i racconti erotici di desiderya

Nei giardini di piazza della repubblica 4


Giudizio:
Letture: 0
Commenti: 2
Dimensione dei caratteri: [+] - [ - ]
Cambia lo sfondo
Nei giardini di piazza della repubblica 4

L’indomani, come concordato, ero lì per l’appuntamento con il Carlo, il quale mi vide già fuori dalle toilette e mi si avvicinò con un gran sorriso. Come lo vidi, gli dissi “Ci sono della novità. Parla con il custode, io arrivo tra un attimo.” E mentre lui andava avanti mi trattenni un attimo per guardarmi attorno. Ebbi modo di notare, così, che nei paraggi ruotava una discreta fauna che osservava ciò che accadeva nel raggio delle toilette. A quel punto scesi anch’io e trovai l’Antonio ed il Carlo che stavano ancora parlando. L’Antonio mentre passavo mi allungò una chiave dicendomi: “La solita”. Andai, mi spogliai e mi preparai alla prima marchetta.

Fu il Carlo. Si presentò un po’ risentito per la situazione ma, alla fine, aveva accettato, riconoscendo che era un mio diritto. Per ammorbidirlo un po’, dopo avergli calato i pantaloni, iniziai a fargli un super pompino, che lui gradì molto, dopo di che, prima che godesse, dopo avergli stuzzicato i capezzoli, mi rigirai e lo invitai ad incularmi, a prendermi con forza. Non ci pensò su due volte: mi mise un po’ di crema, mi infilò due dita in culo facendole scorrere un po’ ed allargandole, dopodiché mi infilò il suo cazzo sino all’elsa, prendendomi per i fianchi ed iniziando immediatamente a fottermi con veemenza. Sarà stato perché era incazzato, sarà stato che voleva farmi notare la sua possanza, fatto sta che…. mi inculò in maniera divina, mi portò a livelli di godimento incredibili. Andò avanti così per una buona mezz’ora, in cui io stavo per dare i numeri, ma poi…. esplose, riversandomi nel culo un vero fiume di sborra. Il mio sfintere lo stava succhiando da matti, tanto era il piacere di sentirlo godere, quasi volessi che non smettesse, ma il suo piacere fu così intenso che, una volta scaricata tutta la sborra, si ammosciò in un battibaleno, ed il mio culo non riuscì a trattenerlo. Si ricompose e, salutandomi appena con un “Sarò qui di nuovo tra un paio di giorni” se ne andò. Dopo cinque minuti, il tempo che mi ero ripulito un po’, si presentò l’Antonio, dicendomi “Come va? Sei pronta per un secondo round?” ed al mio sì, sparì ritornando subito dopo con un una specie di gigante. Un tipo molto interessante, sul 1,95 di altezza, senza pancia, che mi squadrò con molto interesse, mi si avvicinò e…. mi baciò in bocca a tutta lingua.

Al mio rispondere al suo bacio con trasporto (ho già detto che il bacio, per me, è un elemento fondamentale ed estremamente erotico, mi porta subito ad elettrizzarmi) dimostrò di apprezzare la mia risposta, mi masturbò un po’, aspettandosi che io facessi lo stesso con lui, dopodiché iniziò a palparmi il culo in maniera molto lasciva. Nel momento in cui, al suo invito, avevo iniziato a palpargli il pacco, rimasi… folgorato! Mi si presentava davanti qualcosa che, in vita mia, avevo avuto occasione di vedere e di esserne posseduto una sola volta, tanti anni prima, durante una gang-bang a Grado (vedi “Riprendiamo da… 1”). A quel punto gli sbottono i pantaloni e glielo tiro fuori, iniziando a segarlo. E’ una cosa mostruosa: saranno almeno 25 cm. di cazzo con una circonferenza attorno ai 15 c. Non riesco a circondarlo tutto con la mano. Si sta indurendo e sembra ancora più mostruoso. Alzo gli occhi, lo guardo fisso e gli dico: “Senti, hai un cazzo favoloso e ci tengo a riuscire a prenderlo e soddisfarti ma…. se ora soddisfo te poi non posso accontentare nessun altro, per oggi. Ti prometto che ti farò un trattamento speciale, ma dammi la possibilità di guadagnarmi la giornata. Ripassa tra un paio d’ore e…. sarò tutta tua.”

