i racconti erotici di desiderya

Finalmente un compagno fisso (storia bsx)


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Questa storia è una storia di fantasia. I fatti che vado a raccontare non sono veri, ma vorrei che si avverassero, e probabilmente potrebbero veramente avverarsi. La descrizione degli incontri sessuali sono tutti inventati, ma potrebbero accadere e rispettare il racconto, almeno nelle loro linee generali. Sono, quindi, un po', come dire, romanzati. Ripeto, la storia non è vera, la scansione dei fatti e degli incontri, la descrizione dei rapporti, dei personaggi, sono descritti così come li immagino e come vorrei che avvenissero.

Vorrei raccontarvi come ho conosciuto e apprezzato una persona con la quale ho instaurato, da circa un mese, un rapporto bsx come l’ho sempre cercato. Nei miei annunci, ho sempre specificato di volere trovare un uomo con il quale condividere una relazione di maschia complicità, non una botta e via ma una relazione continuativa, che ci desse la possibilità, ogni tanto, di sfogare le nostre pulsioni bsx. L’ho sempre preferito sposato, versatile prevalentemente attivo, maschile e non effeminato e, per ultimo, possibilmente quasi coetaneo. Strano a dirsi, ma finalmente, dopo tanto cercare, l’ho trovato. È Silvio, iscritto in questo sito e, oltre ad avere tutti i requisiti da me richiesti, è speciale. Mi ci trovo veramente bene. A letto ci sa fare, mi soddisfa pienamente e mi trasmette sensazioni veramente fantastiche, mi fa godere come una troia direi. È abbastanza dotato, 22 cm di meraviglioso cazzo, ed è rispettoso dei miei sentimenti e delle mie voglie, così come io con lui. È ormai un amico con il quale passare, oltre a momenti fantastici a letto, anche pomeriggi, dopo che si è fatto sesso in genere, a discutere del più e del meno, scherzare, parlare delle nostre famiglie e dei nostri problemi, insomma un amico in tutto e per tutto.

Il primo incontro è avvenuto, come già annunciato, circa un mese fa, e tutto grazie al racconto che avevo pubblicato proprio su questo sito. Il racconto ha per titolo “La mia prima vera esperienza bsx”. Quel racconto descriveva anch’esso una vicenda accadutami veramente. In quel racconto descrivevo il rapporto sessuale, raccontato nei minimi dettagli, che ho avuto con un altro iscritto a questo sito.

Silvio dopo aver letto il racconto mi ha contattato, mandandomi un messaggio e lasciando anche un commento al racconto, dicendomi che il racconto gli era piaciuto e che lo aveva eccitato tanto e manifestando, inoltre, la voglia di poter fare lui la parte dell’altro. In altre parole mi chiede se c’era la possibilità di ripercorrere le vicende sessuali descritte nel racconto e mi chiede quindi la disponibilità per un incontro conoscitivo.

Io, dopo aver notato che Silvio ha tutte le caratteristiche da me richieste negli annunci, rispondo che per me sarebbe un piacere e che anch’io, come lui, ho voglia di rifare quelle cose, ne sento anzi il bisogno. Considerando inoltre che era già da circa otto mesi che non avevo contatti bsx con uomini e che quindi, da circa otto mesi, non vedevo altro cazzo che il mio per cui sentivo ormai il bisogno pressante di potermi occupare e coccolare di qualche bel cazzo diverso dal mio.

Dopo una breve corrispondenza, sia via mail sia per cel., e compatibilmente con gli impegni reciproci, durata all’incirca quindici giorni, finalmente arriva il giorno fatidico in cui ci incontriamo. Avevamo deciso di comune accordo di incontrarci nel suo paese, prendere un caffè e, se nasceva feeling, iniziare il nostro intimo rapporto. Silvio si fa trovare, verso le 15,00 di un mercoledì, all’ingresso del paese, visto che io avrei avuto difficoltà ad arrivare nel luogo dell’incontro non conoscendo bene le strade del suo paese. All’ingresso del paese c’è una macchina ferma, presumo che sia Silvio che mi aspetta, ma per maggior sicurezza lo chiamo al cel. e vedo che la persona dentro la macchina risponde al telefono. A questo punto non ho più dubbi è Silvio, e la conferma ce l’ho dalla risposta datami:

- Pronto, sei tu Marco?

