i racconti erotici di desiderya

La sfida (1)

Autore: Amanti_ba
Giudizio:
Letture: 1830
Commenti: 1
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Io e la mia compagna torniamo da un pomeriggio di relax, passeggiata e un te caldo in un bar in città e mentre siamo sulla statale di ritorno a casa comincio a toccarla sulle cosce; lei già da un po’ vogliosa di coccole, mi accarezza la mano e si sbottona subito i jeans mettendomi la mano sulla sua bagnatissima e calda figa. A quel punto io la provoco dicendole di chiamare un nostro amico conosciuto su desy e non ancora incontrato e toccarsi con lui al telefono, mentre io la toccavo con tre dita tra le sue labbra bagnatissime.

Lei, in un primo momento restia, accetta e contattiamo telefonicamente l’amico… qualche convenevole e lui ci chiede senza mezzi termini di vederci: la mia compagna già abbondantemente eccitata, io pure e con la perenne fantasia di farle provare un ragazzo superdotato ed in questo pareva eccellere il nostro amico al telefono, ci buttiamo e ci diamo un appuntamento in un punto, dicendoci solo le rispettive automobili.

La tensione e l’ansia sono alte, ma dopo qualche giro individuiamo la probabile auto e ci affianchiamo… è lui, bel ragazzo sembra un tipo ok, scende e ci presentiamo, ci rimettiamo in auto perché fa molto freddo, ma parliamo con le auto affiancate: lui parla con G. e le ricorda che nelle precedenti telefonate lei non credeva che lui fosse davvero cosi dotato come diceva: inizia una piacevole e scherzosa sfida che culmina nel “vuoi vederlo?”; lei imbarazzata si gira verso di me e io la spingo a provare: “ok, ma non qui”, “va bene ragazzi seguitemi ho il mio posto preferito in cui mi imbosco di solito”… dopo 5 minuti eravamo in una stradina di campagna in piedi a parlare quasi immobili per il freddo ma la sfida era ormai partita: S. si slaccia la cintura e si abbassa jeans e slip, il pene spunta nella poca luce dell’abitacolo della sua auto che aveva uno sportello aperto, piegato verso il basso incappucciato quasi a riposo, lui lo prende con le dita e lo mostra a G., lei quasi provocatoria: “bè non mi sembra così grosso come mi dicevi”, “ah sì? Toccalo e vedi come diventa”;

lei avvicina la sua mano e lo sfiora, lo afferra e lo muove piano, l’effetto è quasi immediato, il pene si alza e si gonfia fin quasi a scoppiare, S. lo massaggia su e giù per mostrarlo al massimo, e data la poca luce ci sediamo in macchina, loro due avanti e io dietro.

Se lo tocca e se lo massaggia, un vero tronco, grosso, durissimo con la cappella chiusa e a quel punto se lo sbuccia a mostrare una cappella larga come il fusto e dura come il marmo; G. era immobile e tesa, sorpresa dall’aver perso miseramente la sfida e S. le prende delicatamente la mano e la posa sulla pelle tesa del pene; non ce la fa a chiudere la mano intorno all’asta per quanto è largo, ma vedo che inizia a sciogliersi un po’ e lo massaggia piano, arrossisce e io le faccio: “dai tranquilla, provalo”.

G. prende coraggio e si piega sull’asta enorme per prenderlo in bocca, comincia a leccarlo e ciucciarlo piano, riesce a malapena a bagnare la cappella per quanto è grossa…

(continua)



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I vostri commenti su questo racconto
Autore: MAI DIRE MAI! Invia un messaggio
Postato in data: 16/05/2016 18:09:43
Giudizio personale:
come inizio non è male!


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