colpi che mi dava e gridando sulla sua bocca ad ogni colpo le dicevo di continuare sempre più veloce fino allo svenimento. Non capivo più nulla e anche lei si era infoiata da mordermi le labbra per tenermi ferma. Anche le sue dita premevano sui miei glutei e le unghie infilzate sulla pelle non mi davano comunque dolore, anzi aumentavano il piacere dirigendo i movimenti verso il suo sesso.

Mi sentivo un polletto infilzato che godeva a dismisura e il tronco dentro di me sconquassava l’intestino muovendomi lo stomaco.

Dopo una buona mezz’ora di colpi era arrivata al traguardo e capendo che stava per arrivare mi sollevai da quel palo per pulirlo con dei fazzoletti e prendere a pompare con la bocca.

Dopo 5 minuti un’onda di sperma riempì la mia bocca. Un caldo latte iniziò a scendere tra la gola e il sapore acre si sparse tra la lingua e il palato. Cercavo di tenerlo tutto dentro e deglutendo ingoiavo il suo membro per bere ogni goccia che usciva.

Avevo in bocca quel membro ora morbido e appiccicoso che la riempiva di carne succulenta; lo leccavo in ogni punto e giocandoci la guardavo negli occhi per vedere l’effetto. Mi tirò a sé e mi diede un bacio sulla bocca dicendomi che ero straordinaria e che non mi avrebbe lasciata facilmente ma che avrebbe voluto provare altro con me, uscire e andare a divertirsi.

Siamo rimaste insieme tutta la notte piene dei nostri umori sdraiati a letto per arrivare all’indomani per un altro giorno.



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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Pamela24 Invia un messaggio
Postato in data: 15/05/2015 12:03:07
Giudizio personale:
brava troietta sei davvero eccitannte Pamela,


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