i racconti erotici di desiderya

La nostra storia di coppia aperta

Autore: Bergamini
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Chiedo scusa a tutti, sono nuovo del sito. Mi è subito piaciuto in quanto c’è il contatto diretto anche con gli altri frequentatori, nel senso che se uno vuol dire la sua sull’esperienza descritta, non ha altro da fare che inviare una mail o inserire un proprio commento. E questo lo trovo molto “democratico”. Ma passiamo alla presentazione. Io (36 anni) e mia moglie (34 anni) ci amiamo molto ed abbiamo basato il nostro rapporto sul rispetto e sulla fiducia reciproca. Ogni qualsiasi fantasia o desiderio, ce lo comunichiamo senza problemi. Abbiamo due figli, ma questo non ci impedisce di vivere la nostra vita come vogliamo, anche perché i nostri figli (di 14 e 13 anni) sono abbastanza autonomi. Il perché di questa mia apparizione sul sito è presto detto. Sono un curiosone incredibile delle storie degli altri, forse perché nel mio intimo vorrei confrontare il mio comportamento con quello di altri credo per “giustificare” le stranezze che faccio con mia moglie. E se mi piace leggere qualcosa di altri, penso che ad altri piaccia leggere qualcosa di mio. Io e mia moglie lavoriamo in un ufficio statale in una città del nord Italia. Il nostro settore non ha contatti col pubblico, ci si limita ad amministrare. Quello che sto per dire risale a una decina di anni fa. Infatti è stato assegnato un nuovo direttore nel nostro ufficio in quanto il vecchio era andato in quiescenza per raggiunti limiti di età. Questo direttore proveniva da una città del sud, ove faceva il vice direttore in un analogo ufficio, quindi la sua promozione gli è costata il trasferimento. Aveva circa 40 anni, era sposato e con un figlio, ma aveva lasciato entrambi i congiunti nella sua città. Dopo la presentazione collettiva con tutti gli impiegati, circa una decina tra cui me e mia moglie, c’è stato il colloquio individuale con ogni singolo impiegato. Dal momento che io ero il responsabile della segreteria, toccava a me descrivere ogni impiegato, elencando pregi e difetti di ognuno prima del colloquio. Quando è toccato parlare di mia moglie, non ho detto che quell’impiegata fosse mia moglie, mi sono limitato a descrivere il suo ruolo, la qualifica, le mansioni. Nel fare ciò naturalmente segnalavo le carenze che ogni ufficio avesse in quel momento, anche perché lui ci aveva detto che aveva assunto la direzione del nostro ufficio per spronarci nel nostro lavoro, mentre il vecchio direttore, ormai prossimo alla pensione, aveva tirato i remi in barca. Dopo aver terminato tutti i colloqui, il direttore mi chiama per darmi delle direttive su certe pratiche, dopodiché prende a far commenti sul personale dandomi le sue impressioni. Bene o male tutti erano bene accetti. Poi sento che fa dei commenti o meglio, degli apprezzamenti, su una dipendente. Forse questa era abbastanza provocante nel corpo ed il vestito che indossava ne sottolineava le fattezze molto attraenti. Per ultimo il vestito, già corto a metà coscia, presentava uno spacco laterale di circa dieci centimetri, per cui le si intravedeva la coscia destra per intero. Il direttore prese a dirmi in tutta confidenza, anche perché ci conoscevamo già da prima che lui venisse da noi in occasione di alcuni stage di aggiornamento, che quell’impiegata lo aveva eccitato tantissimo. Era rimasto come folgorato dalla sua provocante personalità. Io non dissi assolutamente che quell’impiegata fosse mia moglie, crogiolandomi nel pensiero che ella venisse desiderata da un altro uomo. A casa, tuttavia, ne parlai con mia moglie fantasticando assieme su eventuali situazioni che si sarebbero potute verificare. Era mia moglie stessa a descrivere le fantasie, sottolineando i momenti piccanti in cui lei faceva apposta ad assumere pose equivoche per fare eccitare il direttore. Mentre facevamo l’amore eccitati come non mai, mia moglie mi dice: “e se lo facessimo davvero?” “davvero cosa?” dico io. “che io mi lasci ammirare dal direttore indossando vestiti molto sexy”. In realtà la cosa era affascinante ed eccitante, ma c’era il rischio che avremmo potuto ottenere una reazione molto brutta da parte del direttore il quale, non potendola avere, magari avrebbe potuto farla trasferire in un’altra città. Tuttavia decisi di non abbandonare quell’idea che mia moglie aveva lanciata. Qualche giorno dopo vedo il direttore che sofferma il suo sguardo sul culo di mia moglie, intenta a raccogliere delle carte che le erano cadute. Noto in quello sguardo una voglia come