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I racconti di un trio


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RACCONTI DI UN TRIO











Mi chiamo Gisella.







Ho 40 anni ed il sesso è sempre stato tra le cose importanti della mia vita, ma gli uomini mi hanno presto stancato ed ho cominciato ad apprezzare le situazioni, gli odori ed i sapori dell’amore tra donne.







Poi, alcuni anni fa, ecco Alfio, il mio magnifico compagno, col quale esplorare tutte le splendide ed imprevedibili possibilita’ della trasgressione erotica. Il nostro letto è diventato sempre piu’ accogliente e cosi', per un periodo,siamo diventati un affiatato trio.







Ora è trascorso un po’ di tempo, ci siamo trasferiti, qui al nord abbiamo conosciuto tante altre splendide persone.



Ma mi è piaciuta l’idea di condividere sul sito le nostre storie in tre.



Non lo faccio per esibizionismo, forse un po’ per nostalgia dei miei luoghi, e per rivivere, davanti al portatile, le sensazioni provate di volta in volta, visto che, voglio precisarlo, in questi racconti non c’è nulla di inventato.







CAP. 1 - L’incontro.







Settembre, sulla spiaggia di Meta fa ancora tanto caldo e ci si trattiene all’ombra del bar, scambiando una chiacchiera, bevendo qualcosa e, soprattutto, occhieggiando qualche bella fica che possa tenerci compagnia in questa nostra vacanza di fine estate.



Alfio, il mio uomo, ha preso a chiacchierare di calcio…..il maledetto Napoli, l’unica cosa al mondo per la quale rinuncerebbe persino ad incularmi.







E cosi’, ragionando di pallone, conosciamo Gaetano…...avra’ un 45, 46 anni ben portati, occhialini scuri sul viso abbronzato, qualche discreto tatuaggio sulle braccia, capelli sale e pepe rasati, un brillantino all’orecchio sinistro e, cosa che mi colpisce, indossa sempre un costume da nuoto invece di quegli orrendi mutandoni che vanno di moda.







Ho visto che sta sempre da solo o con qualche amico, uno in particolare, tanto che alcune voci di spiaggia li danno per gay persi. Invece il proprietario dei bagni ci ha detto che lavora in casa, ha due figlie grandi, sua moglie non ha voluto abbandonare l'impiego, cosi’ lui è solo tutte le mattine,e spesso scende in spiaggia anche in inverno a leggere,nuotare e prendersi il sole, oppure si siede al bar a lavorare al portatile e fare due chiacchiere, come oggi.







Scherzando con Alfio, che non fa altro che rimirare tette e culi, spiega che lui, invece, non rivolge mai per primo la parola a donne sole, mentre con uomini, coppie e persone anziane riesce ad essere sempre



affabile e socievole.







“Come mai ?” gli domando "hai paura delle donne?", la risposta è che non intende mancare di rispetto a sua moglie che ha molte conoscenze in penisola sorrentina, dove la gente parla troppo, non si fa mai gli affari suoi e pensa male di ogni piccola cosa.







“Non mi piace questo paese, anche se ci vivo da tanto, e so benissimo che qui in spiaggia chi non ci conosce ci piglia per ricchioni”, dice con un sorriso divertito, mentre mi guarda con occhi gentili ma penetrantissimi,



tanto che io che di solito preferisco dedicarmi alle donne, mi sorprendo a pensare come sarebbe se…...







Detto fatto, Alfio, che è un vero porco e mi conosce meglio di me stessa, colto quello sguardo insolitamente interessato, subito cortesemente gli offre l’uso della nostra cabina se, per caso, ne avesse bisogno……







E’ il segnale.



Non ricordo piu’ nemmeno con quale scusa mi ritrovo al fresco della cabina e la calda lingua di Gaetano sta gia’ guizzando sul mio orecchio.



Piano, piu’ forte, di nuovo piano, la punta di quella grande lingua passa poi ad esplorare a fondo i punti piu’ nascosti dal mio pareo.



Non ha voluto spogliarmi, non si è spogliato lui, e con fare dolcissimo ma deciso mi intima di stare ferma, mentre io sento, dentro il costume, sempre piu’ impellente il bisogno di dimenarmi sotto quelle calde saette



che mi stanno facendo bagnare in modo sguaiato.



E’ calmo e tranquillissimo, non mi ha ancora nemmeno toccata con le mani, gli vedo il cazzo - non grosso ma ben fatto – la cappella gonfia e pulsante fa capolino fuori dallo speedo ….ansimando gli chiedo di poterla succhiare, almeno per un po’, anche se vorrei inghiottirmelo fino alla gola, ma lui, sempre leccando i miei buchi, dice di no, che non è necessario. Poi, quando si rende conto che il mio piacere deve poter esplodere mi permette di venire, non me lo chiede, me lo ordina, cosi’, semplicemente..…



.....ed io lo faccio, finalmente, in maniera magnifica, a lungo, senza riuscire a smettere di tremare e di bagnarmi.







“Cambiati ed esci prima tu”…mi dice con aria soddisfatta, “io ora in queste condizioni non potrei mai venir fuori, e poi non voglio che ci vedano insieme da soli, ci troviamo al bar”.







Adesso finalmente riesco a guardarlo in faccia un po' piu' a lungo, è stato mezz’ora chinato tra le mie gambe, lo bacio, e sulla lingua posso sentire il sapore della mia fica e del mio culo in tutta la sua bocca. Mi ricordo precisamente di quella espressione di tranquilla estasi sul suo viso, felice per il solo fatto di avermi dato tanto da godere.







"Hai visto" - scherza - " mi dedico ad una donna speciale come te con tutto me stesso, ma non mi servono neppure le mani...figurati un po'..



magari se ci sara' una prossima volta ci divertiamo anche con Alberto.



La verita' è che io a voi donne vi venero, siete un dono del cielo".







In quel momento ho pensato che dopo l’amore, con Alfio, avevo trovato un tenero ma deciso padrone in Gaetano, ed ho immediatamente saputo, senza alcun dubbio, che saremmo diventati un bellissimo trio, e che ne avremmo fatte delle belle.







( 1 – continua )









































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