i racconti erotici di desiderya

Mia moglie ........al buio.....senza freni inibitori.....

Autore: Aaamaxpaul
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Martina camminava per la strada nervosa e in preda ad una eccitazione incommensurabile. Di li a poco sarebbe arrivata all'appuntamento,quell'appuntamento da tanto tempo atteso e per tanto tempo sognato nelle sue fantasie.

Tutto era cominciato per caso giorni prima,quando un sabato pomeriggio si era recata al cinema con suo marito,aveva scelto un bel vestito ampio che le modellava i fianchi e le scendeva giùper le cosce donandole un aspetto innocente e sensuale allo stesso tempo. Aveva indossato le autoreggenti e il perizoma per suo marito, sapeva che dopo si sarebbero lasciati andare alle loro effusioni amorose una volta tornati a casa.

Martina e il marito entrarono nella sala ,c'erano parecchi posti liberi nelle ultime file,si sedettero in mezzo alla fila un pò appartati.

Un uomo di media età dal volto sorridente si avvicinò a loro e chiese se il posto accanto a Martina era libero, il marito rispose di si con un sorriso, Martina voltò appena gli occhi verso lo sconosciuto,i loro occhi si incrociarono e Martina provò una strana sensazione,la sensazione che prova una donna quando si accorge che un uomo la spoglia con lo sguardo.

Quello sguardo le mise una grossa inquietudine e un senso di smarrimento,forse provava piacere in quello sguardo,forse provava eccitazione,forse disgusto,fatto sta che un brivido la percorse per tutto il corpo

Le luci si spensero il film cominciò.

Martina aveva gia scordato i pensieri che poco prima le attanagliavano la mente,il marito le stringeva la mano e lei era tranquilla sprofondata in poltrona a guardare il film.

Inconsapevolmente,la coda dell'occhio si girò per controllare il suo vicino.

Fu un breve attimo,quel tanto che basta per accorgersi che lui stava gustandosi il film pacificamente.

Passarono alcuni minuti,durante una scena movimentata del film,di quelle in cui il rumore viene amplificato in maniera assordante e realistica dall'impianto sonoro del cinema,il vicino lasciò che il suo ginocchio entrasse in contatto con quello di Martina.

Lei non si rese conto se lo aveva fatto apposta o meno,tuttavia scostòla gamba quel tanto che bastava per allontanarsi da quel contatto.

Un nuovo brivido le percorse la schiena.

Adesso il vicino prese in mano la situazione,senza degnare neanche di uno sguardo Angela,torno di nuovo a sfiorarle il ginocchio ma questa volta con il dorso della mano,pochi movimenti ma inequivocabili.

Martina trasalì,sul momento rimase come inebetita ed in trance in preda ad uno smarrimento totale,poi cercòcon lo sguardo il marito,ma lui se ne stava beato e tranquillo e non si era accorto di niente.

Allora girò gli occhi verso lo sconosciuto,non lo avesse mai fatto.

I suoi occhi erano puntati verso di lei,uno sguardo severo e dolce,un mezzo sorrisetto sulla bocca,e la mano che intanto continuava a carezzarle la coscia da sopra la gonna.

Martina spostò con decisione la gamba per sottrarsi a quelle furtive carezze,voleva gridare,avvisare il marito,ma era come paralizzata,stranamente si senti pervadere da un'eccitazione nuovo che la turbò non poco.

Lo sconosciuto non aspettava altro che questo momento per mettere in atto il piano.

Aveva gia ottenuto la prima vittoria e cioèil silenzio e la paralisi di Martina.

Lui allora si fece più ardito,con fermezza e decisione afferròla coscia che lei aveva spostata e la tirò verso di se,lei di rimando cercò di liberarsi da quella stretta pizzicottandogli il dorso della mano,lei lottava disperatamente,ma non poteva agitarsi troppo,il marito si sarebbe accorto di tutto.

E proprio qui stava il punto:lei non sapeva se il marito dovesse accorgersene o meno....

Lo sconosciuto allora bloccò con decisone la mano di Martina ,per farle capire che era inutile lottare, anzi le afferrò la coscia con forza e stringendola quasi fino a farle male.....le allargò le gambe a piacer suo.

