i racconti erotici di desiderya

Alla costa dei barbari 4


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Alla sera. Belli rilassati sul letto, Monica iniziò a ripercorrere i fatti della giornata e dopo avermi chiesto com’era andata la mia ricognizione sul terrazzamento, mi raccontò che subito dopo che me n’ero andato, mentre si stava masturbando, le si era presentato davanti il tizio con cui l’avevo trovata a fare il 69, il quale guardandola mentre si masturbava le aveva detto che gli sarebbe piaciuto molto leccarle la fica e sentirla godere nella sua bocca. A questo dire non aveva saputo resistere e con la voglia che si ritrovava addosso lo aveva invitato a distendersi e gli era andata sopra per farsela leccare tutta, bagnata già com’era, iniziando a succhiargli il cazzo che, aveva notato, non era niente male. Mentre era intenta a fargli il pompino, godendo per come le stava succhiando il clitoride, si era sentita appoggiare una mano sul culo e la voce sexy del “secco” dirle. “Certo che hai anche un culo da favola e due tette stupende” e nel dire ciò le aveva appoggiato ill suo cazzo tra le natiche, aveva bagnato due dita nella fica passandole poi sul buco del culo, stimolandolo a rilassarsi ed infine infilandole nel culo tutto il suo manganello sino in fondo, prendendo in mano le tette, con cui la tirava verso di se, impastandole e iniziando subito a stantuffarla, portandola in un baleno ad avere il suo primo orgasmo. Continuando con il suo ritmo, con metodo, facendole sentire ogni centimetro di quel cazzo spettacolare, l’aveva fatta letteralmente impazzire e non sapeva più quante volte avesse goduto. Mi disse che avevo avuto ragione, quando le avevo detto che un pacco non bisogna valutarlo dalla confezione, ma bensì dal contenuto. In effetti – disse – una volta passato il primo shock dato dal primo impatto, era un piacere scopare con lui e ci si dimenticava di com’era fatto e solo al pensiero…. Si stava bagnando di nuovo ! Lo sguardo le si era fatto lucido, libidinoso, quasi non la riconoscevo rispetto a qualche settimana prima, in cui pur accettando le mie uscite era quasi… contegnosa, ritrosa. Ora sembrava che la sua libidine fosse esplosa tutta in un sol colpo. Al che le chiesi “ Ti andrebbe di farlo venire a casa e dividercelo da buoni amici per tutto il giorno, in pace dallo sguardo di altri’”

Mi rispose che farlo davanti ad altri, sapendo di essere guardata, le aveva dato delle emozioni forti, che non si aspettava, ma che poterlo avere in privato la… emozionava molto ed avrebbe apprezzato di averlo tutto per noi, visto anche che riusciva a godere più volte a distanza di poco tempo. Era convinta che avrebbe saputo darci forti emozioni. Le confessai che . quel giorno, prima di andarsene lui mi aveva chiesto se il giorno dopo saremmo nuovamente andati in spiaggia e che io gli avevo risposto “Probabilmente sì, se il tempo non cambia.” Saputo ciò vidi nei suoi occhi uno sguardo libidinoso e pertanto le dissi “Così potremmo chiedergli se sarebbe disposto a venirci a trovare a casa”. Immediato ci fu un: “Sì, sì, andiamo e chiediamoglielo.” Mi abbracciò, mi baciò intensamente, a tutta lingua, eccitandomi, dopo di che visto il mio stato salì sopra di me infilandosi in fica il mio cazzo ed iniziando a cavalcarmi sino a che non iniziò a mugugnare “Sì, così, dammelo tutto, sborrami dentro, riempi questa troia che ha voglia di te e di altri cazzi.” E mentre lei godeva schizzandomi tutto, venni come un torrente in piena, riempiendola con sua grande soddisfazione. Ci addormentammo, sazi, abbracciati.

Il giorno dopo mi accorsi che lei era quasi impaziente di uscire, di arrivare alla spiaggia, mettendomi urgenza dicendomi “Dai, sbrigati… perdiamo ore di sole…”

Arrivati trovammo che il posto, che ormai consideravamo “il nostro posto” era fortunatamente libero e perciò piazzammo le nostre cose (materassino, asciugamani, le bibite in ombra) e contenti come ragazzini, pieni di aspettative goderecce, andammo a farci una nuotata. C’era già chi ci aveva notato ed aspettava di curiosare e vedere le nostre “performance”. In quelle tre giornate in cui avevamo frequentato il posto eravamo stati già fotografati, catalogati e valutati da quella fauna che si aggirava abitualmente da quelle parti.

Usciti dal mare, dove nel frattempo avevamo colto l’occasione per accarezzarci molto intimamente, ci asciugammo e ci mettemmo a prendere il sole.