se volesse prenderglielo a morsi e baciarlo. Poco dopo, mentre facevamo la firma, è lui stesso che mi parla della sua ammirazione per l’impiegata. Ad un certo punto si lascia andare ad una specie di confessione. Mi dice che la lontananza dalla sua famiglia gli faceva venire dei brutti pensieri, come quello di avere quell’impiegata come sua segretaria personale, tutta nuda nel suo ufficio in modo da poterla osservare e godersela con lo sguardo in ogni momento. Quelle parole mi mandarono in estasi. L’eccitazione in me era ben visibile e il direttore se ne accorse, quindi mi disse: “vedo che anche a lei non è indifferente la collega”. Io non dissi nulla, mi limitai solo a sorridere. A casa dissi tutto a mia moglie la quale mi saltò letteralmente addosso eccitata più che mai. Il giorno appresso mia moglie indossò degli abiti molto sexy: minigonna elasticizzata nera e top rosso strettissimo il quale sottolineava il suo seno (inutile dire che mia moglie era una milanista sfegatata). Non credo indossasse il reggiseno in quanto i suoi capezzoli duri si ergevano prepotenti sotto il top sottolineando la sua eccitazione. In ufficio mia moglie non era solo sotto l’attenzione del direttore, ma anche di tutti gli altri colleghi che, tuttavia, erano in un certo qual modo abituati a vederla in abbigliamento sexy. Quel giorno il direttore mi chiamò per comunicarmi il suo stato d’animo, poi mi disse: “non credo che il mio self-control reggerà per molto”. Non passò nemmeno mezz’ora quando bussai alla porta del direttore per la consueta firma della posta della segreteria. Alla fine gli dissi che fuori dalla porta c’era l’impiegata X che aveva da fargli firmare la sua posta, quella dell’ufficio ragioneria. Il direttore mi guarda e mi dice: “la faccia entrare, ma rimanga anche lei in quanto non vorrei fare o dire qualcosa di equivoco e quindi trovarmi nei guai”. Feci entrare mia moglie. Notai che il top indossato da mia moglie non era ben sistemano: era come se lei se lo fosse leggermente abbassato fino a scoprire le aureole del seno. I soli capezzoli erano appena coperti dall’orlo del top. Mia moglie mi lancia uno sguardo come di complicità, poi si avvia verso la scrivania del direttore il quale rimane imbambolato nel vederla. Vedo il suo sguardo smarrirsi sulle poppe di mia moglie e quando questa si china verso di lui per porgere la carpetta con la posta, il suo seno si offre meglio alla vista. Il direttore sembrava impazzito; firmava i documenti con mano tremante. Mia moglie aveva due carpette con la posta, quindi dopo aver fatto firmare la prima carpetta, si gira verso il tavolinetto basso davanti la scrivania dove lei aveva appoggiato prima una delle due carpette. Nel far quel movimento rimane piegata a novanta gradi dando modo alla sua mini di salire fin sui glutei e far intravedere il suo culo maestoso. Il direttore posò lo sguardo su di esso e nel frattempo mi fece cenno con la mano come per dire che l’impiegata non indossava mutandine. Girai lo sguardo verso di lei ed effettivamente le si vedeva il culo nudo. Io ero eccitatissimo, non vedevo l’ora di rientrare a casa in modo da scopare con mia moglie. Quando questa si gira nuovamente verso il direttore con l’altra carpetta. Il capezzolo destro era quasi fuori e lei non faceva nulla per metterlo a posto, anzi credo avesse fatto apposta a farselo vedere. Quando lei andò via, il direttore mi pregò di rimanere un attimino ancora. Si allungò sulla sua poltrona, chiuse gli occhi e per qualche istante rimase in apnea. Poi emise un lungo sospiro. Disse: è troppo provocante, non so che fare”. Intervengo dicendogli che forse io avrei potuto far qualcosa, magari parlando all’impiegata convincendola a scoprirsi ancora di più. Il direttore disse che sarebbe stato troppo bello. Il giorno dopo si presenta la stessa situazione, ma siccome la firma era già stata fatta il giorno prima, non c’era molto da firmare. Tuttavia avevo organizzato con mia moglie ogni cosa, in modo da soddisfare il direttore. Mentre mia moglie era chinata verso di lui, io inizio a parlare delle donne in generale e che ero convinto che le cose belle andassero mostrate. Poi mi rivolgo a mia moglie cercando il suo assenso e lei annuisce dicendo che era proprio vero e che proprio per quel motivo lei indossava abiti succinti. A quel punto io dissi: “ma allora perché non fai vedere le tue cosce per intero?”