i racconti erotici di desiderya

Non è mai troppo tardi. (parte prima)


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Lei aveva 10 anni più di me e 4 meno di lui. Avevano scelto loro il bar, fuori città, fuori mano, tanto fuori mano che a parte noi 3 c'era solo un tizio immerso totalmente nello schermo di un videopoker. Il ragazzo ci servì le granite e non mancò di buttare un occhio sulla scollatura di Lei, inevitabilmente direi. La camicia lasciava intravedere la turgidità di un seno non troppo grande ma ancora sodo, tanto da non aver bisogno di alcun sostegno e il segno evidente del costume era come un richiamo per gli occhi di chiunque la potesse incrociare. Per la verità io ero stato subito colpito dal suo portamento, aveva un bel corpo ma soprattutto lo "indossava" bene, sapeva proporlo, imporlo all'attenzione se voleva. Era il loro primo incontro in assoluto, avevano avuto parecchi contatti, le foto di Lei sul sito erano davvero belle, molte chat su Skype, molte mail, molte telefonate, nessun incontro di persona. Mi mostrai lusingato di essere stato scelto.

In verità era stato lui a scegliere, Lei era disposta ad assecondarlo nella sua fantasia cuck e anche se forse non troppo convinta, ormai era li, il gioco in qualche modo era cominciato e lei avrebbe giocato, non si sarebbe tirata indietro. Lo capii da come sosteneva il mio sguardo, non abbassava mai gli occhi e si lasciava fissare per interminabili momenti fin dentro l'anima. Si, il gioco era cominciato!

Nelle 2 telefonate con lui avevo capito che a lei sarebbe piaciuto un certo corteggiamento, anche sfrontato, non mancai di notare che i capelli di Lei erano diversi dalle foto nell'annuncio, adesso erano corti e lo trovai un ottimo pretesto per un contatto più che confidenziale. Le passai il braccio dietro la schiena e portai la mia mano fino alla sua nuca, infilandole le dita tra i capelli dicendole: Posso tirarteli lo stesso!

Lei ebbe un sobbalzo ma seppe contenerlo, cercò lo sguardo di lui che invece guardava verso la cassiera per capire se in qualche modo avesse visto cosa stava accadendo. Per forza di cose Lei dovette rivolgere il suo sguardo a me e con la personalità che aveva dimostrato già mi fisso fino a che la mia mano non scivolò via accarezzandole dolcemente la schiena. Dopo disse a lui di pagare. Voleva andare via di li. Voleva giocare sul serio.


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