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Mia cugina


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Era il giorno di Natale di qualche anno fa, io vivevo ancora nell’appartamento con i miei genitori, e all’appartamento di sotto vivevano i miei nonni. Come tutti gli anni per le feste Natalizie, ci ritrovavamo tutti insieme, i famigliari a festeggiare nella casa dei miei nonni, dalla mattina, fino alla tarda sera, a volte anche fino alla mattina successiva, giocando a carte tutti insieme. Quel Natale per me fu speciale, lo ricordo ancora oggi come fosse ieri, perché fu il Natale che praticai del sesso con una mia cugina da poco diciottenne. Io avevo venti anni e lei diciotto, da poco compiuti, lei abitava in un paesino della provincia di Rieti, e non ci vedevamo spesso, anzi al contrario, poco e niente, ma avevamo un rapporto molto speciale, sin da piccoli, una cosa che è impossibile descrivere, ma molto forte. La mattina arrivarono presto mia cugina con i miei zii, io già ero di sotto dai miei nonni, quando entrò lei, davvero irriconoscibile. Rimasi a bocca aperta appena la vidi, me la ricordavo, bassa, con i capelli castani, qualche chilo in più, sempre vestita con dei completini molto larghi ed anche un po’ brutti, ma ora invece mi ritrovo davanti una ragazza di diciotto anni, pantaloni molto aderenti si vedeva lo spacco della passera benissimo, un corpo perfetto, un culo da perdere la testa, mora alta come me, io sono 1,73 cm, esitai qualche minuto prima di salutarla, ero rimasto del tutto stupefatto da quella visione, Patrizia, così si chiama mia cugina, era completamente cambiata, già prima mi attirava, ora avevo perso la testa, comunque trovai la forza di salutarla.

Dopo circa un quarto d’ora avevamo cominciato a riprendere confidenza tra di noi, parlammo del più e del meno, delle nostre storie amorose, della nostra vita e così via dicendo, poi decisi di andare a farmi una doccia e cambiarmi, ero sceso per aiutare i miei nonni nei preparativi e non mi ero ancora cambiato, così le dissi che salivo per farmi una doccia e sarei sceso subito, non l’avrei lasciata sola.

Salii in casa mia, preparai i panni, e mentre stavo per entrare nella doccia squillò il telefono, era un mio amico, rimasi a parlare con lui per una mezz’ora abbondante, poi andai a farmi la doccia. Rimasi sotto la doccia a lungo, pensando a cosa avrei voluto fare a mia cugina Patrizia, ripensai ad un giorno di qualche anno prima, che eravamo molto vicini a baciarci quando venimmo interrotti e quasi beccati dal fratello più piccolo, un rompiscatole allucinante. Un bacio comunque per molti non significa niente o poco per me a molta importanza invece, attribuisco comunque un valore anche solo ad un bacio, e ripensando a quel giorno, e pensando a lei in quel momento, così com’era mi eccitai da morire, avevo perso completamente il controllo di me, ero deciso a scendere, portarla nel giardino, appartarci e baciarla, per capire quale reazione avrebbe avuto, e capire se potevo spingermi oltre.

Uscii dalla doccia, era passato diverso tempo, avevo perso la cognizione del tempo, pensando e ripensando, mi asciugai e mentre mi asciugavo vidi un’ombra dietro la porta, pensai che era mio padre o mia madre, ero tutto nudo sai che figura di m……. che avrei fatto, la porta del bagno era socchiusa e la porta d’ingresso aveva le chiavi attaccate all’esterno, quindi il mio primo pensiero fu proprio che fossero uno dei miei genitori, ma poi riflettendoci bene ho pensato che se fosse stato uno dei miei genitori, mi avrebbe chiamato, visto anche che era l’ora di pranzo, così decisi di tentare o facevo una figura di m….con uno dei miei genitori, o la situazione che si presentava era quella che sognavo.