Adesso Martina sedeva con le gambe allargate tenute ferme dallo sconosciuto che intanto aveva gia cominciato ad avanzare sotto la gonna con la sua mano grande,potente e dolce allo stesso tempo.

Era in preda ad una profonda angoscia ,non sapeva più cosa dire o fare,voleva urlare,voleva prendere lo sconosciuto a schiaffi, si sentiva umiliata ed offesa,ma non riuscì a fare niente.

Forse si stava rendendo conto anche lei che quella situazione le donava un'eccitazione nuova,mai provata prima,un senso di assoluto che la faceva desistere dall'intraprendere qualsiasi azione.

La mano avanzava sotto la gonna,in preda al piacere e alla rabbia di provare piacere, aveva abbassato le difese,del resto lo sconosciuto non le aveva dato alternative.

Quella mano pareva le parlasse,pareva fosse li per mettere a nudo tutte le perversioni che aveva avuto nella sua vita.

Visioni sfocate di desideri mai realizzati e dei quali a volte si vergognava.

Lo sconosciuto poi non toglieva lo sguardo dallo schermo,dimostrava una sicurezza e una tranquillità incredibili.

La mano arrivò a contatto con la pelle lasciata nuda dalle autoreggenti,la pelle si coprìdi brividi,lei inarcòla schiena per non emettere alcun gemito.

A quel punto il passo era breve,di li a poco la mano superò la curvatura delle cosce e scese in mezzo ad esse per approdare al lembo delle mutandine,aveva ancora le gambe divaricate,lui non gliele teneva più ferme e lei avrebbe potuto benissimo richiuderle e finire questa rappresentazione della perversione.

Ma non lo fece,si accorse che non aveva fatto nulla Adesso aveva ben chiara tutta la situazione:

era al cinema con suo marito,e qualcuno mai visto prima stava violando la sua intimità,la sua anima,il suo essere donna,in maniera spregiudicata e insolente e lei non stava facendo niente per fermarlo.

Si accorse a quel punto che la sua eccitazione era salita a livelli impressionanti. I suoi umori colavano lungo le mutandine,le dita sconosciute la stavano facendo godere,a quel punto lo sconosciuto si fermòritraendo la mano e ricomponendosi in poltrona.

rimase di nuovo inebetita,la testa le martellava,era impaurita e smarrita,volse lo sguardo verso il marito sempre intento alla visione del film.

Non si era accorto di niente,allora volse lo sguardo verso lo sconosciuto che impassibile,continuava a guardare il film.

Provò la stessa impressione che si prova quando ci si sveglia,da un incubo,(o da un sogno)e ritrovarsi nel proprio letto in mezzo alla sicura e serena tranquillità domestica.

Adesso stava seduta in mezzo ai due uomini: da un lato la sicurezza bonaria e perbenista rappresentata dal marito,e dall'altro,il suo lato oscuro,la trasgressione,i cattivi pensieri,rappresentati dallo sconosciuto.

Se solo Martina avesse potuto immaginare quello che le sarebbe accaduto quel pomeriggio...

D'improvviso una mano dietro di lei comincia a carezzarle i capelli, si volta di scatto verso il suo vicino e lo vede impassibile attento al film con le mani a posto. Di chi sono queste mani allora?

Che sta accadendo?

Cos'èun'altra prova da superare in questo pomeriggio inatteso?

Adesso la mano scende sul collo,e intanto anche il vicino ricomincia il lavoro da poco interrotto.

Martina capisce che i due sono d'accordo,quelle mani adesso la frugano,la esplorano,sente la carezza sui capezzoli e sui seni,li sente indurire,il respiro si affretta adesso la voglia è totale.

Tante volte aveva immaginato di essere accarezzata da due uomini,magari sconosciuti,quante volte si era masturbata con quella visione nella mente.

La sua rabbia era divisa in due:le facevano rabbia sia la sua eccitazione,sia il comportamento del marito che non si era accorto di nulla. Quel marito che imperterrito continuava a guardare il film. Lo vedi?Ma non lo vedi che qui ci sono due sconosciuti che mi stanno palpando facendo i loro porci comodi e tu non dici niente?

Niente lui non si accorgeva di niente....Le uniche parole che riuscìa dire ad un certo punto furono:cara devo andare un attimo al bagno,e si alzò,lasciandola sola,indifesa,alla mercè dei due uomini.