- Sì, ti vedo già. Tu mi vedi?

- Sì, ok.

Scendiamo dalle rispettive macchine e ci salutiamo, non solo stringendoci la mano, ma anche, e questo era segno che eravamo già in sintonia, baciandoci sulle guance come due vecchi amici. Di fatto, durante questi quindici giorni di corrispondenza, c’eravamo già detti molto su di noi per cui la conoscenza, in un certo senso, era già ben avviata.

- Posteggia la macchina qui, andiamo con la mia.

Mi dice lui.

- Ok, rispondo, va bene se la lascio qui in questo spiazzo? O rischio qualche multa?

- No, tranquillo, li sta benissimo.

Entriamo nella sua macchina e mentre mette in moto e parte dice:

- Andiamo a prenderci un caffè allora?

- Ok, rispondo, il caffè ormai lo prendiamo, anche se per me va bene già così. Sei proprio come ti avevo immaginato, per me il feeling c’è.

Si volta verso di me, da uno sguardo d’insieme sulla mia persona, e mi dice:

- Tu cerchi l’amore?

- No, dico, lo sai cosa cerco e che sono sposato.

- Neanch’io e, come ti avevo già detto, mi vai a genio. Anche per me il feeling c’è. Ma il caffè comunque lo prendiamo lo stesso, che dici.

- Senz’altro, rispondo

Era ormai scattata la complicità, quella complicità che tanto ho cercato. Silvio sembrava proprio il tipo giusto per sfogare le mie voglie trasgressive, senza pensieri e con una persona affidabile. Già mi trasmetteva sensazioni positive, e questo, oltre a rendermi felice per la conoscenza fatta, faceva finalmente cadere tutte le remore e le paure che ancora mi pervadevano. Io non avevo mai incontrato in macchina, ma sempre in luogo chiuso, con Silvio non ho più avuto neanche questo problema. Mentre guidava per avviarci verso il bar del fatidico caffè, abbiamo parlottato un po' delle impressioni ricevute, l’uno dell’altro, e mi spiegava un po' come ci stavamo muovendo. Io nel frattempo lo guardavo meglio e mi convincevo sempre più che era un bell’uomo, ben fatto: altezza circa 175 cm, peso sui 70 kg, occhi azzurri, carnagione scura, peli al posto giusto, ma non molti fortunatamente, corporatura atletica ma non da forzuto, e soffermando lo sguardo sulla patta, evinco che ha una mazza niente male che, mi pare sia già in tiro. Come vi ho anticipato, poi ho scoperto che era un bel 22 cm di puro, genuino, fantastico, mirabile cazzo, con sotto due palle anch’esse ben messe. Per quanto riguarda le palle, devo dire, che le mie sono veramente fantastiche, il cazzo no, come cazzo ho un modesto 16 cm. Ma mi va bene così.

- Eccoci arrivati, dice. È quel bar che vedi lì in fondo alla piazza, ha anche degli spazi riservati e quindi possiamo parlare senza che nessuno ascolti i nostri discorsi.

- Ok, come dici tu, io non conosco il tuo paese, per me va benissimo.

Entriamo nel bar e mi guida verso un tavolo posizionato all’interno e distante dagli altri. Il bar comunque era abbastanza vuoto, e quindi, essendo inoltre appartati, potevamo parlare senza problemi e senza usare mezzi termini. Ordiniamo due caffè e ci accomodiamo come descritto.

- Allora cosa pensi, possiamo iniziare a frequentarci?

