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Antonietta detta “cicci” – seguito


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Antonietta detta “Cicci” – seguito

Rimasi basito ma la Cicci mi disse “Va tutto bene, deve iniziare anche lei a conoscere il piacere del sesso, è ancora vergine, lasciala fare !!” E riprese a baciarmi, in maniera libidinosa e possessiva. Ero eccitato da matti. Il mio scettro era diventato ancor più duro e lungo. E ripresi a baciarla, lasciando che la Barbara continuasse a masturbarmi. Ad un certo punto la Cicci smise di baciarmi e, guardando la figlia, si inchinò sul mio uccello e dicendole “Ora guarda” lo imboccò ed iniziò a spompinarmi. Qualche minuto di dimostrazione e poi invitò la figlia a fare altrettanto. Ero al settimo cielo. Una splendida ragazza, vergine, con un seno ed un culo da favola stava iniziando a fare il suo primo pompino su di me. Grandioso!!

Dovetti impegnarmi al massimo per non eiaculare subito, tanto era eccitante e pieno di erotismo il tutto, anche perché la Cicci mi prese le mani e le portò sul seno della Barbara, invitandomi a massaggiarglielo, a stimolare quelle due bellissime sfere stuzzicando, in particolare, i capezzoli tanto che dopo poco la Barbara iniziò a mugolare dal piacere ed a bagnarsi. La Cicci, nel frattempo, aveva fatto si che Barbara ruotasse, nel mentre continuava a spompinarmi, per offrirmi la vulva della figlia onde potessi leccarla, eccitandola ancor di più. Non appena iniziai a suggerle il clitoride iniziò a smaniare e dopo poco ebbe il suo primo vero orgasmo. Nel mentre rialzava la testa dal mio cazzo per il piacere iniziò a dire “Godoo…. Oddio che bello…. Che sensazione magnifica….!” …. Ed a quel punto le infilai due dita nella fica, senza spingere per non lacerarla ma masturbando morbosamente il suo clitoride. Iniziò a tremare, continuando a godere, mentre la madre la baciava in bocca, a tutta lingua. Intanto, con una mano, avevo iniziato ad accarezzare la fica della Cicci che dimostrò, sin da subito, di apprezzare la cosa iniziando a muovere i fianchi per offrirsi ancor meglio alla mia carezza. Io ero al massimo dell’eccitazione, facevo una fatica bestia a trattenermi e controllare il mio piacere. D’altronde… se avessi goduto tutta la situazione sarebbe crollata, ma…. se riuscivo a controllarmi…. sarei riuscito, viceversa, a portarla all’esasperazione creando un atmosfera ad alto tasso erotico con possibili ulteriori sviluppi !

Mi concentrai al massimo per sviluppare tutta la filosofia del Tao dell’amore, che si fonda principalmente sul fatto di dare piacere senza pensare al proprio, perché il premio finale sarà quello di averne tratto il massimo del piacere. Ed in quel preciso istante la Cicci spostò la figlia in modo che la sua fica aderisse con il mio pube e mi invitò a…. deflorarla, dicendomi “Non posso pensare a persona migliore di te per sverginarla e farle conoscere i piaceri (ed i misteri) del sesso!”

Barbara, con occhi pieni di voglia iniziò a strusciare il suo pube sul mio cazzo dicendomi: “Ti prego, fammi tua, la mamma non è gelosa, vuole solo il mio piacere, ieri sera ne avevamo parlato. Sono pronta, lo voglio!” Bè, davanti ad un simile invito… qual è quell’uomo che rinuncerebbe ad una simile esperienza? Chiesi solamente qualche minuto per riprender fiato e recuperare il mio self-control.

A quel punto, dopo aver dato un lungo bacio alla Cicci, feci distendere Barbara ed andai a prepararla suggendole la fica ed il clitoride in modo da bagnarla tutta, renderla umida e morbida. Andai avanti così per una decina di minuti, senza fretta. Più fosse stata morbida e rilassata, meglio sarebbe stato per l’atto finale.

