i racconti erotici di desiderya

Il superamento dei preconcetti

Autore: Hoyrse80
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Ti ordino di presentarti all appuntamento indossando solamente autoreggenti, reggicalze, perizoma e reggiseno.

Il tutto nascosto da un lungo spolverino nero.

Nessuno potrebbe immaginare che sotto lo spolverino non ci siano vestiti, siamo solamente io e te a saperlo, e la cosa ti eccita parecchio.

Ci spostiamo in un locale per bere qualcosa chiacchierando del più e del meno per farti sentire a tuo agio, ad un tratto un attimo di silenzio, il mio sguardo così profondo ed intenso ti dà l impressione di non indossare neanche lo spolverino.

Con voce decisa ti ordino di andare in bagno, sfilarti il perizoma e ritornare al tavolo consegnandomelo tra le mani: noto che il tuo desiderio è tale da averlo già bagnato.

Continuiamo a chiacchierare, e dopo un po è giunto il momento di andare; prendo dal portafogli una banconota, la porgo nelle tue mani e ti ordino di alzarti ed andare a pagare sultano nell attraversare il locale. La cosa ti imbarazza, ma al contempo ti eccita poiché ti immagini totalmente nuda allo sguardo di tutti i presenti nel locale in quel momento.

Arrivati a casa ti tolgo lo spolverino sistemandoti, come si farebbe ad un manichino, con le mani aperte appoggiate simmetriche alla parete.

Le braccia sono ben distese, la testa verso il basso ed il tuo sguardo verso il pavimento.

La schiena inarcata, spinge il tuo fondoschiena verso il centro della stanza.

Le gambe leggermente divaricate.

Ti ordino di muovere lentamente il bacino facendo ruotare il sedere in senso orario, mantenendo immobili le braccia ed il tuo sguardo fisso sul pavimento.

Quando il movimento rotatorio eccede in velocità, la mia mano spalancata si abbatte con secca energia sul tuo fondoschiena.

Non devi assolutamente lasciarti scappare nessun gemito che il dolore ti provoca.

Di tanto in tanto ti sfioro il citoride.

Trascorso mezz ora dall inizio della la dance, ti chiedo: "vuoi che ti scopi maiala? "

E tu: "si scopri signore"

Lentamente comincio a togliermi i vestiti: camicia, scarpe, calzini, pantaloni, boxer.

Ogni capo di abbigliamento lo lascio morire sul pavimento: tu non puoi vedermi, ma attraverso il rumore puoi capire cosa sto facendo.

La mia erezione è pronta, mi avvicino a te avvicinò lo sfrego contro il tuo fondoschiena, facendoti sentire contemporaneamente il mio respiro sul collo.

"Non ti ho detto di smettere vacca", quindi colpisco il sedere con l ennesimo schiaffo.

Sporgo la mia testa sotto il tuo braccio mentre premo la mano tra le tue cosce.

Sei molto bagnata come mi aspettavo, il tuo viso ha gli occhi socchiusi e le labbra aperte, il tuo corpo vuole cazzo.

E non vuole un cazzo qualunque, ma di uno sconosciuto, sicuro di sé, capace di dominati, puniti, mettendoti al centro dell attenzione, costringendoti alla trasgressione delle tue abitudini e dei tuoi preconcetti.

Il mio uccello pulsante e gonfio ti preme contro la coscia, tu ansimi sentendoti completamente succube dei miei desideri.

Ti prendo da dietro, ti intuisco prossima all orgasmo, la mia mano ti prende i capelli e li tira verso di me, costringendoti la testa al indietro e la schiena più inarcata. Accompagno questo movimento a penetrazioni profonde, strappandoti urla di piacere.

Mentre il tuo corpo freme dalle ultime scariche di godimento, scivolo fuori ed eiaculo sul tuo sedere.

Il tuo cervello ed il tuo corpo si rilassano ricevendo l irriverente omaggio del mio sperma.

Doccia, vestiti, uscita discreta da casa, un caffè al volo insieme, un bacio sulla guancia.

"A presto."

Ti piace la mia storia? Vorresti realizzarla? Parliamone....


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