Sentì a quel punto afferrarsi la mano,un biglietto le fu infilato nel palmo,la mano richiusa,e anche le mani che fino a quel punto si erano prese cura di lei,si ritrassero.

La calma regnò sovrana,il film scorreva tranquillo,il marito tornò,le si sedette accanto,lei gli prese la mano e gliela strinse,accoccolandosi a lui.

Ma quel biglietto in mano le faceva ribollire il sangue e il cervello,cosa mai c'era scritto?.

Si alzò per andare in bagno a leggerlo,entròsi fermònell'atrio del bagno,apri il biglietto nervosamente...i numeri in successione non lasciarono spazio al dubbio,era il numero di telefono dell sconosciuto.

D'improvviso senti carezzarsi i capelli,il cuore le andò in gola battendo all'impazzata,in preda alla paura totale si voltò,lo vide negli occhi,sorrideva dolcemente,le disse soltanto:

Adesso sta a te decidere..."e se ne andò,lasciandola lì,con il biglietto in mano,il cuore che le batteva,e uno smarrimento totale pervase la sua anima.

Nei giorni successivi,cercò di dimenticare l'accaduto,ma era impossibile,sentiva sempre su di se quelle mani avide sul suo corpo,e rammentava ancora di piùi brividi di piacere che le procuravano.

Rigirava quel biglietto in mano,nervosamente,quel numero lo aveva imparato a memoria,fino a quando prese la decisione,prese il telefono e chiamò.

La voce dall'alto capo del filo,la accolse con un caloroso e sensuale saluto,si sentì avvolgere da quelle parole,di benvenuto,poi la voce le comunicò una data,un luogo e un ora,era l'appuntamento a quale era attesa rimase li ad ascoltare con il cuore in gola che batteva forte come un tamburo,e non riuscì a spiccicare parola,le venne solo un debole e inavvertibile "Ho capito",come se la sua voce fosse stata quella di un altra.

Il giorno prima le fu recapitato un sms,nel quale le si comunicava in che modo doveva presentarsi all'appuntamento:

un tubino nero con apertura sul dietro,un perizoma,le autoreggenti,i tacchi alti,una collana di perle,un trucco non troppo vistoso,e i capelli tirati su.

Sotto era gradita una guepiere,con i laccetti per tenere su le calze.

Arrivòall'appuntamento in preda a una serie di sensazioni contrastanti che la facevano sobbalzare ad ogni passo.

Quando arrivò alla porta del palazzo ebbe come un ripensamento,ma la parte nascosta di lei,riuscì a guidare la sua mano sul campanello e a suonare.

Le fu aperto e lei prese l'ascensore non riuscendo a capire se quello sarebbe stato l'ascensore per l'inferno o il paradiso.

Uscì dall'ascensore, vide la porta socchiusa, la spinse ed entrò. Dentro la stanza era completamente buia e una volta chiusa la porta si ritrovò nell'oscurità più assoluta.

Fu presa dal panico e il primo istinto fu quello di fuggire via adesso che ne era ancora in tempo,ma non riuscìa far niente perché proprio in quell'istante una voce risuonò nel buio della stanza.

"Ben arrivata ,ti stavo aspettando,lo so che hai paura adesso,ma ti prego di non averne, permettimi che mi avvicini a te".

Rimase come paralizzata al suono di quelle parole,era in trance,sentìi passi che si avvicinavano e quasi in contemporanea una mano si poso sui suoi capelli carezzandoli.

Lei ebbe un sussulto e gemette,lui le si avvicinò e la baciò su una guancia, cercò di rispondere a quelle effusioni,ma lo fece in maniera goffa e impacciata e la sua mano andò a cercare il corpo dello sconosciuto.

Lui capì il suo imbarazzo e la strinse a se carezzandole la schiena,dolci furono le sue parole.

"Piccola mia,non avere paura ti prego,sei così bella e desiderabile,se vuoi andartene sei libera di farlo,io non ti tratterrò,sono un gentiluomo anche se un pò perverso..."

"Vuoi andartene? Vuoi che ti lasci libera? Decidi tu...risponidimi ..vuoi andartene?"

