i racconti erotici di desiderya

Le dune

Autore: Voglio_Te
Giudizio:
Letture: 1118
Commenti: 1
Dimensione dei caratteri: [+] - [ - ]
Cambia lo sfondo
Era un periodo non troppo felice per la nostra vita di coppia, le tensioni per gli esami universitari di settembre si facevano già sentire, nonostante fossimo solo al 20 Agosto, e quelle bellissime giornate estive si passavano sui libri a studiare. Il periodo vacanziero di solo, stupendo e stancante sesso, di quello che ti lascia sudato, esausto senza forze, ma appagato e ansimante, era ormai solo un bel ricordo. La routine stava ricominciando. Quel periodo carico di nervosismo che precedeva gli esami proprio non lo sopportavo! Avevamo modi diversi di affrontare la situazione, lei con febbrile necessità di passare ogni attimo sui libri, leggendo e rileggendo quelle pagine cariche di parole a volte senza senso, che la assorbivano per ore, prima che si accorgesse che l’ora di cena era passata da un pezzo. Ma lei non c’era per nessuno! Tantomeno per me! E questo mi faceva infuriare! Essere l’unico degno di attenzione il giorno prima e il giorno dopo non avere più diritto a chiedere neppure: -Amore me lo dai un bacio?-. Vi lascio immaginare la vita sessuale come fosse! Il deserto!



Io invece avevo bisogno di essere tranquillo, in pace con me stesso e appagato. Con questi presupposti avrei studiato tranquillamente, anche solo poche ore al giorno, ma sarei tornato a casa con un ottimo risultato. Purtroppo quel giorno ero entrato in un circolo vizioso e non riuscivo a combinare niente! Avevo voglia di fare l’amore! E ogni volta che mi avvicinavo a lei, intenta a studiare, ogni volta che la afferravo da dietro stringendo il mio petto nudo alla sua schiena e cominciavo a baciarle appassionatamente il collo, ricevevo come risposta un -Lasciami stare! Non vedi che devo studiare?!? Pensa a fare lo stesso anche te!- seguito da un energico scrollone. Basta! Non ne potevo più! Io avevo voglia! Io la volevo!



Volevo strapparle quella veste di raso che portava, così corta e leggera che le copriva a malapena quel bel sedere rotondo e proporzionato, quel misero perizoma di pizzo nero che indossava ed esaltava la sua rotondità. E che dire di quei bei capezzoli che avevano la forza di sollevare il reggiseno e di farsi vedere spuntando sotto la stoffa? Avevo voglia di leccarla tutta, dalla punta della lingua fino a quelle cosce sempre lisce e perfette! Volevo prenderla di peso e buttarla sul letto, toglierle con i denti quel poco intimo che indossava e farmi succhiare l’uccello come solo lei sapeva fare! Ero indeciso se venirle subito sul viso e poi fare l’amore, oppure se fare l’amore e schizzarla ovunque, come se stesse piovendo. Non era importante il come possederla, ma mi eccitava l’idea di venirle addosso, sul viso, ovunque, di farle sentire scivolare sulla pelle il mio caldo seme e di vedere il suo viso soddisfatto e compiaciuto per avermi fatto godere immensamente! Purtroppo una cosa del genere non era mai successa... Non era il tipo da fare queste cose. Era piuttosto egoista quando si trattava di godere e finché non era arrivata all’orgasmo lei, come si dice, non c’era trippa per gatti, ovvero per me! A letto era molto brava, non c’è che dire, ma il mio orgasmo le interessava davvero poco!



Ormai era una settimana che non facevamo l’amore, né qualsiasi altro tipo di sesso ed io non ce la facevo davvero più! Comunque, deciso a soddisfare questo mio impellente desiderio e trombarmela, perché avevo proprio voglia di scopare, di godere e di fregarmene di lei, almeno una volta, la presi in braccio e la gettai sul letto. Questo mi comportò non poca fatica perché continuava ad agitarsi e a dirmi: -Ma cosa stai facendo? Lasciami che devo studiare!-. Appena l’ebbi lanciata sul letto le urlai queste parole: -Non me ne frega un cazzo! Ora ho proprio voglia di scoparti!-. Lei rimase di sasso. Non se le aspettava queste parole da me, mai volgare, sempre gentile e tranquillo, mai una volta l’avevo offesa o avevo alzato la voce con lei. Quelle parole che mi erano uscite di bocca avevano lasciato stranito anche me.



