i racconti erotici di desiderya

Il mio primo ditalino in pubblico

Autore: Alex1404
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Claudia si racconta:

Dopo la prima eccitantissima esperienza con la mia amica quel pomeriggio nella mia camera, qualcosa dentro di me e´ cambiato. Non avevo piu´ la paura del sesso come mi avevano inculcato fin da piccola, o meglio stavo sempre attenta a cio´ che facevo, ma l´essermi masturbata davanti alla mia amica e l´ aver visto lei fare la stessa cosa davanti a me aveva acceso in me una luce nuova, dei nuovi orizzonti di piacere che ritenevo irraggiungibili, delle immagini che mi facevano eccitare ancora di piu´ ogni qualvolta tornavano alla mia mente. Continuavo a frequentare il mio ragazzo di allora ma sentivo dentro di me che quella parentesi pomeridiana non potevo considerarla solo tale ed ogni volta che mi toccavo e mi masturbavo fino all´ orgasmo era quella l´ immagine che mi tornava più di frequente davanti agli occhi. Rivedevo le mani della mia amica che scivolavano sotto il suo slip, ripensavo ai suoi gemiti, ai suoi occhi, alle sue carezze che come le mie nello stesso istante si poggiavano dovunque. E il ricordo del suo urlo liberatorio nel momento culmine in cui le sue dita entravano ed uscivano dalla sua fica sempre piu´ bagnate era un qualcosa che ogni giorno mi faceva eccitare, bagnare e che mi costringeva a rintanarmi in camera per raggiungere il mio piacere. E da allora comunque mi eccitava vedere una donna o una ragazza come me presa in un momento di lussuria, mi bagnavo facilmente ogni qualvolta mi capitava di vedere una coppia fare sesso anche se, con il tempo, imparai a capire che mi piaceva vedere una donna eccitarsi. Non temevo di diventare lesbica anche perche´ riuscivo a riscaldarmi anche quando stavo con il mio ragazzo o quando mi capitava di vedere qualche scena dove c´ erano dei ragazzi nudi con i loro membri in mano o presi in scene di sesso, ma la cosa che iniziai a capire fu che mi attiravano anche le donne, che mi piaceva vederle eccitate e calde, che mi masturbavo molto di piu´ pensando alla loro fica bagnata come la mia. Quello che mi successe una volta pero´, fu qualcosa di tremendamente eccitante e forte che ancora oggi mi fa bagnare ogni qualvolta mi torna in mente. Ogni giorno per andare a scuola prendo l´ autobus e quella mattina nonostante mi fossi fatta l´ abituale ditalino notturno prima di dormire, mi ero svegliata con una voglia strana, mi ero svegliata con lo slip ancora umido e con il clitoride che mi pulsava. Non avevo ovviamente il tempo di masturbarmi la mattina prima di andare a scuola e cosi´ mi feci una doccia veloce lasciandomi addosso una voglia matta di godere. Scelsi per quel giorno un vestitino corto ed un paio di collant leggeri che coprivano un perizoma bianco e sottile che mi facevano stare bene in quanto leggero e non molto spesso. Mi affrettai alla fermata dell´autobus che avrebbe impiegato poi circa 45 minuti per portarmi a scuola e mentre lo aspettavo mi chiedevo ansiosa cosa avessi sognato di cosi´ eccitante da farmi svegliare con quella voglia addosso e tutta bagnata. Non trovando una risposta adeguata, lasciai scorrere la mia mente ed appena arrivò, presi posto sull´ autobus in una delle file di mezzo accanto al finestrino dove per il momento non c´era nessuno seduto. L´ autobus parti´ ed i miei occhi fuori dal finestrino come ogni giorno seguivano la strada correndo insieme al paesaggio che ci fiancheggiava. Le fermate si susseguivano, altri passeggeri salivano a bordo mentre i miei pensieri vagavano ed i miei occhi seguivano quelle immagini ormai conosciute a memoria. Ad un tratto l´ autobus si fermo´ al segnale rosso di uno di quei semafori che sembra non finiscano mai e potei osservare molto attentamente la macchina che si accosto´ all´autobus nella corsia attigua. C´era sopra una signora di circa 30 anni molto bella, con i capelli lunghi e scuri che le scivolavano sulle spalle ed una camicetta bianca molto generosa dalla quale potevo intravvedere il bel reggiseno a balconcino nero che sorreggeva un seno non grande ma ben fatto. L´ immagine subito fece fermare i miei pensieri, ed i miei