Martina abbassò gli occhi e nel buio della stanza riuscìa sussurrare soltanto un debole ....No..."

Allora lo sconosciuto cominciò a carezzarle il volto,le sue dita seguirono il suo profilo e si soffermarono sulle labbra. le dischiuse permettendo a quelle dita di penetrare dentro la sua bocca e la sua lingua cominciò a leccarle vorticosamente inumidendole e succhiandole.

L'uomo le alzò la gonna per carezzarla sulle cosce, lei ebbe un nuovo sussulto che divenne un gemito di piacere quando le mani cominciarono ad esplorarla dentro le mutandine.

Era bagnatissima,cosi bagnata non lo era mai stata in vita sua,sentì i suoi umori allagare le dita dello sconosciuto e colarle sulle mutandine e giù lungo le cosce.

L'uomo adesso le baciava il collo e scendeva verso i capezzoli e il seno, che diventarono subito duri ed eretti.

Adesso l'uomo si scostò da lei,lei lo udì fare qualche passo nella stanza,lui afferrò qualcosa e ritornò vicino a lei.

"Adesso voglio che tu indossi questa,indosserai questa per me ?"

Lei non sapeva ancora cosa doveva indossare ma rispose subito si,ormai la sua mente e il suo corpo erano prigionieri di quell'uomo,della sua voce,delle sue mani,della sua bocca e del suo corpo.

Lui allora prese la benda che aveva tra le mani e la cinse intorno ai suoi occhi,la legò stretta dietro la nuca e si scostò di nuovo da lei,in quella oscurità che adesso era diventata inchiostro nero,

Martina senti il rumore di un fiammifero che si accende,infatti l'uomo illuminò la stanza con una piccola candela.

"Sei bellissima,sei ancora più bella della prima volta che ti vidi al cinema,adesso piccolo fiore mio ti prenderò per mano e ti porterò di la,ricordati che se vuoi puoi sempre andartene via,io non ti tratterrò"

Quelle parole la tranquillizzarono,si sentiva più sicura adesso anche se la situazione,se analizzata con mente fredda e distaccata,doveva imporle prudenza.

Ma ormai la prudenza e la circospezione erano concetti puramente astratti,adesso aveva varcato il punto di non ritorno e assalita dalla paura e dall'eccitazione decise di rimanere.

L'uomo allora la cinse alla vita per sorreggerla mentre l'accompagnava in un'altra stanza,una volta giunti,lui la fece girare su se stessa e l'aiutò a sdraiarsi sopra un tavolo di legno posto in mezzo al locale.

sentì il freddo del legno sulla schiena e fu percorsa da un brivido,allora l'uomo prese un lungo bastone che aveva all'estremità due cavigliere di cuoio,lo mise in mezzo alle caviglie e le fissò al bastone richiudendo i bracciali,in modo tale che le gambe rimanessero aperte.

Poi con una lunga corda fissò il bastone alle gambe del tavolo in modo da immobilizzare le gambe ,poi prese un'altro bastone simile al primo e si dedicò alle sue braccia di, in breve lei era come spalmata sul tavolo completamente immobile e con le gambe aperte.

Avvertì un senso di umiliazione e di smarrimento,aveva anche paura,ma dentro di se provava un eccitazione nuova mai provata prima,realizzò in quel momento che voleva essere posseduta in quel modo dallo sconosciuto,che gli avrebbe donato il suo corpo e la sua anima,perché finalmente si sentiva sottomessa come non mai.

E la sua sottomissione le piaceva,era cosciente di quello che le stava accadendo e nonostante la sua incredulità era eccitata e felice di essere succube di quell'uomo.

Sentì dei passi nella stanza e le sembrò che ci fossero altre presenze intorno a lei,nella sua mente cominciò a vacillare la piacevole sicurezza nella quale si era abbandonata, improvvisamente percepì nettamente il tocco di due lingue che si posarono sui suoi capezzoli contemporaneamente.

Cominciarono a lecCarla e a baciarla,salendo e scendendo lungo il collo per tornare di nuovo sui seni e sull'aureola ,voleva dire qualcosa,voleva come protestare,ma di nuovo fu pervasa dalla beata tranquillità di poco prima e Adesso aveva ben chiara la situazione:

due uomini,la stavano baciando sul corpo,sulla pelle,su quel corpo nudo del quale loro avevano il totale controllo che lei non poteva avere.