Adesso c’era il silenzio. Si sentiva solo il rumore di un autobus che passava per strada. Qualche secondo di nulla. Ci guardavamo in silenzio, io in piedi in fondo al letto, lei seminuda sul letto, su di un fianco, con la veste sollevata che le faceva assumere un’aria davvero eccitante.



Con mia grande sorpresa la prima a parlare fu lei: -Va bene, ma non qui. Andiamo al mare!-.



In due minuti eravamo pronti e già con il casco in mano. Il mio scooter ci portò a destinazione in poco meno di mezz’ora. Adesso eravamo lì, sulla spiaggia, il caldo pomeriggio stava ormai per finire e il sole cominciava ad abbassarsi verso l’orizzonte assumendo un colore sempre più caldo, dal giallo all’arancione e poi un colore rosso intenso che si rifletteva sulle poche nuvole che ci facevano compagnia. Già, perché ormai eravamo soli sulla spiaggia, avevamo camminato un bel po’, era rimasto solo qualche pescatore che vedevamo in lontananza.



Lei mi prese la mano e mi disse: -Seguimi!-



Lasciammo il bagnasciuga e ci dirigemmo verso le dune che separavano la spiaggia dalla pineta. Le dune non molto alte, la vegetazione di graminacee che ci copriva parzialmente da un eventuale “visitatore” estraneo, il dolce suono delle onde e del vento, la varietà dei colori in continuo cambiamento, davano a questo luogo un non so che di surreale. Lei si mise davanti a me e mi baciò. Ero io che volevo scoparla eppure mi sentivo succube dei suoi movimenti. Si girò verso il mare ed io la abbracciai da dietro. Aveva le mani sulle mie, tenendomi a sua volta. La stringevo forte come non avevo mai fatto. Tenevo la testa sulla sua spalla. Stavo bene. Guardammo il sole tramontare, insieme, in quello stupendo abbraccio.



Feci scivolare la mano sul suo fianco e cercai di farla scorrere nel costume con delicatezza, per toccarle il sesso. Non aveva il costume! Durante il nostro abbraccio se lo era fatto scivolare giù senza che me ne accorgessi! Sotto era nuda! Che sorpresa! Allora continuai a far scivolare la mano fino a sentire il suo soffice prato, all’inglese. Scesi ancora e finalmente le sfiorai il clitoride, un brivido la percorse e la fece ansimare un attimo. Non mi soffermai, volevo arrivare subito alla “zona calda”; scesi ancora di più, facendole percorrere il mio dito con il clitoride. Sentivo il suo corpo tremare sempre di più dal piacere a mano a mano che il mio dito scendeva dentro di lei; era bagnata come non la avevo mai sentita, oserei dire fradicia! Immediatamente mi sono sentito gonfiare il membro dentro il costume ed ho iniziato a spingere con forza verso di lei, come volessi scoparla con il costume addosso! I gemiti di piacere aumentavano e così la mia eccitazione, ma non volevo consumare tutto subito! Volevo che durasse di più! Continuai a muovere il mio dito dentro di lei, mentre le sfregavo il clitoride che tenevo alla meglio tra il pollice e l’indice. Mi prese la mano e con un gesto quasi sofferente me la tolse dal suo sesso, aprì un po’ meglio le gambe, mise le mie mani sui suoi fianchi e s’inclinò con il busto in avanti, aspettandosi di essere penetrata subito!