occhi iniziarono a scrutare e cercare qualsiasi cosa di quella donna che inconscia si stava tranquillamente fumando una sigaretta con il finestrino aperto a meta´ aspettando che il semaforo diventasse verde. I miei occhi seguirono il bordo della sua camicetta aperta e scesero scorgendo una minigonna di cotone nera dalla quale potevo vedere chiaramente fuoriuscire il bordo di due collant autoreggenti. Mi soffermai a guardare quelle gambe che mi sembravano perfette e ricominciai a sentire il calore tra le mie cosce. Mi sentivo ancora eccitata e molto di piu´ di quanto lo fossi stata appena sveglia. Quella donna a circa due metri dai miei occhi inconsapevole di essere osservata mi stava facendo impazzire dal desiderio. Provai ad accavallare le gambe cercando di capire, se potevo, quanto fossi bagnata e fu qualcosa di incredibile. Poggiando una coscia sull´ altra sentivo che il collant in mezzo alle gambe era bollente e potevo chiaramente contare le contrazioni del clitoride che cercava di spingersi al di fuori delle piccole labbra. Mi stavo eccitando da matti, era bastato il vedere due gambe ed il bordo di due autoreggenti per farmi allagare la passerina e rendere il mio perizoma completamente intriso di umori. Mi guardai un po´ intorno e mi accorsi che l´ autobus era quasi pieno adesso anche se nessuno si era seduto nel posto accanto al mio. Riposai i miei occhi su quelle gambe strusciando le mie cosce piu´ forte l´ una all´ altra e stringendole quasi per schiacciarmi le labbra che sentivo gonfie all´ inverosimile. Vedevo quella donna che continuava tranquillamente a fumare quando, aspettando ancora il verde, improvvisamente si volto´ verso il sedile posteriore per prendere un giornale e quello che vidi mi fece impazzire dal piacere…Le gambe le si divaricarono appena quel tanto che bastava per farmi vedere le sue cosce bianche oltre gli autoreggenti ed il colore nero come il reggiseno del suo slip a coprirle la vulva che immaginavo dolce e profumata. Sentii una ondata di calore salirmi dalle cosce che ormai premevo sempre piu´ forte l’una all’altra e potevo immaginare le labbra della fica gonfie e bagnatissime e sopra di esse il clitoride che si contraeva ad ogni pressione della mia gamba sull´ altra. Gocce di sudore iniziarono a scendermi dalla fronte ed avvamparmi il viso, ma la voglia di toccarmi era cosi´ forte che senza pensarci piu´di tanto presi la giacca poggiata nel sedile accanto a quello dove stavo seduta e me la misi subito sulle gambe cercando di coprirmi almeno fino all´ altezza delle ginocchia. Rimasi cosi´ con le gambe leggermente aperte cercando di immaginare il profumo di quello slip, di sentire l´ odore di quella fica che in quel momento mi appariva bagnata quanto lo era la mia che a stento riuscivo a tenere socchiusa. Fu un attimo poi la vidi voltarsi nuovamente e l´ immagine di quello slip scomparve lasciandomi solo il bordo delle autoreggenti ma la fica ancora piu´ piena del mio nettare. Poi il semaforo divento´ verde e vidi la mia donna ingranare la marcia e scomparire davanti all´ autobus ma la mia voglia continuava a pulsare e contrarsi e non ci volle molto tempo perche´ mi guardassi in giro e lasciassi che la mia mano si infilasse sotto la giacca che copriva le mie cosce. In un attimo passai le dita aperte tra le mie cosce e la sensazione che ebbi strusciando il collant appiccicoso sul perizoma fu talmente forte che un brivido mi percorse tutto il corpo. Mi sentivo sporca in quel momento, ero in mezzo ad altre persone (che fortunatamente non sembravano interessate a me), ma mi stavo accarezzando sotto il vestito e ne provavo un immenso piacere. Lasciai che la mano si muovesse piu´ a fondo tra le mie cosce premendo con la punta delle dita nei punti che sapevo mi avrebbero fatto godere in breve tempo. Rivedevo ancora quelle gambe bianche e quello slip nero e con gli occhi semichiusi guardavo il vuoto al di fuori del finestrino lasciando che le mie dita facessero il resto. Le premevo e le spingevo avanti e indietro sul collant come quasi volessi sfondarlo ed entrarmi dentro ma non avrei potuto farlo e lo sapevo bene e cosi´ mi limitavo ad accarezzarmi con forza premendo sempre