- Sì, rispondo. Ti ho già detto che per me il feeling è scattato e, come tu mi hai confermato, anche per te. Quindi se hai luogo, appena finito il caffè, per me possiamo iniziare a conoscerci più intimamente.

- Anche per me va bene, dice, ma purtroppo io oggi ho solo un’oretta a disposizione. Mia moglie mi aspetta per uscire a fare delle compere, non pensavo che già oggi avremmo…..

- Ok, allora discutiamo un po' e concordiamo quando iniziare la nostra conoscenza intima, gli rispondo.

- Senti, mi dice, vedo che hai voglia e, con tutta franchezza, anch’io ho una voglia matta di iniziare a scopare con te. Se vuoi, visto che il tempo di andare nella mia casa di campagna non c’è, qui vicino c’è un posto dove possiamo appartarci, senza essere disturbati da nessuno, e iniziare a conoscerci più intimamente, che ne dici, ti va?

- Sai che non ho mai incontrato all’aperto e che non mi ci abituerò mai, te lo avevo detto nei vari messaggi che ci siamo scambiati, ma ho così tanta voglia che, sì, accetto. Voglio rischiare e togliermi quest’ultimo tabù.

- Ok, allora sbrighiamoci.

Ci alziamo, passiamo alla cassa per pagare il caffè, che ha voluto assolutamente offrire lui, e ci avviamo verso la macchina.

- È sicuro il posto dove stiamo andando, giusto? Sai non ho mai “incontrato fuori”, è ho una paura matta.

- Sta tranquillo, risponde lui, anch’io sono sposato e inoltre qui sono i posti dove io vivo, quindi figurati se rischierei in maniera avventata. È chiaro che il posto è sicuro e riservatissimo. Fidati.

- Ok andiamo allora, ho una voglia che non ti dico.

- Anch’io, muoviamoci dai, risponde.

Saliamo in macchina e ci avviamo verso il “posticino tranquillo”. Sono tesissimo, ma voglioso. Ho paura ma anche tanta eccitazione, il cazzo mi s’indurisce al solo pensiero e sento anche qualche pizzicorino nel culo, è chiaro che vorrei prenderlo, mi manca da tanto un cazzo che mi sfondi il culo. Sono otto mesi che non scopo con un uomo e la voglia è veramente tanta. Anche prenderlo in bocca e sentire la sborra scendermi dall’esofago è un’immagine che in quel momento mi faceva stare quasi male, avevo proprio voglia. Silvio, probabilmente, ha intuito i miei tormenti e ha capito che la voglia di scopare mi stava proprio attanagliando. Infatti, lo vedo sorridere, in maniera compiaciuta e complice, e mentre guida ogni tanto mi guarda e mi sorride in modo rassicurante.

- Sta tranquillo, stiamo arrivando, ancora un chilometro circa e ci siamo. A proposito hai mai usato linguaggio spinto mentre scopi? Ti piace il turpiloquio?

- Mai fatto, rispondo, ma ne ho sempre avuto voglia, perché a te piace?

- Sì, mi dice, vuoi che lo faccia?

- Sì, rispondo.

- Ok, allora. Ci siamo, ecco questo è il posto.

Eravamo, intanto arrivati in una stradina laterale, rispetto alla strada di campagna e non asfaltata che avevamo percorso, e la macchina era entrata all’interno di un cespuglio mi è parso. Mi guardo intorno e capisco che eravamo sotto un grande e grosso albero i cui rami arrivavano fino a terra in modo da coprire completamente alla vista di chi passava sia l’albero sia tutta la zona, abbastanza ampia, circostante ad esso. Il posto, in effetti, era perfetto. O sapevi che esisteva o non lo scorgevi neanche passandoci accanto.

- Perfetto, dico, veramente nascosto. Ma altri non lo conoscono?

- No, sta tranquillo. Questo posto è quasi fuori dal mondo. Sapessi quante scopate ho fatto qui. Rilassati dai.