Mi guarda e mi risponde dicendomi “Sì forse hai ragione, non vorrei rovinarti, normalmente si rifiutano di prenderlo in fica, non parliamo del culo. Se mi garantisci che ti applicherai per farlo… va bene, ci vediamo più tardi”.

Si ricompose ed uscì, passando dall’Antonio per avvisarlo e dicendogli che al momento ero libero. L’Antonio arrivò immediatamente chiedendo spiegazioni e perciò gli feci presente della stazza del tizio e che, anche in seguito, avremmo dovuto adottare tale sistema con lui, ammesso e non concesso che riuscissi a prenderlo, ma avevo tutte le intenzioni di provarci, era troppo bello.

L’Antonio mi disse: “Aspetta qui, buona buona, che penso di trovarti subito qualcun altro.” E sparì. Dopo una decina di minuti ricomparve con un tizio piuttosto bruttino, bassetto, ma che quando aprì la patta, calandosi i pantaloni, fece vedere un cazzo di tutto rispetto, chiedendomi di fargli un pompino. Mi ci dedicai con buona lena ma ad un certo punto (evidentemente stava per godere) mi bloccò, mi fece rialzare, mi fece girare e, dopo avermi stuzzicato un po’ lo sfintere, trovandolo morbido e pronto all’uso, mi inculò. Il tipo ci sapeva fare, sapeva come usare quel magnifico attrezzo che si ritrovava tra le gambe. Mi ravanò a lungo, facendomi provare brividi fino alla punta dei capelli, portandomi a livelli di libidine stupendi, tanto che… godetti senza toccarmi, schizzando a lungo tutto il mio piacere.

Quando godette fu quasi un atto liberatorio, tanto ero elettrizzato dal piacere che mi aveva dato. Dopo essersi ricomposto, mi volle baciare ed alla mia piena risposta al suo bacio, si ritenne soddisfatto e prima di andarsene mi diede un 10.000 dicendomi “Ti sei veramente meritata, la mancia! Alla prossima “. Pazzesco !

Poco dopo l’Antonio me ne portò un altro che, viceversa, non mi fece provare alcun brivido e, trattandomi proprio come una puttana, se la sbrigò in meno di 5 minuti.

A quel punto l’Antonio mise una pausa, per venire a parlare con me per chiedermi: “Sai, ogni tanto c’è qualche donna che mi chiede se c’è qualcuno che potesse darle una ripassata. Non è che tu potresti farti anche qualche donna?” al che gli risposi: “Certo che sì, anzi, ben venga poter fare una pausa, tra un maschietto e l’altro, eroticamente diversa…. Magari !!” - “Allora – disse l’Antonio – avrei giusto giusto una bella signora, un po’ datata, ma interessante, che in questo momento è in una toilette qua vicina. Vado a dirglielo. Intanto per il momento rivestiti.” E si allontanò. Mi rassettai, mi ripulì cazzo e culo con delle salviettine intime detergenti, mi diedi una spruzzata di colonia che mi ero portato, e mi misi in attesa. Dopo una decina di minuti ritornò l’Antonio e mi disse “Vieni con me.” ..e mi condusse due toilette più in là, bussò ed entrammo. Ci accolse una signora ancora piacente, di oltre cinquant’anni, che vedendomi si aprì in un grande sorriso e mi porse la mano, al ché come mio solito le feci il baciamano. Era un mio vezzo, sin da quando avevo 14 anni. Rimase sorpresa ma felice di trovare tanta galanteria. L’Antonio si eclissò, chiudendo la porta. Noi ci guardammo profondamente negli occhi, dopo di ché la tizia mi si avvicinò iniziando ad accarezzarmi il torace, i bicipiti e, pian piano, scendere sino ad andare a verificare la consistenza del pacco che, ad onor del vero, viste le eccitazioni precedenti e l’attesa erotica di questo evento, si presentava già piuttosto consistente. Pur avendo goduto ero uno che recuperava in fretta.

