i racconti erotici di desiderya

Giulia si lascia andare

Autore: Coppiaromana38
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Come ho già detto nei precedenti racconti da quando mi sono sposata certe difese dentro di me si sono parecchio allentate. Sono una bella donna adesso a 36 anni, e a 29 subito dopo il matrimonio ero ovviamente una bella ragazza con in più una particolare predisposizione ad attirare le attenzioni maschili. Lavoro in un ufficio commerciale quindi incontro gente, mi muovo, abbiamo un bel giro di amici. Insomma le occasioni di contatto non mi mancano certo e non c'è praticamente giorno in cui qualche uomo non fa il galante con me, non mi inviti a fare colazione con lui, non mi chieda con le scuse più assurde il numero di cellulare.



Io i buoni propositi li ho fatti prima di entrare in chiesa. Il giorno del matrimonio sposando Claudio mi sono fermamente riproposta di rimanergli fedele e di finirla con le scappatelle... ma la natura alla fine fa sempre il cuo corso, non è colpa di nessuno. Se fossi una troia avrei tradito mio marito fin da subito, invece posso dire a mia discolpa che almeno un paio di mesi ho saputo resistere... poi ho conosciuto Fabrizio e tutti i buoni propositi sono andati a farsi benedire.



Nel Giugno 2003, come ho già raccontato, ho iniziato ad andare a letto regolarmente con Fabrizio e la storia è durata un paio d'anni. Sono riuscita a sistemare le cose in modo che Claudio non potesse accorgersene, ho inventato finti impegni che mi hanno consentito per tutto questo tempo di vedere Fabrizio almeno tre o quattro volte al mese. Devo confessare però che in quei due primi anni di matrimonio Fab non è stato l'unico peccatuccio. In realtà queste storielle in fondo abbastanza innocenti non hanno mai intaccato la mia vita matrimoniale. Mi sono detta che in fondo è abbastanza stupido attribuire tutto questo valore alla fedeltà coniugale, visto che nonostante questa mia debolezza sono perfettamente in grado di amare profondamente e teneramente il mio lui e di occuparmi delle sue esigenze.



Le mie difese contro gli assalti maschili però, con il matrimonio da una parte e con la storia con Fabrizio dall'altra anzichè rafforzarsi si sono indebolite. So bene che da quando mio marito è una mia proprietà e Fabrizio soddisfa le mie voglie "clandestine" dovrei sentirmi forte ed appagata... invece quando qualche altro uomo ci prova con me non riesco a scacciarmelo dalla testa per un po'... Bello, brutto, interessante o scialbo, se un uomo mi trasmette il suo desiderio sessuale io ne sono puntualmente turbata ed eccitata... certo se il tipo non mi piace non dò naturalmente seguito alla cosa, ma se mi piace mi è difficile restare indifferente. Claudio i suoi doveri coniugali li assolve scopandomi piuttosto bene almeno un paio di volte a settimama e fortunatamente lo stesso fa pure Fabrizio, insomma le soddisfazioni fisiche non mi mancano e dovrei sentirmi appagata, ed invece in fondo non lo sono, l'emozione di un nuovo contatto rimane sempre l'emozione di un nuovo contatto.



Ecco per esempio cosa mi è successo nel settembre 2003: Francesco è un legale che collabora da tempo con l'ufficio con cui lavoro, si occupa di gestire alcune tipologie di cause che trattiamo. L'ho visto transitare qualche volta davanti alla mia scrivania senza che avessimo alcun tipo di contatto. Non potevo non notarlo: un bell'uomo, piuttosto atletico, sui 50 anni, brizzolato. Ha l'età per essere mio padre, mi sono detta, aggiungendo tra me e me che non è affatto sprovvisto di fascino, questo piacente cinquantenne...



Una riunione di lavoro un bel giorno mi vede insieme a quattro persone intorno al tavolo. Due colleghi d'ufficio maschi (bruttarelli e per giunta imbranati, al di sopra di ogni tentazione), una collega ed il bell'avvocato, tutto impegnato ad illustrare alla nostra azienda alcune procedure. Noto che l'avvocato durante la sua esposizione mi fissa un po' troppo spesso. Penso ad una coincidenza. Poi decidiamo di fare una pausa ed io torno alla mia scrivania per riordinare gli appunti. Mentre sono assorta in quel compito mi sento chiamare da una voce gentile.