. Lei non disse nulla, anche perché eravamo d’accordo in un certo modo. Quindi io le andai dietro e, messe le mani sulla sua mini, gliela tirai su decisamente di un bel po’ in modo da scoprirle il culo per metà e davanti farle intravedere appena il monte di venere ricoperto dalla forte peluria riccioluta come i suoi capelli. Il direttore sbarrò gli occhi, anche perché mia moglie non aveva detto o fatto nulla per fermarmi. Mi dà un ulteriore sguardo e deglutisce. A quel punto prendo ad accarezzare i capelli di mia moglie con la mano sinistra mentre la destra si porta sul suo top. Infilo in dito nella scollatura in mezzo all’incavo delle poppe e lentamente glielo rito giù facendogliele scivolare fuori. A quella visione il direttore si ritrae sulla sua poltrona guardando mia moglie con le poppe fuori e la mini appena sotto la peluria del pube. “Non posso crederci” dice. “Non è che se il marito venisse a conoscenza di tutto questo, poi io debba avere delle grane?”. Infatti lui ancora non sapeva che il marito ero io. “Non si preoccupi per il marito” rispondo, “lui è a conoscenza di tutto e non la metterà nei guai”. Intanto invito mia moglie ad accomodarsi sul divano in modo da scambiare quattro chiacchiere. Mia moglie si avvia e i nostri sguardi sono incollati al suo culo che si intravede per metà. Il direttore mi guarda e la guarda incredulo a ciò che sette accedendo. Intanto mia moglie si siede sul divano accavallando le gambo mostrando le cosce scoperte e le poppe ancora fuori dal top. Il direttore si alza e mi viene accanto mi dice qualcosa sottovoce che io capisco a malapena. “Non si preoccupi dottore, la signora è mia moglie” dico. Il direttore mi guarda come pietrificato. Cerca di scusarsi per ciò che aveva detto, ma io lo tranquillizzo dicendogli che noi eravamo una coppia abbastanza aperta. Poi mi rivolgo a mia moglie dicendole di dimostrare al nostro direttore che noi effettivamente siamo una coppia aperta. Immediatamente mia moglie apre le cosce spudoratamente mostrando la figa scoperta e già, secondo me, bagnata. Il direttore si siede accanto a lei ed inizia a parlare. Le sue frasi sono quasi senza senso. Mia moglie non dice nulla ma lo guarda fisso negli occhi. Sono io che lo invoglio a far qualcosa: “le tasti il seno, dottore”. Timidamente il direttore mette una mano sul seno di mia moglie e lei le prende l’altra portandosela sulla figa pelosa e bagnatissima. Il direttore si avvicina al suo viso e mia moglie lo bacia. Prima un bacio lieve sulle labbra, poi entrambi aprono la bocca e le loro lingue si uniscono. Il direttore prende a masturbare mia moglie la quale raggiunge l’orgasmo mentre ha ancora la bocca incollata a quella del direttore. Io non capisco più nulla, tiro fuori il pene e mi masturbo davanti a loro. Raggiungo l’orgasmo sul mio fazzoletto. Ad un certo punto mia moglie dice al direttore di alzarsi in piedi, lui lo fa e si viene a trovare con la patta dei suoi pantalone proprio all’altezza del viso di mia moglie. Questa gli abbassa la lampo tirandogli fuori il pene durissimo. “Cazzo che cazzo di cazzone” penso io. Mia moglie glielo prende in bocca spompinandolo lentamente, poi gli dice: “dottore, che bel cazzone grosso che ha” e prende a spompinare. Neanche una decina di secondi dopo, ecco il direttore sborrare in bocca a mia moglie. La sborra le inonda la bocca, schizza sul viso e cade sulle poppe. Poi lui estasiato si lascia cadere sul divano. Il suo cazzone è ancora turgido e mia moglie ne approfitta per leccargli quelle gocce di sborra rimaste sul glande. Poi le porgo dei fazzolettini di carta e lei, sapientemente si pulisce. Il direttore è raggiante, contento come un bambino al quale è stato appena regalato un giochino. A casa io e mia moglie facciamo gli straordinari. La cosa che mi tiene viva l’eccitazione è proprio il fatto di avere visto per la prima volta mia moglie tra le braccia di un altro uomo e mi è piaciuto immensamente. Il giorno dopo non succede nulla ed il direttore si comporta normalmente. Passano quattro o cinque giorni quando il nostro direttore, in occasione della firma, mi dice che ripensa ancora a quei momenti bellissimi. Gli chiedo, allora, se per caso se ne fosse pentito, magari ripensando a sua moglie e suo figlio, ma egli risponde che le esigenze fisiche di un uomo non possono essere tacitate dalla voce della coscienza e che anche se gli rimordeva un pochino, davanti a quel po’ po’ di argomenti che aveva mia moglie, non si poteva resistere. Visto che eravamo al discorso, mi chiede come mai io non fossi geloso e che anzi fossi stato io stesso a spingere mia moglie tra le sue braccia. Rispondo che ognuno di noi ha una psiche fatta a modo proprio ed io e mia moglie avevamo reciproca fiducia e stima. Mai