Le lingue la facevano letteralmente impazzire dal desiderio,adesso Martina non aveva più remore nel controllarsi,cominciò a muoversi furiosamente per ricevere meglio quelle attenzioni,ma l'immobilità alla quale era stata costretta non le lasciavano molto spazio nell'azione.

Le piaceva quella situazione deresponsabilizzante, le piaceva stare lì senza fare niente e sentire due maschi che facevano di tutto per accendere il suo corpo.

Le lingue adesso scendevano ritmandosi e alternandosi su ogni centimetro della sua pelle,dal collo alle caviglie,intorno alle ginocchia,sui seni,sulla pancia,per poi ricominciare e indugiare in mezzo alle cosce,e ogni volta gemeva e si contorceva,languida e lasciva,preda dei suoi due amanti.

Non riusciva a dire parole,ma non serviva parlare,doveva soltanto stare li buona buona continuava a gemere e a languire nel piacere,sentiva che l'orgasmo era prossimo,ma proprio mentre stava per esploderle il ventre,l'uomo si fermò e ricomincio a baciarla tut'intorno,la sua bocca ridiscese lungo l'interno delle cosce,mentre l'altro roteava la lingua nella bocca di Angela,per poi scendere di nuovo verso i capezzoli e il seno.

Martina cominciò ad urlare e a contorcersi alla ricerca dell'orgasmo,cercando con il corpo un contatto con gli amanti che gli permettesse di godere,Ma loro non le davano tregua, continuavano il loro supplizio,avvicinando e allontanando da lei le onde del piacere che stava cercando.

Uno dei due ad un certo punto si mise in piedi dietro la testa reclinata di ,avvicinò il suo sesso eretto alla bocca della donna e cominciò a strusciarglielo intorno,Lei aprì la bocca e cominciò a leccarlo,fino dove poteva arrivare.

L'uomo allora affondòla verga nella bocca di Martina che lo accolse con piacere,sperando di riceverne altrettanto in cambio.

L'altro amante intanto si era sdraiato sopra di lei e cominciò a penetrarla con colpi decisi che la aprivano tutta e quel sesso maschile a lungo cercato,entrava dentro di lei donandole ondate di piacere immenso,mentre con la bocca lavorava sul sesso dell'altro.

In un attimo le sue fantasie erano diventate realtà,non capiva bene il perché di tutto quello che le stava accadendo,ma la cosa più importante era che stava accadendo.



I due uomini si accorsero che non avrebbe resistito a lungo durante quell'amplesso multiplo e che l'orgasmo non avrebbe tardato ad arrivare,allora di comune accordo decisero di smettere.

Smiserò cosi,all'improvviso.

Martina. avverti i due membri allontanarsi dal suo corpo e lanciò un grido di rabbia:ancora una volta avevano interrotto il suo godimento,fu lasciata da sola sul tavolo a contorcersi imbevuta di voluttà e di desiderio di sentirsi sfondare e possedere,di sentirsi usata,maltrattata.

Non ne poteva più,d'improvviso ruppe il suo silenzio..."Vi prego....non fermatevi....vi prego..."quasi con le lacrime agli occhi stava implorando i due uomini di scoparla.

Sentì di nuovo del movimento intorno a lei,le sembrò che nella stanza adesso fossero presenti altre persone,ma la sua sensazione non trovò riscontro nel buio in cui la costringeva la tenda,

senti chiaramente comunque che altre mani la stavano carezzando che altre bocche la stavano baciando e leccando su tutto il corpo.

D'un tratto si rese conto che tre uomini erano indaffarati con il suo corpo,ma nessuno dei tre era intenzionato(o almeno sembrava tale la situazione)a farle raggiungere la vetta del piacere estremo.

Se solo le avessero liberato le mani per permetterle di toccarsi,lo avrebbe fatto anche li davanti a loro senza vergogna o pudore,lei che a volte aveva pudore anche a mostrarsi nuda davanti al marito.

Uno dei tre uomini estrasse qualcosa da un cassetto,era un vibratore,lo avvicino alle gambe e cominciò a carezzarla con quello,contemporaneamente senti una bocca baciarle di nuovo il seno e il sesso dell'altro uomo sprofondarle in bocca.