"-Disturbo, signorina?"



Alzo gli occhi e mi ritrovo davanti Francesco sorridente. Gli sorrido di rimando precisando che non sono signorina, bensì sposata da poco più di tre mesi.



"-Le mie congratulazioni al fortunato mortale" mi ribatte in maniera fresca e spontanea, tanto che mi viene da ridere. E aggiunge:



"-Sto scendendo al bar, vuole tenermi compagnia per un caffè?"



La cosa mi fa piacere, ma cerco di dissimulare chiedendo ad un collega se vuole unirsi a noi. Fortunatamente il collega accampa una scusa e ci lascia andare al bar soli soletti. Francesco inizia a parlare del più e del meno poi inizia a farmi le consuete domande sul recente matrimonio, il viaggio di nozze e le solite cose. Mi piace molto parlare con lui ed inizio a fantasticare su come deve essere a letto quest'uomo. Forse, persa un po' in questi miei pensieri, tendo a comportarmi in maniera un po' troppo confidenziale, fatto sta che lui inizia a lodare la piacevolezza della mia compagnia e che non si sarebbe aspettato che in una mattinata lavorativa potessero celarsi risvolti così piacevoli. Insomma Francesco dicendomi queste cose tende a scoprirsi un po' troppo, a sconfinare leggermente oltre ciò che è opportuno che un cinquantenne dica ad una ragazza, trovandosi per di più in ambito strettamente lavorativo. Ma questi suoi complimenti un po' sopra le righe riescono indubbiamente a farmi inumidire la fica in maniera tutt'altro che spiacevole. E' sull'onda di questa pulsione fisica che mi ritrovo a rispondergli che la cosa fa molto piacere anche a me... forse il sorriso che gli rivolgo mentre gli parlo in questo modo mi esce più invitante di quanto avrei voluto... certe cose dipendono, credo, da una predisposizione genetica ed è quasi impossibile controllarle.



Torniamo in ufficio e riprende la riunione che termina verso le 16.00. Francesco a questo punto non ha più nulla da fare e potrebbe tranquillamente andarsene, invece ci chiede una scrivania disponibile per poter lavorare con il suo portatile. In questo modo riesce a trattenersi nel nostro ufficio fino all'orario di chiusura, le 17.30. Prendo le mie cose e mi avvio all'uscita. Lo trovo casualmente proprio lì, sulla porta di uscita, mi stava evidentemente aspettando.



"-Che combinazione, sta scendendo anche lei?"



Lo guardo di rimando e non riesco a trattenere un sorriso malizioso.



"-E' davvero una combinazione?"



Francesco arrossisce violentemente, probabilmente non si aspettava un contropiede così clamoroso e sfacciato, mentre io non mi sarei mai aspettata di riuscire a far diventare rosso come un peperone un uomo di 50 anni. Ma è in gamba, si riprende velocemente e non balbetta nemmeno un po'.



"-E va bene, confesso che speravo di trascorrere qualche altro minuto in sua compagnia, Giulia".



Non dico nulla, non so cosa potrei dire.



Entriamo in ascensore e ci guardiamo negli occhi.



"-Spero di non averla imbarazzata con il mio comportamento, non era davvero mia intenzione".



Così però non vale, se mi guarda negli occhi in questo modo io non riesco a difendermi, mi sciolgo...



"-Ma no che non mi ha imbarazzata... si figuri.." rispondo sempre guardandolo. I suoi occhi si fanno subito più torbidi, vi leggo chiaramente quello che gli passa per la mente... siamo soli in ascensore, io e lui... gli basterebbe alzare una mano per toccarmi le tette.... capisco chiaramente che lui desidera mettermi le mani addosso... e quando un bell'uomo mi guarda con gli occhi torbidi io.. non ci posso fare nulla... mi bagno proprio tanto... e allora aggiungo un po' sfacciatamente:



"-Queste cose si fanno sempre in due, lo sa?"



In quel momento si apre la porta dell'ascensore, ci avviamo verso il piazzale del parcheggio. Siamo entrambi su di giri ma taciturni, e ci guardiamo in maniera abbastanza eloquente.



"Senta, Giulia, ha fretta di tornare a casa?".



Lo guardo sorridendo e ribatto che forse possiamo anche passare a darci del tu.