senza di me lei si sarebbe data ad un altro. Il gioco consisteva proprio in questo: farlo sempre assieme. Ma da lì a poco qualcosa sarebbe comunque cambiata, anche se a me ha fatto solo piacere. Il mio ufficio è appena prima di quello del direttore, mentre quello di mia moglie è di fronte al mio, quindi non molto lontano. Qualche giorno più tardi vedo che mia moglie indossa un vestito a metà gamba, con i bottoni sul davanti. Penso che quel giorno lei non abbia voglia di lasciarsi ammirare, visto che non indossava la solita mini. E invece mi sbagliavo. Appena in ufficio io vado come al solito dal direttore per le incombenze di rito quando sento bussare alla porta. Il direttore preme il pulsante “avanti” e la porta si apre. Ecco apparire mia moglie con il vestito, che fino a un momento prima era completamente abbottonato dal primo all’ultimo bottone, completamente sbottonato e spostato lateralmente in modo da apparire completamente nuda. A quella vista il direttore le dice: “ne avevo proprio bisogno”. Mia moglie si accomoda nuda sul divano a cosce spalancate dopo essersi tolta completamente il vestito. Finita la firma, il direttore le si siede accanto e i due cominciano a baciarsi. Lui le mette le mani dappertutto e mia moglie glielo tira fuori. Glielo accarezza ma non lo masturba. Poi ad un certo punto, e senza che ci fossimo messi d’accordo, mia moglie chiede al direttore: “dottore, le va di scoparmi?” la cosa mi suonò come se mi avessero dato una sberla. Non avevamo deciso quella cosa; era una iniziativa presa da mia moglie. Naturalmente il direttore accetta. Io chiudo la porta a chiave, ma rimango accanto ad essa a guardare. In men che non si dica il cazzone del direttore entra nella figa di mia moglie già umida. Lui la stantuffa per bene e lei gode come una matta. Anch’io sono eccitatissimo, ma questa volta non mi masturbo, voglio scoparla anch’io. Il direttore raggiunge l’orgasmo due volte, ma non dentro la figa di mia moglie, lo fa sul suo viso e sulle sue poppe. Mia moglie avrà goduto un’infinità di volte, conoscendola di facile eccitazione. Ero con cazzo duro e pronto per prendere il posto del direttore tra le cosce di mia moglie quando lui mi ferma e dice: “e no, questo è un privilegio che posso avere solo io. Se lei vuole far l’amore con sua moglie, lo faccia a casa. Qui al massimo può solo masturbarsi guardandoci”. Mi sentii tradito, come se mi avesse sferrato una pugnalata alla schiena. Feci la figura del cornuto e mazziato. A casa ero imbronciato con mia moglie ma lei disse che in fondo era meglio in quanto questo mi avrebbe lasciato più tempo per godere rimanendo eccitato per tutto il giorno fino alla sera a casa al momento di scopare con lei. Quindi pensammo che non tutto il male viene per nuocere. La storia durò per parecchio tempo. Era come se mia moglie avesse un sesto senso: lei indovinava sempre il momento in cui lui aveva voglia di far l’amore con lei. Tuttavia quello che di più mi eccitava era il fatto che lei, dopo essersi accertata che nel corridoio non ci fosse nessuno, usciva nuda dal suo ufficio, bussava alla porta del direttore senza sapere se dentro ci fosse qualcuno, dopodiché entrava dentro tutta nuda e si faceva scopare da lui. Poi all’uscita dava un’occhiatina fuori, quindi usciva e si infilava nel suo ufficio. Ormai io non assistevo più alle loro imprese, ma mia moglie mi raccontava ogni cosa per filo e per segno. Una volta, mentre io ero presente, lei entra con gli abiti addosso, poi si alza il vestito, si gira mostrando il culo al direttore dicendogli: “dottore le andrebbe di sfondarmi il culo?” in effetti non avevo mai preso mia moglie nel culo e quella sua richiesta era come se volesse punirmi per non averlo mai fatto. Inutile dire che quella volta assistetti allo sverginamento del culo di mia moglie da parte del nostro direttore. Il nostro gioco durò circa cinque anni durante i quali nessuno seppe della tresca in atto. Il direttore venne chiamato presso il nostro Ministero a Roma per un incarico dirigenziale a tempo determinato, ma quando rientrò in sede ci accorgemmo che non era più lo stesso. Il suo fisico era scarno, la voce era diversa. Era come se lo stress cui era stato sottoposto a Roma l’avesse debilitato. Morì da lì a qualche mese. L’autopsia stabilì che aveva un tumore al cervello. Di tutta questa storia, ciò che mi è rimasto impresso di lui è stato il massimo rispetto verso mia moglie, anche se se l’é gustata in tutte le salse. Da non credere, lui le dava sempre del lei, sia davanti agli altri, sia quando eravamo da soli.