L'uomo che muoveva il vibratore lo mise sul clitoride muovendolo ritmicamente all'unisono con i suoi movimenti del bacino.

Adesso stava per esplodere sul serio,sentiva gia le prime ondate salire dal suo ventre lungo la schiena,e fu proprio in quel mentre che i tre smisero simultaneamente di operare sul corpo di Martina...

"....Nooo.....Basta.....Vi prego....". Adesso era in preda alla disperazione,si contorceva sul tavolo tirando furiosamente i lacci che la tenevano stretta,se possiamo descrivere con un eufemismo il suo attuale stato d'animo,allora possiamo tranquillamente affermare che,in quel momento era incazzata come una bestia....!

Uno dei tre uomini allora le si avvicinò,cominciò a carezzarla dolcemente sul volto,

poi si chinò su di lei baciandola sulle guance,sul collo,sulla fronte.

Lei ebbe un nuovo sussulto ma stavolta,a differenza delle altre,non era di eccitazione ma di stupore e di incredulità.

In quei baci e in quelle carezze le pareva di aver riconosciuto,la bocca e il tocco della mano di suo marito...

Prima che la sua bocca potesse emettere qualsiasi parola o sussurro,si ritrovò con la bocca tappata da un fazzoletto che uno dei tre le aveva conficcato fra le labbra,e fissato con un nodo dietro la nuca.

"Martina amore mio,finalmente sono riuscito ad aprire la tua stanza buia...."era il marito che le parlava,era dunque il marito quel terzo uomo che era giunto alla fine per completare l'opera cosi magistralmente architettata.

Era lui dunque che aveva organizzato tutto,fin dalla prima sera al cinema,era lui che faceva finta di niente immerso nella visione del film arrivando fino al punto di alzarsi per lasciare Angela sola con i due sconosciuti.

Ed era lui che adesso,vedeva sua moglie finalmente a nudo,non solo un nudo corporeo,ma un nudo mentale,finalmente spogliata di tutte le inibizioni,che accettava un incontro con sconosciuti,e lui che finalmente poteva vedere fino a che punto lei si sarebbe spinta,fino a che punto si sarebbe data,e fino a che punto avrebbe tirato fuori dalla sua anima tutta la donna nascosta in lei.

Martina dentro di se era percorsa dalla rabbia e dalla collera,si sentiva umiliata e offesa nel più profondo del suo animo, stava odiando suo marito con tutte le sue forze...ma di contrappunto sentiva crescere in lei il forte desiderio che i tre uomini la accarezzassero e la possedessero.

Si vergognava del piacere che provava,ma non poteva fare niente per non ammetterlo.

Il marito la guardò ancora,nuda sul tavolo,legata e desiderosa,le alzò la benda sugli occhi,i due sguardi si incrociarono.

Adesso Martina aveva il cuore in gola,ansimava come quando si fa una lunga corsa,in quell'incrocio di sguardi c'era tutta la loro vita.

Il marito cominciò a parlarle.

"Era dunque questo il tuo sogno proibito,sapessi come mi piace guardarti cosi,indifesa ed eccitata,sapessi quante volte ho desiderato di regalarti momenti come questo,sapevo che eri una puttana,ma non avrei mai immaginato fino a che punto ti saresti spinta.

Adesso amore mio lo so e ne sono felice,adesso amore mio godrai del mio amore e io godrò del tuo."

Il marito si alzò cominciò a scioglierle i bracciali e le corde che la tenevano fissata al tavolo,aiutò ad alzarsi,lei aveva le lacrime agli occhi,lui le parlò di nuovo.

"Dillo Martina che era questo che volevi,dillo che sei eccitata da morire e che non vedi l'ora di avere tutti e noi tre nel tuo corpo...dillo Puttana lo so a cosa stai pensando....dillo amore mio...dillo quanto sei puttana..."

"Si amore...si lo voglio",rispose ansimando ancora più di prima.

"Confessa quanto ti è piaciuto farti toccare al cinema,e quanto ti piace sentirti accarezzare e baciare da tante bocche e tante mani...avanti ,confessa tutto il piacere che provi nel sentirti usata ed umiliata cosi..."

