i racconti erotici di desiderya

50 anni: la vita di un uomo di mezza età

Autore: Versoilsole
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Eravamo due coppie di amici io 50enne, mia moglie 45enne, Andrea mio coetaneo e sua moglie Milly, dieci anni più grande di lui ma ancora in ottima forma.

Milly, malgrado la sua età è una donna piacente, castana chiara, tette piene (una quinta) e un po’ cadenti, due occhioni celesti che quando ti trapassano ti fanno venire pensieri romanticoerotici. L’avevo spesso desiderata senza confessare nulla a mia moglie, ma non credevo di poter avere un’avventura con lei, non pensavo di potermi fare la migliore amica di mia moglie.

Neanche mia moglie scherza: più soda della sua amica, con i seni più piccoli ma più sodi, occhi neri profondi, pancia piatta e due cosce da amazzone. Amazzone nel senso che vuole spesso cavalcarmi.

Andrea la guardava spesso come se volesse spogliarla, ma non era mai andato oltre.

Una sera decidemmo tutti insieme di andare al cinema. Proiettavano “Malena” con la Bellucci.

Gli spettatori erano molti e bisognava accalcarsi al botteghino per fare il biglietto. Mentre da cavaliere mi appropinquo a fare il biglietto sentii due cosce avvolgere una mia gamba. Mi voltai e mi accorsi che Milly, approfittando della calca, stava strofinando il suo pube sulla mia natica. La mia reazione fu immediata e il cazzo si gonfiò dentro la patta. Non credevo arrivasse a tanto. Fatti i biglietti entrammo in sala. Prima entrò mia moglie, dietro di lei Andrea, quindi Milly e ultimo io. Anche se c’era buio riuscii a vedere nettamente davanti a me la mano di Andrea che serrava un gluteo di mia moglie. Bravo il porco, ci stava provando, e mia moglie sembrava impassibile. Ttrovammo quattro posti sull’utimafila e noi maschi ci posizioniamo ai lati e le due donne in mezzo. Accanto a me c’era Milly, quindi mia moglie ed infine Andrea. La Bellucci sullo schermo era bellissima, ma io ero piuttosto intento a scrutare Milly, elegantissima, fasciata da un abito nero di seta che lasciava scoperta una coscia fino al bordo della mutandine, dato il profondo spacco laterale, si intravedeva il merletto delle mutandine anch’esse nere, mentre dalla scollatura emergevano le sue meravigliose poppe.

Milly col passare degli anni migliora sempre più,pensai. Mai una sessantenne mi aveva eccitato tanto, il mio cazzo si eresse spontaneamente, tentai di distrarmi guardando il film dove un adolescente si faceva una sega pensando a Malena, ma non si spense la mia erezione, che cercavo in tutti i modi di mascherare assumendo la posizioni più strane e incrociando le gambe in modo di non vedere il gonfiore. Milly si accorse della situazione e mi chiese:

-Che ti succede, ti eccita il film?

–No Milly, mi ecciti tu, non riesco a farlo ammosciare. Lei senza darlo molto a vedere, prese il soprabito e lo posò sulle sue gambe in modo che coprisse anche le mie.

-Adesso ci penso io, disse.

La dolce visione della coscia scomparve, ma non scomparve la mia erezione che anzi cresceva sempre più visto che la porcona cominciò a strofinare la sua gamba sulla mia. Ad un tratto Milly mi si avvicinò all’orecchio e lo baciò delicatamente. Mi sembrava d’impazzire e poi s se ne fosse accorto Andrea. Mi girai dal suo lato e qui la seconda sorpresa. Aveva avvolto le spalle di mia moglie con la mano che poi affondava nella scollatura. Il porco stava palpando una tetta di mia moglie. Lei era immobile ma si leccava le labbra per il piacere, la troia.

Da un lato mi sentii avvampare di gelosia, ma per altri versi mi sentii più libero di agire.