Passammo così una mezz’oretta durante la quale avevo osservato un certo andirivieni nel sentiero sopra di noi, con gente che, arrivata in prossimità del nostro posto, rallentava per osservarci meglio. Monica mi disse: ”Forse è il caso che vai a farti un giretto” - guardando in una certa direzione verso il mare – “così forse trovi qualcun altro che apprezzi le tue grazie” ma mi resi conto che stava guardando sempre più intensamente da una certa parte e, senza farmene accorgere, ci guardai anch’io, realizzando che, ad una quindicina di metri da noi c’era, disteso, quel bellissimo ragazzo del secondo giorno che, guardando fisso verso Monica, girato sul fianco rivolto verso di lei, si stava masturbando. “Ok. – dissi- vado a farmi un giretto, così avrai modo di gustarti il ragazzotto”. E mi allontanai, controllando la situazione senza darlo a vedere e realizzando che, non appena mi ero allontanato, il ragazzuolo si era alzato e diretto verso Monica con il membro in erezione.

Vidi, in distanza, “il secco” che stava arrivando lungo il sentiero e mi feci notare che stavo andando sul terrapieno. Dopo poco, mentre mi stavo spalmando il Luan sulla mia fighetta sopraggiunse lui che mi apostrofò con un “Ecco, bravo, preparati per bene perché stamattina non ho ancora goduto e perciò sarai la mia prima scopata e la prima…. È sempre la migliore !” Trovammo un angolino comodo, dove poterci distendere, così poté alzarmi le gambe, mettersele sulle spalle ed infilzarmi con un unico movimento, facendomi mancare il fiato nel sentirmi riempito completamente. Ero in apnea. Magnifico ! Stava fermo dentro di me, guardandomi negli occhi, godendo del possesso e del fatto che fossi la sua troia.

Lo fissavo e… non vedevo la sua bruttezza, vedevo solo un essere che mi stava facendo impazzire con le sensazioni che riusciva a trasmettermi con il suo cazzo. Ero una “phoemina” piena di voglia, grata al suo signore perché la possedeva e la faceva sentire sua. Mossi un po’ il culo per assestarlo meglio nel mio buchino, che non era più “ino” ma quasi “one” ed a quel punto, grazie anche a qualche contrazione del mio sfintere che lo stimolò, iniziò ad incularmi come sapeva fare lui. Non basta avere un cazzo notevole, bisogna saperlo usare e lui mi stava dimostrando di essere un maestro ! A momenti lento, tanto che quasi quasi mi veniva di dirgli “Più forte, più veloce!”, a momenti più veloce, a momenti movimenti più corti, a momenti più profondi. Mi stava torturando, me lo stava facendo agognare, lo volevo tutto, sino in fondo, che mi riempisse invece… mi faceva sospirare il godimento. Mi portava sino ad un passo dall’orgasmo e poi… riusciva a bloccare il mio piacere, a bloccarmi l’orgasmo a cui ormai bramavo di giungere. Iniziai a scuotere la testa, mi pareva di impazzire, avevo iniziato a scongiurarlo di godere, di riempirmi, di farmi scaricare quel piacere che stavo provando portandomi all’orgasmo ma lui, sadicamente, continuando a guardarmi negli occhi ed assaporando il potere che aveva su di me…. continuava ad ararmi in profondità, facendomi impazzire dal desiderio di lui.

Nel frattempo si era riunito un gruppo di persone, intorno a noi. Me ne resi conto vagamente. Lui le ignorava semplicemente, attento solo a sottomettermi completamente e portarmi alla pazzia. Quelli attorno a noi, affascinati dall’azione costante e tremendamente sensuale di quella inculata, si stavano masturbando sinché ci fu un primo che godette, scaricandosi e schizzandomi addosso tutto il suo godimento e ciò diede il via ad un catena di schizzi e di sborrate che mi arrivarono addosso in sequenza e che, a quel punto, portarono finalmente anche lui a godere dentro di me riempiendomi con un clistere di sborra, talmente tanta che ebbi la sensazione di sentirmela in bocca. E finalmente… godetti anch’io, urlando GODOOO… e schizzando in alto tutto il mio piacere ( che mi ricadde addosso, ovviamente), ma sentì un OHH di ammirazione per l’altezza raggiunta, visto che raggiunsi uno di coloro che mi erano attorno sulla spalla. Il mio sfintere stava dando i numeri: contrazioni a non finire che “il secco” dava segno di apprezzare molto, visto che lo aiutavano a rimanere in erezione. Stava quasi sul punto di ricominciare a fottermi quando gli dissi, quasi con terrore: “ non ti azzardare a ricominciare, sai !?”