"Ohhhh...si ti prego adesso prendetemi...sono vostra...non ne posso più...amore sei un bastardo ma ti amo..."

"Bene adesso abbiamo l'ultimo tabù da abbattere..."

Dicendo cosi,il marito,cinse alla vita e sorreggendola la accompagnò in un'altra stanza,dove un letto attendeva tutti i presenti.

Il primo uomo si adagiòsul letto, Lei lo seguì immediatamente,il marito spinse Martina a prendere possesso con la bocca del membro dell'uomo,mentre lui e l'altro si erano adagiati sul corpo della donna leccandole il solco in mezzo alle gambe e i seni.

Adesso tutto poteva svolgersi secondo le consuetudini,lei si sentiva libera di disporre del suo corpo per il piacere altrui e di disporre degli altri corpi per il proprio piacere.

Fu Martina infatti che si mise a cavalcare lo sconosciuto,dall'asta poderosa,

non aveva mai ricevuto nel suo ventre un pene così grosso,l'altro uomo si adagio vicino per offrirle il proprio membro alla bocca.

Il marito che si gustava la scena si sistemò dietro cominciando a carezzarle il sedere,le sussurrò frasi nell'orecchio:"Sei bellissima amore mio,adesso finalmente ti vedo come sei veramente,mi fai impazzire nel vederti possedere cosi da due uomini..."

Il marito prese allora un barattolino dal comodino e ne estrasse generose ditate di crema lubrificante,che andò a spalmare sul buco posteriore di Lei e mentre lo spalmava cominciò a dilatarle il buchetto molto stretto.

in preda ad un eccitazione furibonda assecondava tutti i movimenti e non voleva perdersi nulla di tutta quell'abbondanza di muscoli e membri che il marito le aveva regalato. .."Se è questo che vuole...se vuole vedermi fare la puttana,allora è questo che farò...pensava dentro se stessa.

Al marito spettò l'ultima mossa, nel vedere come si dibatteva,si avvicinò con il suo membro al culo della moglie e cominciò a spingere nel buco mai violato, nell'ultimo muro che non era mai riuscito ad abbattere in tanti anni della loro conoscenza.. Lei tentòuna reazione,tentò di divincolarsi ma lui la teneva stretta e il suo pene cominciòad affondare nel buco posteriore che emise un grido di dolore, ma nella perdizione del momento,non sapeva neanche lei se era davvero intenzionata a non cedere.

Quando il marito le fu tutto dentro i due uomini cominciarono a muoversi all'unisono e ben presto il dolore lasciò il posto al piacere che quella doppia penetrazione le provocava.

Fu allora che arrivò finalmente il suo orgasmo, fu un lungo urlo liberatorio, una inaudita ondata che la scuoteva tutta dalla testa ai piedi,un orgasmo lunghissimo,devastante,che si mescolava con le parole oscene che i tre le gridavano.

Sentirsi riempita in quel modo le permise di raggiungere un'intensitàmai provata prima,adesso era veramente un'altra donna,adesso realizzava tutto il suo essere piùsegreto e recondito.

L'orgasmo raggiunse anche i tre uomini che cominciarono a schizzarle addosso,ribaltandola sul letto e lei,ancora non placata,raccoglieva i loro semi con la bocca,con il seno,con le mani,impastandoli al sudore della sua pelle e godendone il sapore fino in fondo.

si dimenava nel letto con i tre uomini intorno,che appagati anche loro nelle loro voglie scaricavano su di lei tutte le emozioni e l'intensitàdel momento.

Il marito,che finalmente aveva ritrovato sua moglie,aveva catturato l'ambita preda del posteriore,e adesso guardava Martina con occhi nuovi pieni d'amore e di venerazione per la sua donna.

I loro occhi si incrociarono di nuovo,lei lo tiròa se,lo baciòe gli disse:"Ti amo amore mio...ti amo..."

"Ti amo anche io tesoro...sei stata stupenda...meravigliosa...se vuoi stasera,andiamo al cinema..."......


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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Elgolea Invia un messaggio
Postato in data: 02/04/2016 15:24:30
Giudizio personale:
complimenti.... scritto molto bene

Autore: Sensitivo58 Invia un messaggio
Postato in data: 27/02/2016 15:10:44
Giudizio personale:
veramente una bella storiella


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