i racconti erotici di desiderya

Contento lui

Autore: Bigbro
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Non ci potevo credere.

Quella coppia con lui cuck aveva risposto al mio annuncio. Lei era qualcosa di incredibile, guardando le foto. 30 anni, gambe lunghissime, belle, un culo da favola, un bel seno, cominciavo a sospettare qualche trucchetto. Possibile? Decido di rischiare. L’appuntamento è a Verona, il programma è abbastanza definito. Io arrivo con la mia monovolume con i vetri oscurati, come al mio solito con più di 15 minuti di anticipo. L’attesa è una passione… che sia una bufala? Che sia diversa dalle foto? Quanti dubbi…Poi la vedo, avanza sul marciapiede in compagnia del marito. Su quei tacchi, con quella gonna attillata e cortissima, toglie il fiato. Non ci sono dubbi, è lei. Il viso è splendido, capello corto nero, lo sguardo di una donna che sa quel che vuole. Siamo in strada, non è ancora buio, i convenevoli come un incontro fra vecchi amici, poi indico qual è la mia auto. Come da accordi lui sale al posto guida. Io e lei saliamo dietro. Nel sedersi la osservo, si tira su la gonna fino a scoprirsi il culetto. Che meraviglia! Quelle gambe affusolate, quei reggicalze… il culetto lasciato splendidamente in mostra da un perizoma con pizzo. Che donna, che classe. Il marito aggiusta lo specchietto, e non per guardare le auto che ci seguono. Ingrana la marcia e parte. Dice che faremo un giretto un po’ lungo in attesa che scenda il buio. Intanto ci sprona a iniziare a scaldarci. Non ne avevamo bisogno: né di essere incitati né di scaldarci. Mi sposto un po’ più vicino a lei, le passo una mano sul viso, una carezza che scivola fra capelli e orecchie fino al collo, da lì lungo la schiena, lasciata scoperta da una camicia con grande scollatura posteriore. cerco di capire se è già il momento di andare oltre, ma è la sua mano che scivola sui miei pantaloni a dare il vero via. È giusto, io avevo davanti agli occhi tutto quello che lei aveva promesso di essere, lei doveva controllare che anch’io avessi tutti i requisiti richiesti. È evidente il suo desiderio, ed è chiara la sua soddisfazione quando la mano percorre in tutta la lunghezza la consistenza del mio cazzo, ormai già super eccitato dalla situazione. Noto il gioco di sguardi con il marito, nello specchietto, mi auguro solo che lui non si distragga troppo dalla guida, non vorrei che finissimo contro qualcuno. Ma il mio pensiero torna subito a lei. Che meraviglia, me lo sta sfilando dai pantaloni, e per me è il segnale che la mia mano può andare oltre. Finisco di far scivolare la mia mano sulla sua schiena, fino al suo splendido culetto, la pelle liscia, la carne soda, erano anni che non avevo fra le mani una donna così giovane. Vado oltre, passo via il solco fra le natiche, passo sfiorando l’ano, con un minimo di esitazione, ed arrivo alla sua fichetta. Che meraviglia! È caldissima e già bagnata. La situazione ed il mio cazzo ormai fermamente impugnato nella sua mano stanno facendo il loro effetto. Il marito capisce che lei non si accontenta più di tenerlo in mano, la sua bocca punta dritta alla mia cappella. Le chiede di attendere, vuole vedere bene, deve trovare un posto dove accostare. Siamo lungo l’adige, ci sarà un posticino... Fuori è ancora chiaro, manca poco all’imbrunire, i vetri scuri aiutano molto, ma un pedone che sopraggiunge dal davanti potrebbe vedere dal parabrezza lo spettacolo che il marito vuole solo per sé. Ecco finalmente un piccolo ingresso che va verso un campo, con il cancello chiuso. Non è molto in dentro, ma abbastanza da fare in modo che la macchina sia visibile solo da dietro se qualcuno passa a piedi o in bici. Il lunotto oscurato dona la giusta privacy, lui le da il via. Non passa un secondo che la sua testa è già fra le gambe. Le sue labbra stringono forte la cappella, per poi far scivolare tutta l’asta in gola. Quanta voglia ha di succhiarmelo, è incredibile. Il mio cazzo è sempre stato particolarmente apprezzato dalle/dagli amanti del sesso orale, e lei non è da meno. Inizia un operazione di spompinaggio da manuale, io mi sento quasi in difficoltà a non poter fare altro che toccarle la fica con le dita, ma capisco che lei sta godendo nel succhiarlo, e che al momento non chiede altro. Butto la testa all’indietro per godermi il momento, ma a colpi muoio dalla voglia di vedere che sia proprio quel pezzo di ragazza a succhiarmelo, a colpi sbircio il marito che ha estratto la macchina fotografica ed ha cominciato ad immortalare la sua bella mogliettina troia. Mi sembra di impazzire, l’eccitazione è altissima, ma so che devo resistere, che ho promesso di farlo durare a lungo e so che posso farcela. Sono passati un po’ di minuti, non chiedetemi quanto, la mia testa è come se fossi uscito da un buco nero! Il sole è sceso ancora, ha fatto buio, non me ne ero reso conto. Però quel posto non può andare per passare ad altre attività. Il nostro autista riprende il controllo del mezzo, io riprendo il controllo dei