Al che il gruppo di spettatori iniziò a dire: “Sì, fotti ancora questa troia, hai visto come ha goduto ? Fottila, falla impazzire, fa che si ricordi di te !” Io cercai inutilmente di sfuggirgli, ma un paio di loro si inginocchiarono e mi tennero ferma mentre lui, sorridendo, ricominciava a fottermi con colpi lunghi e profondi riportandomi a provare un piacere pazzesco che mi tolse tutte le forze e mi fece abbandonare al suo fare. Ci fu chi approfittò immediatamente del fatto che ero a bocca aperta per respirare avendomi tolto praticamente il fiato con la sua azione e mi riempì la bocca con il suo cazzo costringendomi, quasi, a sbocchinarlo. Mi lasciai andare ed iniziai a fare un bocchino al tizio, che gradì molto, commentando che ero una vera troia, che una come me faceva la felicità di molti e pertanto dovevo essere usata. Lui, imperterrito, perfettamente padrone della situazione, mi stava veramente portando alla pazzia. Abbandonando per un attimo di spompinare quello che mi aveva infilato il cazzo in bocca Iniziai a pregarlo di darmi tregua ma venni immediatamente tacitato da un altro che mi diede da succhiare il suo. Due di loro mi diedero i loro cazzi in mano e vollero che li masturbassi, mentre seguivano affascinati il movimento di va e vieni del secco e lo incitavano con “Più forte, fottila più forte questa troia…. Non vedi quanto le piace? Ormai sei il suo signore e padrone, puoi fare di lei ciò che vuoi ! Fottila, fottila, falla godere di nuovo.. !”

E lui iniziò veramente ad affondare i colpi riuscendo a portarmi all’orgasmo, cosa che non avrei pensato, visto come e con che quantità avevo goduto prima e vista la mia libido condizionata dal diabete. Invece, ad un certo punto, iniziai prima a sussurrare, poi a voce più alta dire: “Sìì, così, fottimi ancora, ancora… dai che stai per farmi godere… dai… così… ecco… sto venendo… sii… Godoooo !!!” ed iniziai a schizzare una, due, tre, quattro volte, schizzi lunghi, copiosi. Ero distrutto e mi abbandonai senza forze e in quel momento lui uscì da me ed incominciò a schizzarmi addosso tutta la sua sborra, sborra che mi arrivò anche sulla bocca e che io immediatamente me la leccai, raccogliendomela anche dal torace per poi leccarmi le dita. Una volta che si fu scaricato completamente si inchinò verso di me e mi baciò, profondamente, cercando con la sua la mia lingua ed iniziando a succhiarmela voracemente. Poi si rialzò e guardandomi profondamente mi disse: “ sei proprio una gran troia, riesci a farmi godere in una maniera incredibile. Bisogna che ci vediamo più spesso.” Si rialzò del tutto ed iniziò a ripulirsi con delle salviettine che tolse dalla borsa che aveva con se, lanciandomene un po’. Ero tutta cosparsa di sborra di vari avventori che mi gratificarono di tutta una serie di sorrisi e di grazie per lo spettacolo. Ero senza forze, ma mi resi conto che, probabilmente, Monica era preoccupata, non vedendomi tornare, poiché erano passate quasi due ore da quando l’avevo lasciata. Mi ripulii e facendo cenno al secco di seguirmi gli dissi: “Ti devo parlare, vieni con me.” E lui, mettendomi una mano sul culo, con fare possessivo, mi venne dietro. Giungemmo alla nostra postazione, ma mentre stavamo per arrivare vidi sgusciare fuori ed allontanarsi il giovin ragazzo. “Ah, bene – pensai tra di me – allora non è stata in ansia.” Entrammo nell’area e lei, candidamente, disse: “Ah, sei qui… cominciavo a preoccuparmi !” Poi, vedendo con chi ero in compagnia, sorrise e disse: “Giusto bene… vi siete divertiti? Ora fate divertire un poco anche me!” Dissi: “Prima di iniziare qualsiasi cosa… chiedigli se è disposto a venire, qualche volta, a casa nostra per giocare tra di noi, senza altri attorno !” Avemmo una risposta immediata, positiva, che però gli fece dire, subito dopo: Sì, ma intanto.... ho appena finito di farti il culo ora dammi la possibilità di gustarmi quello della tua donna!” ed a quello parole lei, grandissima troia, immediatamente si mise alla pecorina offrendogli il culo che lui, senza indugio penetrò perché era già in erezione. Incredibile !!

La sera poi, a letto, rivivendo la giornata le chiesi: “Ma il bel ragazzotto, che avevo visto venir da te, non ti aveva soddisfatta ? Ho visto che se ne andava quando tornavo…?” Monica mi rispose: “Sì, mi ha fatto godere molto, ha voluto prendermi in tutte le posizioni, gliel’ho anche succhiato ma…. Cosa vuoi… il secco, come lo chiami tu, è tutta un’altra cosa!”

PS.: Vorrei tanti commenti, grazie.



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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Bobo45sex Invia un messaggio
Postato in data: 16/05/2017 00:05:54
Giudizio personale:
madonna, mi fai arrapare da bestia, sei incredibile... che situazioni! e che descrizioni!
sei una troia fantastica, ma anche un ottimo scrittore... eheheh

Autore: Vogliosi E Simpatici Invia un messaggio
Postato in data: 17/11/2016 16:13:42
Giudizio personale:
Avere una gran troia al tuo fianco e sempre un piacere, io sono contento della mia non mi lascia mai a bocca asciutta mentre lei scopa con il suo amante io mi facio inuclare da due tori da monta amici da sempre e quando mia moglie vuole unirsi a noi e sempre meritevole ama cornificarmi allo stato attuale sono cornuto e contento di avere anch'io una moglie troia.


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