Convinto di aver fatto tutto il possibile per renderle meno dolorosa la deflorazione… mi posizionai all’imbocco della sua vulva e guardandola negli occhi (tra l’altro aveva due occhi stupendi, come la madre) le chiesi se si sentiva pronta e alla sua risposta affermativa iniziai, pian piano, a dilatarle la fica introducendo poco per volta il mio scettro finché, a forza di avanti e indietro, non arrivai a sentire l’ostacolo.

Lì mi fermai, mi inchinai verso di lei ed iniziai a baciarla, prima piccoli baci solo sulle labbra, poi passandole la lingua sulle labbra cercando di introdurla nella bocca e, quando iniziò ad aprire un po’ la bocca, la forzai, ci infilai la lingua ed andai alla ricerca della sua. Iniziò a rilassarsi e corrispondere al mio bacio con sempre maggior intensità finché non mi consegnò la sua lingua che iniziai, immediatamente, a succhiare. Fu un bacio ad alto contenuto erotico che ci portò a congiungerci maggiormente tanto che lei iniziò a muoversi, sotto di me, cercando che la penetrassi maggiormente e a quel punto… basto un colpo ben assestato e fui tutto in lei. Fece un piccolo grido e mi strinse ancor più a se con le gambe. Rimasi perfettamente fermo, dandole tutto il tempo di abituarsi all’intrusione, tanto che, ad un certo punto fu lei ad iniziare a muovere i fianchi, a cercare di abituarsi a quell’oggetto che la riempiva ma che iniziava a darle delle sensazioni particolari, che non erano più di dolore ma iniziavano a sembrare di piacere.

La Cicci, in tutto quel frangente, aveva seguito da vicino tutta l’azione accarezzando amorevolmente la figlia sul seno, strizzandole ogni tanto i capezzoli acciocché si ergessero belli fieri, sino a inchinarsi per succhiarglieli.

Iniziai a muovermi, lentamente, delicatamente, per far sì che iniziasse a provare il piacere della scopata. Man mano che procedevo nell’azione constatavo che la Barbara si offriva sempre più, aprendo completamente le gambe e iniziando a venirmi incontro, così che ad ogni affondo sembrava quasi che stessi riuscendo ad entrare ancor più in lei. Aumentai leggermente il ritmo, constatando come l’ex verginella si adattasse perfettamente alla situazione iniziando ad emettere versi e incitandomi a darle piacere. Ora sì che c’eravamo: il dolore era passato e stava iniziando a godere della scopata provando tutti quei brividi che si provano prima di arrivare all’orgasmo, orgasmo che dopo un’altra decina di minuti la colse comunque impreparata portandola ad urlare tutto il suo piacere con frasi del tipo “Oh mio Dio… è pazzesco, sono tutta un brivido…. mi stai facendo impazzire… non pensavo potesse essere così bello!” ed iniziò a tremare tutta, quasi fosse stata colpita da una crisi epilettica, finché non svenne. Rimasi fermo dentro di lei e la sua vagina era tutta una contrazione, mi stava letteralmente succhiando il cazzo.

Chiaramente non avevo goduto, concentrato al massimo sul fatto di portarla a godere, per la prima volta, durante una scopata. La Cicci mi guardo con occhi pieni d’amore e mi baciò ringraziandomi per la delicatezza con cui avevo sverginato la figlia. Barbara, dopo un po’ rientro nel mondo dei vivi, ancora sospirando, ansante e guardandomi fisso negli occhi mi disse “E’ stato fantastico… non credevo si potesse godere tanto!” al che la Cicci le rispose “Non credere che possa essere così con tutti gli uomini, dovrai imparare a selezionarli!” - “OK,-disse la Barbara – ma intanto, se non ti dispiace, fammi approfittare di questo che ha saputo sverginarmi e farmi conoscere il piacere così bene.” E attirandomi a se per baciarmi iniziò a muovere i fianchi per incominciare una nuova cavalcata. Era una giovane puledra, piena di voglia, che scoperto il dolce ne voleva assaggiare ancora.

(segue)

Vorrei più commenti possibile, son curioso di capire le sensazipni che posso creare con questi racconti. Grazie



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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Bobo45sex Invia un messaggio
Postato in data: 17/05/2017 00:36:06
Giudizio personale:
woowww... madre e figlia... non ti mancano esperienze porche, vedo...!
complimenti per lo stile


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