- Ok, rispondo un po’ impacciato.

Iniziamo a toccarci e ad abbassare i pantaloni e gli slip, e mentre lo facciamo ci guardiamo eccitati ed ansimanti in viso, con occhi vogliosi. In pochi attimi siamo entrambi con il cazzo di fuori e mentre, con una mano ci accarezziamo il corpo con l’altra ci tocchiamo il cazzo a vicenda. Lui accarezza il mio cazzo ed io accarezzo il suo. Lui ha un cazzo stupendo, lungo e grosso. Mentre lo accarezzo e lo sego un po’ guardo il suo cazzo con bramosia, è bellissimo ed è durissimo. A quanto pare lo eccito, infatti, mentre lo sego ansima in maniera rumorosa ed eccitata. Di colpo mi abbasso e gli prendo il cazzo in bocca. Lo sento pulsare, sento che è attraversato da brividi di piacere. È duro, grosso, tanto che mi costringe ad allargare molto la bocca. Ed è lungo, entra solo un terzo di quella meravigliosa asta.

- Pompa si, è bellissimo,mi dice lui. Ci ai proprio fare.

- Mmmmmmm, rispondo, non volendo uscire il cazzo dalla bocca.

Non lo volevo lasciare più, me ne ero impossessato e me lo godevo tutto, in tutta la sua meravigliosa estensione. Lo esco e, guardandolo appassionatamente negli occhi, gli dico:

- Hai un cazzo stupendo, gli dico. E' un piacere metterlo in bocca e pomparlo fino a farlo esplodere.

Inizio quindi a leccargli le palle e, con la lingua e le labbra, percorro il suo cazzo in tutta la lunghezza. Salgo e scendo lungo quel meraviglioso cazzo, poi mi soffermo un po’ sulle palle, le lecco, le succhio, le metto in bocca e quindi ricomincio a salire fino ad arrivare al glande per poi infilarmi il cazzo, di colpo, in bocca. Questa volta il cazzo entra di più, mi arriva fino all’ugola. Sono assatanato, voglioso di quel cazzo che tanto mi sta facendo godere e lui, che sta godendo dei piaceri della mia bocca, ha la testa appoggiata sulla testiera del sedile e ha gli occhi chiusi, e mi apostrofa in modo quasi animalesco, ma che a me piace tanto e che sta accentuando la mia eccitazione:

- Continua così bagascia, succhia, leccami le palle. Che troia stupenda che sei.

Ad un certo punto, mentre lo sto spompinando, mi prende la testa fra le mani e mi guida nel movimento del pompino. Mi abbassa e mi alza la testa sul suo cazzo, e quando l’abbassa mi fa ingoiare quasi tutto il suo cazzo. Lacrimo per il dolore ma anche per il piacere. Quel cazzo mi entra tutto in bocca, arriva in gola e mi stimola l’ugola, ma ne sono felice, sto godendo come una troia. Lui allora mi ferma la testa ed esce il cazzo dalla mia bocca. Mi bacia e mi dice.

- Bravo, continuiamo fuori voglio scoparti la bocca come si deve.

- Sì, dico io, ormai deciso a soddisfarlo in tutte le sue voglie, tutto quello che vuoi.