Invece mi abbassai il costume e cominciai a sfregarle il mio membro duro come il marmo all’esterno di quella bella topina rasata, liscia come la seta ed eccitante più che mai. Sentivo pompare il sangue all’interno del mio cazzo, lo sentivo pulsare, quasi mi faceva male per quanto si stava gonfiando; lei lo sapeva e godeva per questo! I suoi umori sembravano un fiume in piena che ha rotto gli argini, avevo il cazzo inondato avendolo semplicemente strofinato sulle sue morbide e grandi labbra. Passarono pochi secondi, forse minuti, chi lo sa?! Il tempo non aveva più senso, quando lei lo prese con una mano e se lo infilò dentro. -Oh, Dio!- furono le sue parole, troncate da un’infinita serie di gemiti e lamenti. Il mio cazzo la penetrò senza fatica alcuna, era così bello! Sentivo ogni singolo centimetro del suo interno, il mio cazzo scivolava quasi senza attrito alcuno, eppure mi piaceva da morire! Eppure la mia cappella mi trasmetteva indicibile piacere, ero eccitato fino all’infinito, spingevo dentro di lei con forza, sentivo la sua carne contrarsi attorno alla mia asta e poi rilassarsi, contrarsi di nuovo e poi rilassarsi ancora. Stava urlando dal piacere, gridava con tutta la voce che aveva! Forse troppo! E se ci avessero sentito? Allora con una mano le tappai la bocca e le sussurrai all’orecchio -Stai zitta, amore! Vuoi che ci sentano?-. Le sue grida diventarono più grevi e soffocate, ma la mia mano rimase sulla sua bocca. Allora cominciò a leccarmi le dita, quasi mi facesse un pompino; la sua lingua umida passava intorno alle mie dita, si fermava sui polpastrelli e tornava di nuovo giù, in mezzo, sopra, sotto, ovunque! Il cazzo mi esplodeva! Poi pensai che quella era la mano con la quale le avevo fatto un ditalino all’inizio e lei la stava leccando; leccava le dita che erano state dentro di lei pochi minuti prima e le piaceva, leccava con gusto! Che porca! Intanto continuavo a scoparmela con forza, sentivo che lo sperma si stava facendo strada, era a mezz’asta, ora più su, fino alla punta! C’ero quasi, stavo per venire, sentivo che non potevo resistere ancora e lei non era venuta, pensavo. Dicevo dentro di me,-Dai, dai! Godi! Libera tutto quello che hai dentro e inondale la vagina! Godi dentro di lei e falla tua per sempre!-. Ma non potevo farlo. Ormai non resistevo più, dovevo venire! Quello che era stato era stato, era il mio momento! -Sto per venire amore!- le gridai con la voce spezzata dal piacere. Feci per toglierlo da dentro di lei, ma con mio grande stupore lei si girò velocemente, me lo prese in mano e si inginocchiò. Forse non è stato questo l’ordine con cui è successo, ma chi se lo ricorda? Ero super eccitato e stavo per venire!! Bastò vederla in quella posizione e due movimenti della sua mano per far esplodere il mio piacere. Venni a schizzo, esagerato! Le sborrai sulla faccia, sui capelli, sulle tette! Uno schizzo la scavalcò tutta senza toccarla! E vederla con quel sorriso sulle labbra mentre godevo, mi appagò moltissimo. Avevo appena finito di venire che me lo prese in bocca, ricoperto di sperma quale era e cominciò a leccarlo e succhiarlo come se non ne avesse avuto abbastanza, godevo, godevo di nuovo! Non finivo più, ho avuto un orgasmo intensissimo e notevolmente lungo, forse ne ho avuti due, non so…



Lo strofinò sul viso, sulle labbra e di nuovo sul viso, con movimenti circolari e lenti. Era ricoperta dal mio seme! Che bello! Quanto lo avevo desiderato!



Si alzò e guardandomi negli occhi mi chiese: -Ti è piaciuto?-.



La mia risposta fu un sospiro e un lieve cenno affermativo con il capo.



Lei si andò a sciacquare in mare ed io la seguii. Facemmo il bagno nudi con le ultime luci del sole ormai tramontato.



I giorni seguenti furono carichi di studio, ma questa volta aveva capito come farmi felice, anche a casa!





giudica questo racconto

Attenzione, solo gli utenti registrati su Desiderya.it possono esprimere giudizi sui racconti

Per registrarti adesso CLICCA QUI

Se sei un utente registrato devi autenticarti sul sito: CLICCA QUI


I vostri commenti su questo racconto
Autore: Voglio_Te Invia un messaggio
Postato in data: 13/09/2007 00:08:47
Giudizio personale:
Vita vera


Dal Sexy Shop di Desiderya...
In: Sex toys
Crystal magic lover trasparente
Crystal magic lover trasparente
Dildo crystal magic lover offre sensazioni straord...
[Scheda Prodotto]
In: Abbigliamento
Miniabito xmas rosso velluto
Miniabito xmas rosso velluto
Miniabito in velluto e soffici piume che abbellisc...
[Scheda Prodotto]
In: Coadiuvanti
Durex king size 6pz
Durex king size 6pz
Preservativi per i supereroi.Con un diametro di 57...
[Scheda Prodotto]