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L'occasione persa

Autore: Singlebsx1959
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L’OCCASIONE PERSA

Avevo 18 anni ed ero a Londra nella metà degli anni ’70 per praticare un po’ d’inglese. Come molti altri ragazzi lavoravo in un ristorante per mantenermi. Era un ristorante italiano.

Tra i vari dipendenti c’era l’addetto ai contorni, un milanese di circa 40, forse 45 anni che si faceva chiamare Bob. Era un uomo simpatico dalle maniere e dalla parlata un po’ effemminato. Infatti di lì a poco scoprii era gay.

Dopo qualche settimana che ero lì, cominciò i corteggiamenti.

Come ho detto avevo 18 anni e gli ormoni che mi schizzavano dai pori, così una sera accettai il suo invito di andare a casa sua dopo il lavoro per bere qualcosa e sentire un po’ di musica.

Abitava in una stanza dei tantissimi palazzi di epoca vittoriana dove si affittavano stanze ai studenti stranieri.

Arrivati in stanza Bob tirò fuori una bottiglia di whisky e ne versò un po’ nei due bicchieri, poi mise un disco dei Queen sul piatto, a basso volume, e tra un goccio di whisky e l’ascolto del disco facemmo un po’ di conversazione. Era fine estate, faceva ancora un po’ caldo e ci mettemmo a petto nudo. Bob ogni tanto mi carezzava i capelli, le braccia, il petto, le gambe.

Quando dopo circa un’oretta guardammo l’orologio, Bob mi chiese se volevamo andare a letto. Era già scontato che rimanevo a dormire da lui.

Nella luce soffusa dell’abatjour ci spogliammo entrambi rimanendo in slip.

Quindi una volta a letto spense la luce.

La mia eccitazione era già iniziata. Avevo il cazzo barzotto.

Una volta vicini sotto il lenzuolo che ci copriva, con i corpi che si toccavano, le pelli che si strusciavano, i respiri, in particolare il suo, sempre più affannati, l’eccitazione andò al massimo ed il cazzo mi uscì dagli slip.

Cominciammo a segarci entrambi. Credo dovesse avere un bel cazzo. Essendo la mia mano abituata a masturbare solo il mio, quando ebbi in mano il suo, percepii nettamente che dovesse essere più grande.

Lui cercava di baciarmi ma io evitavo. Si, non mi dispiaceva andare con uomini, anzi mi piaceva, ma prevedevo solo il ruolo di “attivo”. Ancora non ero preparato per il ruolo passivo.

Intanto che lui mi baciava su tutto il corpo, le sue calde labbra scendendo arrivarono al cazzo e cominciò a spompinarlo. Iniziò prima a leccarlo dalle palle fino alla punta del glande. Poi se lo ingoiò fin dove poteva, e via di questo passo. Ogni tanto dovevo bloccargli la testa per evitare che venissi.

Poi d’un tratto sempre mentre ero supino, lui si tirò su e con due, tre movimenti di ginocchia si portò con il suo cazzo davanti la mia bocca. Voleva che glielo spompinassi, ma anche questa volta rifiutai.

Allora mi chiese se mi andava di prenderlo in culo, ma anche in questo caso, rimanendo fermo nel mio ruolo di “attivo” stupidamente rifiutai.

Vedendo allora che non cedevo Bob tornò con la bocca sul mio cazzo e riprese a farmi un gran bel pompino.

Non dovette aspettare molto per ritrovarsi la bocca piena di caldo sperma.

Deglutito lo sperma tornò a sdraiarsi vicino a me. Era un po’ rammaricato che non avessi voluto prenderlo in bocca o in culo.

Anch’io ero un po’ rammaricato che lui non avesse goduto. Ho sempre pensato che quando si fa sesso bisogna godere in due, altrimenti è solo egoismo.

Ci demmo la buonanotte e ci addormentammo.

Ora che conosco i piaceri del sesso anale, mi sto mangiando le mani per quell’occasione persa.

Alla prossima



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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Nevada6 Invia un messaggio
Postato in data: 17/02/2016 16:39:41
Giudizio personale:
Ogni lasciata è persa!!!


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