giochi. Devo tenerla buona fino all’arrivo in un luogo più idoneo, e so cosa fare. Le mie mani passano sotto la sua camicetta, le sfiorano i seni. Passo sulla schiena, e slaccio il reggiseno. Adesso sono libero di sfilarle tutto, e lei finalmente è nuda davanti a me, con addosso solo reggicalze e calze. I suoi seni non sono molto grandi, ma sono perfetti. I capezzoli rivendicano tutta la sua eccitazione, e li ringrazio accarezzandoli e cominciando a succhiarli in modo alternato. Il marito di tanto in tanto accende le luci interne, quando la situazione è favorevole. Le sue mani continuano a cercare il mio cazzo, ma adesso ho io in mano il gioco. La tiro un po’ verso di me, lasciando che la sua schiena scivoli sul sedile. Mi accuccio fra le sue gambe, il profumo del suo piacere mi inonda le narici, è il momento di gustarne il sapore. La mia bocca si appoggia a quella fichetta bagnata, la bacio, lei risponde con delle contrazioni che mi fanno capire che devo andare avanti. La mia lingua esce a titillarla dolcemente, assaporo il suo piacere che cresce, le sue mani mi stringono la testa, aumentando il ritmo la porto al godimento mentre il marito davanti sta per impazzire. Siamo arrivati in un piccolo paesino. Il classico parcheggio di un cimitero di campagna, appena fuori dal paese, sono le 21 passate, in giro non c’è anima viva, i morti non ci preoccupano. Mi sfiora il pensiero che una figa del genere ne possa far resuscitare qualcuno, ma adesso è il mio momento, che si mettano in coda! Mi piange il cuore a dover mettere il preservativo, maledette malattie sempre in agguato, ma è giusto che sia così. Mi siedo sul posto centrale, il marito vuole avere il massimo della visuale. Lei mi passa sopra a cavalcioni, mostra il suo culetto al marito mentre si impala su di me. Ci sono donne così. Lo sai che hanno preso sicuramente un sacco di cazzi, eppure la loro fichetta ti veste come un abito su misura. Non stretta come un paio di scarpe nuove, ma accogliente come quando le hai portate per qualche giorno. Abbraccia il mio cazzo, lo assapora fino in fondo, dietro ogni tanto un colpo di flash mi segnala che il marito è ancora con noi, ma per me è come non ci fosse. Ho lei sopra, i suoi seni davanti al viso. Mentre accompagno i suoi movimenti ogni tanto li bacio, li succhio, le bacio il collo, le succhio i lobi… stiamo viaggiando fuori dalla stratosfera! So che probabilmente non mi capiterà mai più una scopata così, con una donna così giovane, bella e vogliosa. Questo rende il momento ancora più magico, la voglio ancora ancora e ancora. E lei vuole continuare ad essere presa, spinge e mi incita a fare altrettanto, finché non la sento accasciarsi di peso su di me, devastata dalla magia di un nuovo orgasmo. Mi sento le gambe come se mi avesse pisciato addosso, e se me lo avesse chiesto avrei potuto farle fare anche quello, avrei fatto qualunque cosa. Ha goduto, ma non è certo sazia. Si mette alla pecorina, ed è uno spettacolo indescrivibile. Prima di darle quello che si aspetta decido di stuzzicarla ancora un po’ con la lingua. Adoro leccare e succhiare quando ha appena goduto. Sapete benissimo che non hanno tutte lo stesso sapore, il suo era un vero nettare. Ogni tanto la mia lingua passa sopra anche l’altro forellino, lo bagno, inizio a spingerci dentro un dito mentre le appoggio il cazzo alla fica. Aspetto ad entrare perché il marito lo vuole fotografare step by step. Mi secca un po’, in certi momenti vorresti essere libero di decidere come muovermi, ma visto il regalo che mi sta facendo non posso certo lamentarmi. Inizio ad entrare, e capisco che per lei la sensazione è cambiata. Da come si contrae comprendo che adesso lo sta sentendo più di prima, e che lo vuole, me lo grida non solo con la voce ma con tutto il corpo. È così, mentre continuo a scoparla le dita nel culetto diventano due. Saliamo sempre più in alto e poi, come su un aereo in stallo, precipitiamo a velocità sempre più folle fino allo schianto finale. Mi ci vuole un po’ per ricordarmi che in auto con noi c’è anche il marito. Mi domando come abbia fatto a non tirare fuori il suo cazzo, a non menarselo di fronte a queste scene. Sono troppo curioso, glielo domando. Io non ci sarei riuscito, ma lui mi spiega che tornerà a casa con lei, e che una volta a casa riguarderanno insieme le foto che ci ha scattato, e che con queste davanti lui arriverà a godere riempendole la bocca. Torniamo alla loro auto in una specie di stato di trance, la saluto guardandola a fondo negli occhi, la ringrazio, lei ricambia. Lui ripete che siamo stati fantastici. Contento lui…



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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Salvo1981 Invia un messaggio
Postato in data: 03/11/2015 10:37:46
Giudizio personale:
doverebbero accadere piu' spesso situazioni cosi....

Autore: Belliesaporiti Invia un messaggio
Postato in data: 07/10/2015 01:33:28
Giudizio personale:
bellisimoooooo


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