Milly ad un certo punto mise una mano sotto il soprabito e lentamente aprì la zip, io mi sentivo il cuore in gola, ma l’eccitazione era forte e mi abbandonai sulla poltrona. La mano di Milly, iniziò a frugare fra le mie mutande cercando di liberare il mio cazzo; ci riuscì ben presto e lo tirò completamente fuori, coperto dal soprabito, e cominciò a farmi una lenta e gustosissima sega. La sua mano andava su e giù, dalle palle al glande in un andirivieni ora lento e soffice ora veloce e intenso. Di lato, accanto a noi Andrea prese la mano di mia moglie e la introdusse dentro la patta che aveva precedentemente aperta prima di porci sopra il suo giubbotto. La copertura era solo un palliativo, perchè dal movimento capii che mia mogli stava regalando ad Andrea una goduriosa sega.

Frenavo l’eccitazione che mi avrebbe condotto ben presto all’orgasmo, perché volevo assaporare a lungo l’incantevole andirivieni della mano di Milly sul mio cazzo. Quella troia tardona ci sapeva proprio fare e desideravo affondare il cazzo nella sua fregna ed essere avvolto dalle sue coscione. Ad un certo punto alla porca venne voglia di vedere quello che stava toccando, scostò un poco il soprabito, mi si avvicinò di nuovo all’orecchio, e dopo avermelo leccato mi sussurrò “Hai proprio un bel cazzo, lo accoglierei volentieri nella mia bocca, sta quasi scoppiando” ed era vero il mio cazzo era sul punto di esplodere. Lei, all’improvviso smise di masturbarmi, e ciò servì a bloccare il mio orgasmo. Cercò qualcosa nella borsetta, ma non riusciva a trovarla. Il mio cazzo nel frattempo accennava ad afflosciarsi, ma la sua erezione si riaccese nel vedere quello che stava accadendo nei posti accanto. Andrea aveva staccato la mano dal seno di mia moglie e l’aveva intrufolata tra le sue cosce. Il giubbotto di Andrea era scivolato e si notava chiaramente mia moglie con le cosce divaricate e la mano di Andrea pastrugnava nella sua fica, non si vedeva invece il cazzo di Andrea, ma il movimento del giubbotto lasciava intuire il resto.. I loro volti sognanti, la lingua di mia moglie che si leccava le labbra, il movimento delle sue cosce che a ritmo si stringevano e si allargavano, facevano capire il loro godimento.

-Guarda che porci – sussurrai a Milly, e gli leccai l’orecchio.

Milly non rispose, ma aveva trovato quello che cercava, una crema per le mani; si cosparse il palmo della mano. La puttana aveva unto la mano per lubrificare meglio il mio cazzo che in effetti aveva raggiunto una dimensione che non credevo possibile scorrendo velocemente nella mano di Milly. La crema mi dava sensazioni indescrivibili, mi sembrava di essere preso dalla sua bocca o dalla sua fica. Dopo pochi istanti la puttana capì che ero sul punto di zampillare, allora prese un fazzoletto dalla sua borsetta e lo adagiò sulla punta del cazzo, senza mai smettere con la sega. I movimenti diventarono sempre più veloci ed esplosi in una copiosa sborrata che il fazzoletto non riuscì a contenere colando sulla mano di Milly che prontamente portò alla bocca e leccò avidamente.

-Che sborrone! Disse, io vado a ricompormi un po’, al ritorno farai godere anche me, disse Milly e si alzò.

Durante la sua assenza potei osservare quella puttana di mia moglie che giungeva all’orgasmo, contorcendo il bacino, ma senza allentare il cazzo di Andrea.

-Dai troia, prendiglielo in bocca.

Lei non rispose, mi guardò con occhi ebeti, poi si guardò attorno, eravamo all’ultima fila e nessun altro spettatore era seduto sulla stessa fila di posti.

-Dai, io controllo l’entrata e ti avviso se necessario.