piu´ forte. Sentivo l´ odore dei miei umori impregnati nel collant giungermi alle narici e questo profumo forte mi mandava in estasi e faceva in modo che premessi le dita ancora piu´ a fondo tra le labbra che potevo sentire gonfie ed ormai quasi aperte. Piano piano cercavo di divaricare un po´ di piu´ le gambe senza dare nell´ occhio facendo attenzione a non far muovere la giacca poggiata sulle gambe ma piu´ le allargavo piu´ la voglia di penetrarmi aumentava…e non potevo farlo. Mi limitavo a muovere il bacino contro le mie dita, a schiacciare il clitoride con la punta delle dita, a lasciar scorrere la mano aperta avanti e indietro sul collant sentendo il perizoma quasi completamente immerso dentro la fica pulsante. Mi sembrava di impazzire: stavo godendo e nessuno se ne stava rendendo conto davanti e dietro di me. Le mie dita circuivano il clitoride e lo schiacciavano e scendevano sulla mia fica che ormai sentivo spalancata e mi muovevo quasi saltando su quel sedile che ormai bruciava sotto di me. Stavo per godere, la voglia di esplodere era tremendamente forte come la voglia di urlare al mondo intero che la mia fica stava per darmi un orgasmo fantastico, ma mi limitavo purtroppo a mordicchiarmi le labbra, a contenere la mia voglia di gemere e di mugolare, a guardare con indifferenza il mondo al di fuori del finestrino. Sentii una vampata di calore salirmi dal basso ventre e con forza e desiderio lasciai che le mie dita si muovessero piu´ velocemente sul collant impiastricciato dei miei umori. Sembrava che fossero passati anni dall´ ultima volta che mi ero masturbata da quanta foga ci mettevo nello spingere le dita avanti e indietro senza sosta schiacciando piu´forte il bottoncino che ormai sentivo duro sul polpastrello. Non mi fermavo, le onde del piacere erano come delle scariche elettriche che mi salivano dalle cosce e giungevano al cervello che voleva solo l’ orgasmo in quel momento. Le dita correvano piu´ veloci adesso sul collant mentre sentivo le gambe che inconsciamente si allargavano coperte dalla giacca. Stavo impazzendo dal piacere nonostante a tratti mi rendevo conto dove fossi e cercassi di trattenermi. Ma era troppo tardi e troppa era la voglia di godere li´ su quel sedile, davanti a tutti, accanto a quella donna che neanche mi aveva vista ma della quale conoscevo tutto….E spingendo ancora le dita e premendo il perizoma dentro la mia fica e stuzzicando il clitoride, mi sentii piegare le gambe e mancare le forze quando un orgasmo impetuoso come un fiume in piena mi raggiunse lasciandomi sconvolta ed ansimante con la mano che satura del mio miele continuava a scivolare rallentando la corsa. Mi sentivo accaldata ma avevo provato un qualcosa di incredibilmente eccitante e mentre le dita premevano ancora sulla fica sentivo le contrazioni del mio utero che spingevano fuori ogni goccia del mio piacere. Mi stavo rilassando molto lentamente lasciando che la mano ancora aperta scivolasse tra le cosce e nei minuti successivi iniziai a temere che qualcuno potesse avermi vista ma in fondo non mi importava poi piu´ di tanto, avevo goduto e questa era la cosa importante, mi sentivo si´ un po´ porca nell´ aver compiuto su quel mezzo pubblico un qualcosa che non avrei mai pensato di fare, ma stavo iniziando una nuova vita che mi avrebbe dato sempre maggiori piaceri e con il passare del tempo stavo iniziando a capire che qualsiasi posto e qualsiasi situazione era buona per godere e per raggiungere un orgasmo. Quel ditalino fatto su quell´ autobus mi ha tenuto compagnia per molte sere e molti giorni e non posso negare che ogni volta che ci penso sento ancora la fica inumidirsi ed il clitoride gonfiarsi dandomi la voglia di farlo ancora e di ripetere quella esperienza che mi fece godere da matti.



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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Singlebsx1959 Invia un messaggio
Postato in data: 14/01/2016 00:18:18
Giudizio personale:
Quando un racconto riesce ad eccitarti, vuol dire che è ben scritto. Forse un pò troppo lungo e troppi dettagli. Il mio voto sarebbe 4 e mezzo. Braca ciao


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