Le aprì la camicetta, gliela tolsi e mi comparì alla vista un seno importante,(sarà stata sicuramente una quarta, sodo, ben contenuto in uno splendido reggiseno a balconcino, che mi affrettai a sganciarglielo. Dopo di ché mi chinai per leccarglielo e succhiarglielo, cosa che lei dimostrò di gradire, alzando il capo, scoprendo così una gola che mi affrettai ad andare a leccare e succhiare. Poi ripresi a succhiarle il seno, cosa che evidentemente le piaceva poiché posò una mano sulla mia testa, quasi a trattenermi in quella posizione. Ad un certo punto mi fermò. Mi disse “Ho voglia che mi scopi, che mi faccia godere.” Si tolse la gonna, si tolse le mutandine ( che facevano il paio con il reggiseno, di gran classe) alzò una gamba, appoggiandola al bidè, si masturbò un attimo il clitoride e mi disse “Vieni, scopami come una gran troia, voglio sentirti dentro.” Mi tolsi i pantaloni per essere più comodo nei movimenti, mi accostai a lei e… la infilai. Me ne ristetti un po’ dentro di lei, infilato profondamente, per gustarmi il possesso di quella vagina datata ma succosa, poi iniziai a stantuffarla per bene, con colpi lunghi e profondi. Mentre la scopavo profondamente lei avvicinò il viso al mio e mi baciò, a tutta lingua, mormorando “Sìì… così…. mi piace… me lo stai facendo sentire tutto…. era da tanto che volevo essere scopata così !” E mi venne ancora più incontro con la vagina, offrendosi tutta. Ci detti dentro come un matto, cercando di portarla al godimento e lei… dopo un po’, cedette ed iniziò a godere a mo’ di fontana, ululando un “Godooo… era da tempo che non godevo così….. siii…. Continua…. Non ti fermare.”

Quando sentì, dalle contrazioni della sua fica, che non ce la faceva più, mi fermai e… ristetti dentro di lei, muovendolo con contrazioni in maniera di continuare a farglielo sentire ma senza va e vieni. L sentì morire tra le mie labbra, il suo abbraccio perse forza e me la ritrovai tra le braccia come svenuta. Pia pianino riprese un po’ di forze e mi guardò con uno sguardo liquido, amorevole ma pieno di libidine. Mi disse che l’avevo fatta godere come non mai e mi chiese se, invece di ritrovarci lì, avrei potuto andare a casa sua, e dopo aver cercato nella borsetta, mi porse un bigliettino da visita “Contessa….” “Chiamami quando vuoi. Aspetterò con ansia che mi chiami.” E mi mise in mano un cinquantamila. Poi iniziò a rivestirsi, quasi vergognandosi di aver goduto tanto. Mi rivestì ed uscì, andando dall’Antonio a dirgli che ero libero. Mi ricordò l’appuntamento con il gigante e mi disse che, nel frattempo, se volevo allenare un po’ il culo, c’era un cliente in fremente attesa.

Era un tipo sulla sessantina, che come mi vide si leccò le labbra, mi attirò a se ed immediatamente iniziò a palparmi il culo. Nel contempo mi stava strapazzando un capezzolo, eccitandomi. Con la contessa non avevo goduto, per cui le mie forze erano intatte. Mi calò i pantaloni e mi fece girare su me stesso per guardarmi bene il culo, abbassarsi, allargarmi le chiappe ed osservare da vicino il mio sfintere. Contento per quanto visto, mi dilatò il culo infilandomi due dita, masturbandomi un po’, e quindi si appoggiò al mio buco cercando di penetrarvi. La cosa, già di per se, mi eccita. Mi piace sentire una cappella che cerca di introdursi, mi piace pensare che tra un attimo sarò penetrata e posseduta da un bel cazzo prepotente che mi vuol fare sua. Cerco di aiutare la penetrazione allargando al massimo lo sfintere spingendo come se dovessi defecare e…. sentì il “flop” della cappella che entrava. Ebbi un sussulto, un po’ di dolore, ma una cosa minima. E mi riappoggiai al lavandino per potermi offrire al meglio alla penetrazione. Il tizio, dopo essere riuscito a passare con la cappella, era rimasto un attimo fermo per poi iniziare a spingere, lentamente, un po’ per volta, per riuscire ad infilarmi tutto il cazzo nel culo. Era una sensazione splendida, sentire questo siluro che pian piano conquistava terreno, riempiendomi. Arrivato a fine corsa… ristette un attimo e poi…. iniziò ad arretrare, fin quasi ad uscire di nuovo e poi, nuovamente avanzò sino a fine corsa e quindi rifece l’intero percorso, tre, quattro volte così, lentamente, stando ben attento a cercare di spanarmi il culo. Quando capì di riuscire ad avermi ammorbidito sufficientemente, una volta arretrato al massimo si fermò per un attimo e poi…. colpì, vigliaccamente, infilandomelo tutto in un sol colpo, facendomi fare un salto di dolore che subito dopo si trasformò in piacere quando iniziò ad incularmi velocemente, a tutta corsa. Me lo sentivo in gola. Dio… che inculata… mi sentivo riempita completamente e pensai “Se con questo è così… da impazzire… come sarà se riuscirò a prendere quello del gigante?” Ed ebbi un brivido, di paura e di… desiderio. Che gran chiavatore !! Riuscì a farmi andare fuori di testa, a farmi borbottare “Per favore finiscila, godi, mi stai distruggendo!” ma lui, sordo alle mie invocazioni, continuava nella sua opera demolitrice. Godevo come una troia, quella troia che in quei giorni stavo scoprendo completamente e mai avrei pensato di poter arrivare a certi livelli, invece…. Godevo e godevo, ero piena di quel cazzo che mi stava fottendo in maniera sublime e dovevo aver fatto molti versi poiché ci vedemmo arrivare vicino l’Antonio, il custode, che dicendo “Credevo che qualcuno stesse male” guardò la scena e, eccitato da ciò che vedeva, dicendo “Sìì, fottila così, questa troia, le piace essere sbattuta, posseduta. In queste condizioni da il meglio di se, non ascoltare i suoi lamenti, sono solo pro forma, in effetti vuole essere posseduta così “ si tirò il cazzo fuori dai pantaloni e me lo presentò davanti alla bocca. Ed io non feci altro che aprirla per ritrovarmelo tutto dentro ed iniziare a succhiarlo, a spompinarlo come io sapevo fare quando ero al culmine della libidine.

