i racconti erotici di desiderya

L'esame

Autore: Luaway
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Vivo in una piccola città in provincia di Caserta. In questa prima metà di luglio, nelle mie zone, quasi ogni pomeriggio c’è stato un temporale estivo. Era domenica sera, aveva piovuto anche quel pomeriggio, c’era un profumo di bagnato e fresco per strada, camminavo per il corso, da solo, facevo una passegiata. All’improvviso sulla mia strada mi trovai difronte una bellissima ragazza, che portava a spasso due cagnolini di piccola taglia. Lei si rivolse a me esclamando che il cagnolino nn voleva camminare. Io le dieti una sorta di risposta ed entrambi proseguimmo nel nostro cammino. Arrivai alla fine del corso e decisi di tornare indietro, per andarmene a casa, ma sulla strada del ritorno me la ritrovai difronte poichè bloccata dallo stesso cagnolino che nn voleva proprio saperne di camminare. Ci furono una serie di battute tra di noi alchè lei mi invitò a passegiare con loro. Entrammo subito in confidenza, lei era di vedute molto aperte infatti era stata a lungo tempo a vivere all’estero, ma dovuta rientrare per problemi familiari, perciò non l’avevo mai vista in giro e chiacchierando scoprii pure che aveva 39 anni, ne dimostrava 30. Tra le tante cose al quanto personali, che non sto qui a scrivere in pubblico, mi disse che era stressata per due esami che doveva sostenere all’università fra qualche giorno. Finimmo per mangiare una pizza e poi l’accompagnai a casa. Da quella sera ci furono uno scambio di sms molto dolci, si sentiva sola ad affrontare lo stress degli esami e in me trovò un appoggio psicologico sincero, un confidente, un amico, una compagnia, una persona su cui poter contare in qualsiasi momento senza chiedere nulla in cambio. Dopo tanti inviti ad uscire andati a vuoto con la scusa che doveva studiare, due giorni prima dell’esame raggiunse il massimo dello stress e per svagarsi mi invitò a cena. Ci ritrovammo senza nemmeno accorgercene a casa sua seduti ai bordi del letto ed iniziò tutto con molta delicatezza e dolcezza come è mio solito fare, ci abbracciamo dolcemente, la baciavo con calma e passione, le accarezzavo i capelli. Lei rispondeva con interesse a tutto ciò ed io capivo che le piaceva, rendendomi sicuro di me. La distesi sul letto, le accarezzavo tutto il corpo mentre lei mi guardava negli occhi con uno sguardo appagato. Infilai la mia mano tra le sue gambe per massagiarla, nel mentre presi la sua mano e la infilai nei miei pantaloni. Il mio pene fu avvolto tra le sue mani e lei ebbe come un sussulto, cominciò a scuotersi dicendomi di volermi, improvvisamente si erano accesi tutti i suoi sensi. Sfilò la mano dai miei pantaloni per spogliarmi con frenesia, io rimasi per qualche secondo immobile sorpreso da quel suo improvviso accendersi, ma subito mi ripresi ed iniziai a spogliarla. Eravamo finalmente nudi, io sopra di lei, con le sue braccia avvolte attorno al mio collo a stringermi forte sul suo corpo e quasi senza accorgemene il mio pene era dentro di lei, non avevo avuto nemmeno il tempo di pensare al profilattico. Stretto a lei mi sussurava nell’orecchio di volermi e che non aveva un uomo su di se da parecchio tempo, perchè tutti gli uomini conosciuti l’avevano delusa sentimentalmente e quindi voleva stare da sola. Le sue parole mi entravano nel cervello e me lo solleticavano facendomi venire il pene più duro ancora. Il mio pene entrava bene dentro di lei ed era avvolto dalla sua fica con tanto calore e umidità. Lei si scuoteva col bacino sotto di me a scatti. Ad un tratto iniziò a scuotere la testa sul cuscino. Non apriva bocca e non gemeva. Durò per qualche minuto, poi all’improvviso di sorpresa, si aggrappo al mio corpo abbracciandomi molto stretto e con le labbra vicine al mio orecchio udì il suo gemito di piacere accompagnato da un sussulto del bacino. Era venuta. Quel momento mi prese il cervello e con uno stimolo improvviso portai il mio pene fuori dalla sua vagina per venirle sulla pancia, mi raccomandò di non venirle dentro, era fertile. Ci messagiammo dolcemente fino al giorno dell’esame. Superò entrambi gli esami, ma da quel momento i suoi sms divennero spenti, mi rispondeva a stento, fino al silenzio. Così capii che ero stato solo un appoggio psicologico in un momento di stress da esame. Si servì di me per sostenere la situazione ed io in cambio ebbì qualche ora di sesso.





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