"Perfetto... allora mi consideri un impertinente se ti chiedo di prendere un caffè insieme a me?".



"Che linguaggio forbito e galante..." rispondo ridendo. "Vada per il caffè. Poi mi riporti indietro, però".



"Ci mancherebbe altro".



Mi guardo alle spalle per controllare che qualche collega troppo curioso non ci stia guardando e salgo sulla macchina di Francesco.



Sono maledettamente eccitata nel ritrovarmi in quella situazione. Mi stimola il fatto che Francesco abbia quasi il doppio della mia età, che potrei essere sua figlia, e che nonostante ciò il suo desiderio nei miei confronti sia così palpabile e sfacciato.



Francesco è assolutamente turbato, il mio modo di guardarlo gli sta facendo perdere la testa. Tanto ormai - lo confesso - ho deciso di farmi scopare da lui... tanto vale che glielo faccia capire apertamente. Anche io sono turbata, la mia fica è un lago e ho una voglia terribile di toccarmela... anzi ho una voglia terribile che questo bel cinquantenne si dia subito un po' da fare con me, che mi metta le mani addosso... lo fisso, la mia espressione credo sia davvero inequivocabile...



Francesco si volta a più riprese guardandomi, adesso non sorride più, c'è tensione sul suo volto. Non sa se può osare o no, sicuramente teme che il suo desiderio gli stia facendo percepire un invito che magari poi non c'è. Continuo a guardarlo e adesso gli sorrido, gli sto dicendo con gli occhi di farlo, gli sto chiedendo cosa sta aspettando a farlo... E' fatta. Imboccata una strada non trafficata Francesco improvvisamente accosta in uno spiazzo, tira il freno a mano e mi si butta letteralmente addosso. Mi bacia con furore, mi infila la lingua tra le labbra, io lascio che esplori la mia bocca, intreccio la mia lingia con la sua, cerco di accaparrarmi la sua saliva... Apro le gambe aspettando che lui si dia da fare. Sento subito le sue mani infilarsi sotto la gonna, sospiro di gioia e di piacere a quel contatto. Gli afferro il gomito, gli faccio strada, le dita di Francesco sono già alle mutandine. Mugolo di piacere per incitarlo a proseguire, ora le mutandine sono scostate e Francesco mi titilla la clitoride mentre continua a baciarmi. Passano alcune macchine e gli dico che non è molto saggio rimanere lì. Lui aveva già infilato due dita nella mia passera, ma si ricompone... è stravolto, mi pare di sentire il suo cuore correre a mille. Ha appena fatto una bella conquista, una ragazza giovane e fresca, oltretutto appena sposata. Sono sicura che l'idea di sbattersi in macchina una fresca sposina lo eccita ulteriormente.



Ingrana la marcia e si mette alla ricerca di un posto più appartato. Io per parte mia non vedo nessuna buona ragione per comportarmi da brava ragazza e quindi... non mi ci comporto: mi avvicino a lui mentre sta guidando e armeggio con la patta dei pantaloni guardandolo negli occhi. Tiro giù la lampo ed incontro i boxer. Li scalzo con le dita e afferro il suo membro semieretto. Con mano abile lo estraggo dai pantaloni, mi chino su di lui e glielo prendo in bocca direttamente. Francesco inizia ad ansimare, spero che sia abbastanza in gamba da non fare stupidaggini con la macchina. Lui continua a cercare un posticino appartato, io continuo a ciucciare quel bel cazzo stagionato come se fosse un goloso gelato, sciacquandolo con la mia saliva. Ha il sapore delizioso ed inebriante del cazzo quando non è pulitissimo, me lo gusto tutto solleticandolo con la lingua sotto i bordi della cappella alla ricerca di ulteriori sapori arrapanti. Finalmente sento il mio nuovo amante fermare la macchina e spegnere il motore. Spero mi abbia portata in un posto tranquillo, ora sono troppo impegnata per controllare. Lui si sbottona i pantaloni e con un po' di manovre se li tira giù fino al ginocchio per gustarsi fino in fondo il pregevole pompino che gli sto prodigando. Finalmente posso dedicarmi anche alle sue palle. Mentre con la sinistra gli meno il membro con la lingua percorro i coglioni dell'uomo, leggermente odorosi dopo una giornata di lavoro... siamo a settembre e fa ancora caldo e l'odore non troppo marcato dei coglioni sudati mi dà alla testa. Francesco geme e mi dà della troia. Sentendomi apostrofare in quel modo non posso fare a meno di sditalinarmi un po'. Non so se è più piacevole sentirmi la bocca riempita dal membro pulsante o inzuppargli i peli delle palle di saliva e riaspirarla aromatizzata... per non perdermi niente alterno le due cose. La mia fica trabocca ormai di miele caldo, non ne posso più, ho bisogno di essere riempita. Gli dico di abbassare il sedile e lui esegue. Mi libero velocemente delle mutandine, tiro su la gonna e salgo a cavalcioni di Francesco. Con la mano cerco il suo membro eretto e lo guido tra le labbra della mia fica. Appena sento il contatto mi lascio andare e mi ci impalo sopra. Il cazzo di Francesco mi entra in fica come un coltello nel burro sciolto, provo una sensazione di piacere sconvolgente. La posizione non è comodissima ma ci adattiamo velocemente, coordiniamo i movimenti e lui inizia a fottermi proprio come si deve. Ha un bel cazzo, abbastanza lungo e bello tosto, sento la sua cappella scavarmi il fondo della fica. Stiamo scopando senza preservativo, è molto più bello così. So che dovrei prendere delle precauzioni ma mi sembra una persona così pulita... eppoi voglio essere sbattuta e basta e lui lo fa benissimo, chi se ne frega del preservativo...