La troia sollevò il giubbotto e il cazzo di Andrea apparve eretto e paonazzo, era corto, ma enorme e sulla sommità emergeva un a cappella mostruosa. Lei lo bacio, lo strofinò a lungo sulle sue guance aiutandosi con auna mano r infine lo ingoiò fino in fondo. Dopo averne assaporata la consistenza cominciò a pompare con una maestria tale che ben presto Andrea le inondò la bocca con una tale quantità di liquido che lei faceva fatica ad inghiottire e dovette deglutire più volte.

Milly tornò, aveva l’aria sbarazzina.

-A quanto pare sono io l’unica ad essere ancora senza- disse guardando l’atteggiamento dei due.

Si sedette rimise il soprabito sulle ginocchia, poi prese la mia mano e la diresse verso le sue cosce. Avvertii la soffice seta del suo abito, poi la morbidezza della sua coscia, infine il cespuglio umido e caldo. Cazzo! Aveva tolto le mutandine e la sua fica grondava umori. Cominciai subito a massaggiarla a titillarle il clitoride, a ficcare dentro la fessura bagnata due dita, poi tre, poi quattro. Come era calda la fica della troia, in altre posizioni sarebbe entrata tutta la mano. Mi spostai tutto su di lei, con la mano libera circondai le sue spalle e affondai tra le sue tette. Intrufolai le dita tra le coppe del reggiseno e raggiunsi le sue meravigliose tette , grandi e burrose, afflosciati dall’età, ma piacevolissime e con capezzoloni eretti all’inverosimile. Le mie mani sul suo corpo e le dita in fica la facevano godere e per aumentare ancora il suo piacere, riprese in mano il mio cazzo che a quel tocco ricominciò ad inalberarsi.

-Dai porco, accelera che voglio godere, mi disse. La stantuffai velocemente con due dita e raccolsi tutte le pulsazioni, violentissime all’inizio e poi sempre più lievi, mentre dalla sua fica fuorusciva una tale quantità di liquido vaginale da bagnarmi tutta la mano ed anche la poltrona. Aprii la sua borsetta alla ricerca di un fazzoletto, ma trovai le sue mutandine di pizzo nero. Mi asciugai la mano e li misi in tasca.

Da allora capii che al cinema non si va solo per vedere il film, anzi del film non avevamo capito proprio nulla.

Durante il viaggio di ritorno eravamo tutti un po’ imbarazzati, ma complici. Fu sempre Milly, la più sfacciata, a rompere il ghiaccio.

-Film così, disse, potremmo organizzarli anche nel nostro salotto.

Una risata generale riportò la serenità e la proposta di Milly fu accolta. Se avrà seguito ve lo racconterò la prossima volta.





Era passato un mese da quando inaspettatamente avevamo messo parzialmente in pratica il desiderio di scopare con una nostra coppia di amici. La cosa era accaduta quasi per caso in un cinema .

L’esperienza al cinema aveva aumentato la nostra complicità e la nostra libidine. Ogni volta che facevamo l’amore, mia moglie ricordava il cazzo enorme di Andrea che aveva succhiato al cinema. A volte mentre mi cavalcava e spingeva il bacino come una forsennata, prende contemporaneamente in bocca una cazzo finto, immaginando che sia quello di Andrea.

-Si, vorrei entrambi i cazzi, uno in bocca e uno in fica, quello grossissimo e corto di Andrea in fica e il tuo lunghissimo in culo.

-Vai tranquilla, troia, prima o poi ti accontenteremo. In tal modo raggiungevamo spesso l’orgasmo insieme, io ricordando le tettone e la fica di Milly e lei immaginando di essere rotta da Andrea.

Milly la sera in cui eravamo stati al cinema aveva lanciato l’idea di vedere un film porno nel nostro salotto, ma non ne avevamo più riparlato. Decidemmo, allora, di fare una sorpresa ai nostri amici; dopo aver combrato un DVD di carattere erotico, una sera li invitammo a cena.