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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Desiderioimpossibile Invia un messaggio
Postato in data: 01/11/2014 19:29:18
Giudizio personale:
Bellissimo racconto molto eccitante x me poi che desidero da molti anni vedere mia moglie fare sesso con un atro uomo...peccato che lei non lo vul fare nonostante le mie continue insistenze,se veritiero devo dirti che sei un uomo fortunato ad avere una così bella condivisione con tua moglie.

Autore: Sven.h Invia un messaggio
Postato in data: 20/09/2006 14:04:19
Giudizio personale:
eccitante

Autore: Cpxl Invia un messaggio
Postato in data: 16/09/2006 18:52:44
Giudizio personale:
bello: anche noi lo abbiamo fatto.piacevole sia in tre che i quattro.

Autore: Pampero Invia un messaggio
Postato in data: 15/09/2006 18:38:38
Giudizio personale:
complimenti

Autore: Robertos Invia un messaggio
Postato in data: 14/09/2006 00:09:11
Giudizio personale:
cazzo vorrei che anche mia moglie si scopasse qualcuno ma lei non vuole, comunque complimenti.

Autore: Ivanoo Invia un messaggio
Postato in data: 12/09/2006 14:47:35
Giudizio personale:
complimenti

Autore: Franco&Annamaria Invia un messaggio
Postato in data: 09/09/2006 21:48:59
Giudizio personale:
buono

Autore: Divina Invia un messaggio
Postato in data: 09/09/2006 09:29:44
Giudizio personale:
eccitantissimo......Grazia

Autore: Grandefiaba Invia un messaggio
Postato in data: 07/09/2006 10:26:17
Giudizio personale:
intrigante

Autore: Duecuriosi Invia un messaggio
Postato in data: 07/09/2006 00:04:07
Giudizio personale:
è davvero stupendo

Autore: Pollosecco Invia un messaggio
Postato in data: 06/09/2006 16:30:27
Giudizio personale:
Superba storia, raccontata benissimo, in perfetta forma. Durante la lettura ho immaginato ogni cosa, tanto era minuziosamente descritto il tutto. Bravissimi.

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