i racconti erotici di desiderya

Per voi

Autore: Pietro13579
Giudizio:
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Commenti: 1
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Come ero giunta fino a quel punto? Cosa era accaduto perchè mi trovassi in queste condizioni?

La bocca mi doleva, le mascelle, intorpidite e doloranti, avrebbero voluto muoversi ma mi era impossibile perchè il morso che avevo mi costringeva a restare in quelle condizioni: con la bocca completamente aperta e la lingua fuori. E la gola, la gola sofferente e percossa fino all'esofago; era come un fuoco ardente in attesa della pioggia per potersi riposare.

Poi mi rendevo conto che non era il dolore che mi pesava, anzi!

Era il non potere partecipare; il non potere gioire nel sentire quel cazzo nella mia bocca che mi violentava; il non potere cullarlo sulla mia lingua, avvolgerlo con la delicatezza di un bambino; il non potere succhiarlo piano piano, fino a spompinarlo freneticamente nell'attesa del suo caldo getto.

Ormai pensavo a lui come ad un essere con una propria vita autonoma,che esisteva solo per me, di quello a cui era attaccato non mi interessava nulla.

Ed invece dovevo subire, inerte, che quel cazzo bellissimo, potente e prepotente passasse, indifferente, tra le mie guance senza neanche sfiorale; scorrendo velocemente sulla mia lingua, trattenuta fuori della bocca, per infilarsi, come un ariete, nella mia gola, per tutta la sua lunghezza, fino a fermarsi impedito, non già dalla profondità della mia gola che comunque lo avrebbe accolto, bensi dal bacino del suo proprietario che urtava al mio viso.

Devo dire che la cosa più bella era vedere quel superbo esemplare in tutta la sua maestosità quando, si ritirava totalmente dalla sua tana e, per un attimo, si fermava con quei testicoli che sembravano reggere su di loro tutta l'impalcatura, per poi riprendere la corsa in senso inverso e tuffarsi violento nella mia bocca scorrendomi totalmente davanti agli occhi.

Questa era la sensazione più presente perchè tutto si svolgeva dinanzi a me, ma il dolore ed il piacere si mescolavano anche in altre parti del mio corpo fino a congiungersi in un tutt'uno nel mio cervello, in una esplosione di godimento che non potevo manifestare, verbalmente come avrei voluto, perchè quel signore violento me lo impediva .

Le mie braccia e le gambe erano divaricate e legate ai quattro angoli di un piccolo letto di modo che il busto poggiasse su questo mantenendo all'esterno i miei centri di piacere.

Altri due membri riempivano il vuoto dei miei due canali facendosi largo tra le pareti di carne; per poterli occupare totalmente e giunti al termine di ciascun canale, tornare indietro fino ad uscire totalmente dai miei due antri, che rimanevano spalancati, per quei pochi attimi, in attesa dei loro padroni che non si facevano aspettare e riprendevano, violentemente, possesso dei loro territori.

Mentre gustavo questa sensazione provenire dal mio ventre un getto di sperma veniva ad alleviare la mia gola dolorante; che piacere sentire quel fiotto di freschezza colare lungo la mia gola, sempre più giù per diventare parte di me; e che dolore, però non averlo potuto gustare, non averlo potuto depositare sulla mia lingua per sentirne il sapore, l'odore; non avere potuto tergere quella cappella ed il suo tabernacolo; non avere potuto, delicatamente, suggere quel nettare fino alla fine cullando il suo produttore con le mie labbra; non avere potuto ingoiare quell'asta meravigliosa estraendone l'ultima goccia risucchiandola; strappandola dalle braccia della cappella che non voleva lasciarla andare.

Come se qualcuno mi avesse ascoltato sentii quel cazzo tirarsi indietro e, dopo avermi tolto il morso, rtuffarsi nella mia bocca che, sebbene dolorante, immediadamente lo accolse avvolgendolo e proteggendolo mentre la mia lingua assaporava il gusto del pene e con delicatezza lo spostava all'interno della bocca giuocando come il gatto con il topo.

Questo leggero movimento ed il piacere che provavo ancora nell'essere penetrata dagli altri due cazzi era per me come una bella nenia che piano piano mi portò a ripensare al mio vissuto; al come e perché.

Questo dolce ritmare mi prese e piano piano mi riporto a tanti anni fa quando gioiosa....................................segue?....Ditemelo voi.


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I vostri commenti su questo racconto
Autore: DrakEva Invia un messaggio
Postato in data: 03/11/2007 01:38:05
Giudizio personale:
... continua ??? bene, pronti a leggere


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