Andiamo avanti per circa dieci minuti poi comincio a sentirmi vicina all'orgasmo, sono io che sto sopra e posso accelerare facilmente il ritmo della chiavata. Gli dò del porco e lo incito a sbattermi. Arrivo ad un pelo dall'orgasmo e gli dico se ci prova gusto a scoparsi una donna appena sposata. Questo pensiero ci fa sborrare entrambi all'unisono. Prendo la pillola quindi non mi faccio problemi a prendermi tutta la sua sborrata dentro la fica, la desidero troppo. Sento che mi riempie del suo piacere e mentre godo insieme a lui lo sprono a pomparmi almeno mezzo litro di latte caldo in fondo alla fica...



Siamo entrambi taciturni mentre mi risccompagna alla macchina. Lo vedo pensieroso, come sono spesso gli uomini quando si ritrovano con le palle svuotate.



Mi chiede se prendo la pillola e lo rassicuro, vedo che lui subito si rasserena, capisco che stava pensando a quello. Arrivati al parcheggio non mi trattengo, scendo subito. Lui mi richiama e mi chiede il numero di cellulare. Lo guardo sorridendo, gli mando un bacio soffiato e gli dico che non ho tempo, adesso devo proprio tornare da mio marito.













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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Lothar61 Invia un messaggio
Postato in data: 21/07/2022 14:50:24
Giudizio personale:
Eccitante racconto complimenti

Autore: Bisexlussuriosi Invia un messaggio
Postato in data: 03/04/2014 17:13:20
Giudizio personale:
Grande Troia ma condivido tutto, anch'io sono come Te, porco e anche maturo e mi eccita tanto fotterer con le donne all'insaputa di mia moglie, Stupenda ragazza .

Autore: Xx77x Invia un messaggio
Postato in data: 26/03/2010 15:23:44
Giudizio personale:
io lo trovo eccezionale...brava...

Autore: Gancio Invia un messaggio
Postato in data: 07/03/2010 18:44:54
Giudizio personale:
bibiografia di una puttana.come fa a dire di amare un uomo se prima e dopo il matrimonio,non se ne perde uno.erotismo e\' un\'arte,allargare le gambe a tutti a prima vista e\' pornografico.

Autore: Lucafrancesco Invia un messaggio
Postato in data: 24/02/2010 17:46:51
Giudizio personale:
complimenti!

Autore: Giuliocarrera Invia un messaggio
Postato in data: 24/02/2010 16:19:22
Giudizio personale:
ma che rischio senza preservativo..!!!!!

Autore: Carino6423 Invia un messaggio
Postato in data: 23/02/2010 13:12:11
Giudizio personale:
molto eccitante e travolgente; riesci a far godere nella lettura, grazie. Ottimo.

Autore: Antonioepaola Invia un messaggio
Postato in data: 23/02/2010 12:40:43
Giudizio personale:
però..un\'autentica sveltina. alla prossima..più comoda

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