Continuai ad asciugarmi con molta lentezza, poi mi spostai e la riconobbi bene, era lei Patrizia, lì dietro la porta che mi spiava, feci comunque finta di non vederla, e lei continuava a spiare, intanto il mio pisello si gonfiava sempre di più, al pensiero che lei era lì dietro e mi vedeva, mi spiava, era molto eccitante la cosa. Quando il mio pisello aveva raggiunto il massimo dell’erezione ed io ero arrivato ad un’eccitazione ormai incontrollabile, decisi così di aprire la porta ed uscire fuori.

Come aprii la porta, lei rimase lì immobile, senza parole, non si aspettava che l’avrei vista e che sarei uscito fuori tutto nudo, ci guardammo per pochi secondi poi lei mi disse “ ero salita per dirti che il pranzo è quasi pronto”, ed io gli risposi “ da quanto sei dietro la porta?”. Divenne tutta rossa, socchiuse gli occhi, si girò per andarsene, ma l’afferrai per un braccio e la strinsi a me, il mio pisello spingeva forte contro di lei, e lei scese piano piano verso di lui e cominciò a leccarlo, con molta dolcezza e poi lo fece sparire completamente nella sua bocca. Succhiava e muoveva la lingua intorno al mio pisello sempre con molta delicatezza, lo succhiava davvero con molto gusto, non avevo mai visto nessuna ragazza fare un pompino con tanta passione, gli piaceva davvero, e succhiava leccava, io ero in preda al massimo del piacere. Poi si alzò in piedi e mi baciò, così scesi io verso la sua figa, gli tirai via i pantaloni, l’accarezzai e poi gli sfilai le mutandine, e comincia una lunga leccata. Sentivo i suoi gemiti di piacere, le sue mani che stringevano forte i miei capelli, e lei che muoveva il suo corpo e spingeva la sua figa contro la mia bocca. La presi in braccio e la sdraiai sul mio letto e facemmo un 69 favoloso. Eravamo entrambi in preda al piacere, ad un tratto si fermò, e si sdraiò sul letto a gambe spalancate, toccandosi la figa con le mani, accarezzandola dolcemente, salii sopra di lei e lo infilai in quella passera calda e bagnata, tutto fino alle palle, e spingevo sempre di più, ogni colpo affondavo sempre di più e sempre più forte, lei stringeva forte le sue mano sul mio culo e mi spingeva forte verso di lei.

Mi fece fermare, proprio sul più bello quando senti che stai per raggiungere l’orgasmo, e mi fece sdraiare, mi salì sopra, e cominciò a cavalcarmi come una forsennata, lo faceva quasi uscire fuori e poi giù di colpo tutto dentro e poco dopo la sentii mugolare di piacere e spingere giù con più violenza, aveva raggiunto l’orgasmo era completamente fradicia la sua figa. Tirò fuori il mio pisello che era tutto bagnato del suo piacere e inaspettatamente lo avvicinò al buco del suo culo. Stava per infilarlo, ma prima mi disse”di pompini ne ho fatti diversi, nella passera ho preso solo tre uccelli, ma nel culo sei l’unico, e lo faccio perché ho sempre desiderato che il primo ad entrarci dovevi essere te, perché ti amo e ti ho sempre amato” , detto questo si infilò il mio pisello nel stretto buco del culo, molto stretto. Faceva su e giù, ogni tanto si fermava e mi baciava, e poi ricominciava, il suo buco, ormai si era allargato per bene, e all’inizio credo provasse dolore, ma dopo provava piacere, le si leggeva nel viso. Ormai non riuscivo più a resistere dovevo venire assolutamente, sentivo il mio pisello che stava per esplodere, così le dissi “ Patrizia vengo non ce la faccio più” e lei mi rispose “ vienimi dentro al culo, fammelo tutto dentro riempimi”, diede un’ultima affondata ed io esplosi. Il mio pisello mentre usciva un fiume di sborra, mai così tanta come allora, forse l’eccitazione, non lo so ma ne usci davvero tanta, cominciò a battere, e sentivo che stringeva forte il culo, e si muoveva, l’avevo davvero riempita.