Vennero all’unisono: mi sentì riempire il culo con schizzi lunghi potenti, e la bocca con il seme dell’Antonio, che ormai apprezzavo parecchio. Ristettero guardandosi l’un l’altro e poi il tizio baciò l’Antonio. Quindi… se ne uscì da me e pretese che glielo pulissi con la lingua. Il sapore della sua sborra era particolare, sapeva quasi di crema alla nocciola. Si ricompose e, accompagnato dall’Antonio, mi salutò dicendo “Ci rivediamo”. Immediatamente cercai di pulirmi, facendomi anche un piccolo clisterino, e mi misi in attesa del gigante, un’attesa febbrile piena di paure e di aspettative. Dopo un quarto d’ora sentì bussare e subito dopo l’Antonio che apriva la porta e faceva entrare il tizio. Lo guardai quasi con occhi amorevoli, tanta era l’attesa per questo incontro ed il desiderio di riuscire a prenderlo, che lo attirai verso di me per baciarlo, profondamente, golosamente, ingordamente. Ero come una sposa, vergine, nell’attesa della sua prima notte. Sì, d’accordo, la mamma l’aveva messa sull’avviso di cosa aspettarsi, ma… c’era ancora il ma del “Ce l’avrebbe fatta?!” Ero talmente tesa che stavo quasi per godere con il bacio. Lui intuì qualcosa perché si scostò da me, interrompendo il bacio, dicendomi “Calma… calma… un po’ alla volta, ok.?”



giudica questo racconto

Attenzione, solo gli utenti registrati su Desiderya.it possono esprimere giudizi sui racconti

Per registrarti adesso CLICCA QUI

Se sei un utente registrato devi autenticarti sul sito: CLICCA QUI


I vostri commenti su questo racconto
Autore: Ninetta69 Invia un messaggio
Postato in data: 09/07/2017 12:29:00
Giudizio personale:
Veramente arrapante,anche a me sarebbe piaciuto fare la puttana

Autore: Bobo45sex Invia un messaggio
Postato in data: 01/07/2017 23:20:25
Giudizio personale:
sei pazzesco, sai perfettamente come far eccitare i tuoi lettori... bravo!


Dal Sexy Shop di Desiderya...
In: Abbigliamento
Guepiere nastro incrociato nero rosso
Guepiere nastro incrociato nero rosso
Guepiere rossa rivestita di una finissima rete e d...
[Scheda Prodotto]
In: Abbigliamento
Calze collant aperte nero velato
Calze collant aperte nero velato
Collant nere con apertura allaltezza dellinguine p...
[Scheda Prodotto]
In: Sex toys
Guaina in silicone trasparente
Guaina in silicone trasparente
Manicotto per pene in silicone flessibile facilmen...
[Scheda Prodotto]