Miamoglie preparò dei piatti freddi. Sapeva che la cena sarebbe stata semplicemente la scusa per fare uno scambio totale con tutti i confort del nostro appartamento anziché nello scomode poltrone di un cinema. La privacy avrebbe scatenato ogni fantasia senza il pericolo di essere visti. Più che curarsi della cena Nella si era curata deo suo corpo. L’avevo seguita nella doccia, era così abbronzata da sembrare una giovane negra, ma la pelle bianchissima dei suoi seni e del suo bacino facevano arrapare ancora di più. Sotto il getto dell’acqua le nostre lingue si impastarono e il miocazzo comincià a spingere sul suo ventre piatto, ma lei mi frenò.

-Dobbiamo essere pronti e vigili fra poco, così roviniamo tutto.

-Hai ragione- risposi e a malincuore mi staccai da lei anche se il cazzo non voleva saperne di ammosciarsi. Dovetti usare l’acqua fredda e infine ci riuscii.

Nella asciugò il suo splendido corpo da amazzone, mise del profumo nei punti giusti e indossò un semplicissimo abitino da tennis: gonna cortissima e pieghettata e camicia abbottonata. La camicia era cortissima e si fermava al di sopra dell’ombelico, scendeva come un siparietto e lasciava spazio a mani fameliche che avrebbero voluto raggiungere i suoi seni piccoli, ma superbi. Non indossava reggiseno e i bottoni lasciati apposta aperti facevano scorgere le sue bianche mammelle che contrastavano con il resto del corpo.

-Sei bellissima –le dissi- faresti arrapare anche un impotente.

-Esagerato –rispose- e poi a me basta fare arrapare Andrea, lo desidero troppo.

Il trillo del campanello annunciò che i nostri amici erano arrivati, Nella corse alla porta e fece accomodare gli ospiti, bacini di rito e poi…

-Nella sei splendida, così abbronzata, hai un bel corpo e che buono odore. Cosa ci hai preparato di buono, fammi vedere. Nella prese Andrea per la mano e lo accompagnò in cucina, ma già prima di superare la soglia Andrea, ormai sicuro del seguito della serata, aveva lasciato la mano di Nella e aveva cercato il suo sedere da sotto la gonnellina. Lei dal canto suo aveva avvolto la vita di Andrea. A quel punto sono scomparsi alla vista.

-Che porco mio marito –disse Milly- è invaghito da tua moglie. Mi ha confessato, mentre mi scopa, che pensa a lei. Forse comincia a sentirmi vecchia e grassa. A te sembro così male?

-Ma che dici Milly! Da quando ti ho toccata al cinema ti sogno spesso, desidero le tue tettone, il tuo culo, la tua fica. Sei una gran fica, Milly, altro che vecchia.

In effetti Milly era ancora una bella donna e poi sapeva valorizzare il proprio corpo. Indossava un camicione di seta nero con due spacchi laterali alti che, al suo incedere, mostravano e nascondevano le sue cosce piene e rotonde, il camicione era sostenuto da due sottilissime bretelle che praticamente lasciavano alla vista le braccia piene e il profondo solco dei seni.

-Sei proprio una gran fica, Milly -ripetei.

L’attirai a me e sentii sul mio petto tutta la consistenza morbida delle sue tette, cominciai a baciarla con dolcezza sul collo, leccai il lobo dell’orecchio, introdussi tutto il suo padiglione auricolare in bocca e sentii che lei cominciava a fremere.

-Si, Carlo, mi fai impazzire, sento il tuo bastone duro sul mio ventre, mi piace.

-Spero, stasera, di fartelo sentire dappertutto, ma intanto ho una gran voglia di baciarti.

Presi il suo viso grassottello tra le mani e cominciai a baciarla, sugli occhi, sul naso, sulle labbra.