Quando si tolse da sopra a me e tirò fuori il pisello, si mise a ridere ed io non capivo il motivo, poi si girò e vidi che dal culo gli usciva tutta la sborra e disse “ è una strana sensazione prenderlo nel culo, ma ancor più strano è farsi riempire il culo di sperma, e tu me lo hai riempito, veramente tanto, non riesco a non farlo uscire fuori, è tanto”.Mi diede un bacio ed andò in bagno a lavarsi e rivestirsi, mentre io rimasi sdraiato sul letto, ancora qualche minuto, pensando a quanto era accaduto, e così in fretta.

Una volta lavati e rivestiti, scendemmo di sotto, a pranzo, e sulle scale mentre scendevamo, incrociammo mia madre che stava salendo per chiamarci, e disse” ma come mai tutto questo tempo, è tutto pronto nei piatti, stiamo aspettando soltanto voi, ma cosa stavate facendo?” ed io risposi che gli stavo facendo vedere alcune foto sul pc, ed avevamo perso la cognizione del tempo.

Ancora oggi mi domando se mia madre l’aveva bevuta, ma credo di no conoscendola, ma non aveva importanza ne ora ne prima, non mi sarei mai e poi mai perso un rapporto del genere con mia cugina.

La sera dopo cena, siamo usciti un po’ nel giardino, un freddo tremendo, dopo un po’ dissi a mia cugina di rientrare che sentivo freddo e lei mi disse” aspetta volevo salutarti tra un po’ andiamo via e chissà quando ci rivedremo, ti scaldo io adesso”, si mise in ginocchio e mi fece uno dei suoi fantastici pompini, ma questa volta con l’ingoio finale, e quando le sborrai in bocca mi disse” ti sei scaldato, io con questa bevanda calda mi sono scaldata per bene” feci si con la testa e rientrammo dentro, voleva darmi un bacio, ma fortunatamente per me il fratello usci per chiamarla e così mi sono salvato il bacio, al sapore di sborra calda.

Da quel giorno prima che rividi Patrizia passò qualche anno forse tre o quattro, ed era venuta con i suoi genitori per invitarci al suo matrimonio. Alla notizia rimasi un po’, non credevo che si sarebbe sposata così presto, pensavo che si sarebbe divertita per ancora qualche anno prima del matrimonio.

Dopo cena era estate, uscimmo io e lei a fare una passeggiata, con la mia macchina e le chiesi come mai aveva deciso di sposarsi, e rispose che non poteva più stare a casa con i suoi genitori, era stanca voleva una sua vita, ed aveva trovato questo ragazzo che per lei era la persona giusta. Io ci rimasi davvero male anche perché a parte quello che era successo ma anche se ci vedevamo, molto raramente io provavo sempre qualcosa di particolare nei suoi confronti, e le dissi , che non sarei andato, al suo matrimonio, non me la sentivo, e lei mi disse” se vieni mi fai davvero felice anche perché provo un forte sentimento verso di te, ma purtroppo io e te non possiamo ne sposarci ne andare a vivere insieme, sarebbe troppo, ma se decidi di non venire ti capisco perfettamente, sicuramente al tuo posto avrei fatto lo stesso, ma un regalo prima del matrimonio devi farmelo assolutamente, una scopata, ed anche veloce perché dobbiamo tornare a casa che già è tardi”.

E così fu, una sveltina in macchina, ma più che scopata fu un inculata, si perché l’unico buco che mi offri fu il culo, che riempii abbondantemente anche questa volta. Ritornammo a casa lei andò via e da quel giorno non l’ho più rivista.



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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Italianolatino1 Invia un messaggio
Postato in data: 23/10/2008 22:26:08
Giudizio personale:
Bella cugina complimenti.. ;-)

Autore: Ulisse65r Invia un messaggio
Postato in data: 03/07/2007 09:29:25
Giudizio personale:
Bella storia....chi non ha mai giocato con i cugini, al dottore??

Autore: Roman2006 Invia un messaggio
Postato in data: 22/04/2006 22:35:49
Giudizio personale:
scritto veramente bene dettagliando tutti i vari passaggi.


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