Mi fa inginocchiare davanti a lui e, tenendomi la testa con le mani, m’infila il cazzo in bocca e inizia a scoparmi la bocca con un andirivieni, lento all’inizio ma che gradatamente va aumentando in modo da entrare sempre più cazzo dentro la mia bocca. È bravo, così facendo, riesce ad infilarmelo tutto in bocca, tanto che sento le palle sbattermi sulle labbra. Mi sbatte così per un po’, mi scopa in bocca e ne sono felice. Io sto godendo come non mai. Mi fa ricambiare posizione. Mi fa mettere a pecora, ma non per scoparmi nel culo, per continuare a scoparmi la bocca. Con la portiera aperta, si siede sul sedile e mi fa mettere a novanta gradi e m’infila il cazzo di nuovo in bocca. Stavolta però mentre mi scopa mi sega. Prende il mio cazzo in mano e lo sega. Mi scopa e mi sega e così continua per buoni venti minuti. Finalmente sento il suo cazzo iniziare a pulsare e a indurirsi di più, sento la vena del suo cazzo ingrossarsi, ci siamo, finalmente sta sborrando, non vedo l’ora di accogliere il suo sperma nella mia bocca, assaporarlo con la lingua e farlo scendere giù per l’esofago. Ecco che arriva il fiotto, caldo, dolce, fragrante. Finalmente mi sborra in bocca ed io cerco di inghiottirla tutta, non ne voglio sprecare neanche una goccia. M’investe un fiotto di sborra abbondante che mi appaga, mi sento soddisfatto, felice di averlo fatto sborrare e vorrei che non finisse mai. Sborro anch’io e lui, per ricambiare si fa sborrare in mano. Poi porta la sua mano, con un po’ della mia sborra e la lecca così’ come io gli lecco il cazzo per pulirlo degli ultimi residui di sborra che ancora escono dal suo meraviglioso glande. Ci stendiamo affannati e soddisfatti sui sedili che nel frattempo avevamo reclinato.

- Cazzo sei stato bravissimo, mi dice.

- Avevo tanta voglia, e poi il tuo cazzo invita a queste cose. È stato bellissimo, grazie.

- Grazie a te mi dice, sei stato davvero bravo e scusa, sai, per come mi sono rivolto a te, ma ti avevo detto se potevo farlo e a me eccita tanto.

- Sì, non ti preoccupare, è piaciuto anche a me. Anzi puoi anche andare oltre se vuoi, la prossima volta. Perché c’è una prossima volta, vero?

- Senz’altro, ormai chi ti lascia più, mi dice, ti voglio sempre così troia.

Non riesco a guardare il suo cazzo senza toccarlo. Mentre parliamo gli e lo titillo, lo accarezzo, lo struscio. Gli sfioro le palle, le soppeso. È istintivo, lo guardo e lo voglio quel meraviglioso cazzo. Non lo abbandonerei mai. Stiamo così per un po’ e poi ci rendiamo conto che dobbiamo ritornare alle nostre rispettive vite di tutti i giorni, alle nostre famiglie. Ma ormai sappiamo che saremo sempre presenti l’uno per l’altro, che ormai il patto era stretto e che altre giornate così intense ed appaganti sarebbero venute. Finalmente avevo un amico fisso, un amante fisso con il quale scopare liberamente e con il quale passare momenti piacevolissimi.

Ci riordiniamo e Silvio mi riaccompagna a riprendere la macchina.

- Allora, dico, quando ci rivediamo?

- Sentiamoci per cel. e vediamo quando possiamo concordare, risponde lui.

- Ok, dico, ti chiamo domani e ti faccio sapere quali pomeriggi ho liberi da impegni.

- A domani allora. Ciao Marco.

- Ciao, rispondo

Mentre guidavo, per ritornare a casa, pensavo: finalmente ho un compagno fisso. Ero felice, avevo un compagno di scopate con il quale potermi sfogare liberamente.

Il mio nuovo amico, il mio amante, il mio migliore compagno di scopate, Silvio.

Continua……. (La scopata in campagna, da lui)



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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Nevada6 Invia un messaggio
Postato in data: 17/02/2016 16:55:34
Giudizio personale:
Molto eccitante

Autore: Singlebsx1959 Invia un messaggio
Postato in data: 16/11/2015 18:38:00
Giudizio personale:
Erroneamente ho cliccato su esprimi. Comunque non è male!

Autore: Singlebsx1959 Invia un messaggio
Postato in data: 16/11/2015 18:37:07
Giudizio personale:
Forse c'è un eccesso di descrizioni che smorza la tensione.


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