Poi le nostre labbra si incollarono, le lingue iniziarono una interminabile scherma, poi le mie labbra risucchiarono la sua lingua e lei mi imitò in un continuo scambio di ruoli. Le sue labbra sapevano di confetto, la sua bocca di fragola. Intrufolò una mano tra i nostri corpi e raggiunse l’oggetto del suo desiderio, cominciò a tastarlo da sopra i jeans in modo tale da farmi impazzire, malgrado il dolore prodotto dall’attrito dei pantaloni sul cazzo eretto. Io stringevo con le mie mani i suoi glutei e l’attiravo verso il mio cazzo.

-Smettetela con questo petting da adolescenti, adesso si mangia.

Era la voce di Nella che era rientrata assieme ad Andrea portando i piatti già pronti.

Ci sedemmo per cenare, ma l’aria profumava di sesso. Da una parte del tavolo stavano Andrea con mia moglie, praticamente appiccicati, sembrava stessero seduti sulla stessa sedia; dall’altra parte io e Milly. La mano di Andrea spariva spesso sotto il tavolo sicuramente alla ricerca delle cosce di mia moglie

Io ho appena assaggiato qualcosa. Con il palmo della vostra mano raggiunsi le cosce di Milly e la massaggiai sopra le mutande ispezionando il gonfiore del clitoride e delle labbra. Milly apriva e chiudeva le gambe rapita dal piacere ed io sentivo sulle mie dita il tessuto delle mutandine sempre più bagnato.

Finimmo presto la cena e ci sedemmo in salotto. Io avviai il lettore DVD e mi sedetti sul divano, Nella poltrona accanto a me prese posto Milly, mentre a centro del divano si posizionò Nella, tra me ed andrea.

Sul video cominciò a scorrere la scritta “Se non siete consenzienti……”

-Altro che consenzienti –disse Milly- siamo quattro porconi.

Poi cominciarono le scene. Una attrice seduta tra due maschi come Nella, intrufolava le mani nelle patte, tirava fuori due enormi cazzi già in tiro e cominciava a masturbarli, poi chinava la testa ora sull’uno ora sull’altro in un formidabile pompino.

Mia moglie a quella vista si ingoiò, era quello che aveva sognato. Aprì la zip di Andrea, poi quella di Andrea e tirò fuori i nostri arnesi che erano già attizzati.

-Che bello!!! Due cazzi…quello di Andrea è molto più corto del tuo, ma ha un diametro spaventoso, adesso provo a prenderlo in bocca. E si chinò su Andrea, dovette spalancare tutta la bocca per accogliero dentro e cominciò a pompare senza lasciare il mio cazzo che continuava a masturbare.

-Non stare li da sola, entriamo tutti e quattro sul divano, vieni Milly –dissi.

Milly si alzò dalla poltrona, tirò su il camicione e lo attorcigliò alla vita quindi si sedette accanto a me,ma stava stretta, allora alzò la gamba sinistra e la distese sul bracciolo. In tal modo le sue enormi cosce erano spalancate in una muta offerta. La mia mano corse su quelle cosce, cominciò a percorrerle dal ginocchio all’inguine, poi si infilò dentro lo slip e con le dita cominciai a premete sopra il clitoride. Poi scesi più in basso aprii le labbra e scoprii una palude. Le pareti interne erano completamente fradice, iniziai a penetrarla con un dito, poi con due…con tre e spinsi fino in fondo. Milly tremava per il piacere. Tirò fuori le tette dalle coppe del reggiseno senza slacciarlo e offrì alla mia mano libera quelle enormi poppe sormontate da vaste areole rosa e da capezzoli grossi come nocciole. Mi tuffai tra quelle tette e succhiai i capezzoli con foga. Fu così che Milly raggiunse il primo orgasmo della serata e rimase due minuti come in coma. Poi si riprese e vedendo quello che stava facendo mia moglie a suo marito, sbottò –Che troia, tua moglie! Poi si chinò sul mio cazzo e lo prese in bocca. Sensazioni indescrivibili mi avvolsero. La mano di mia moglie era ancora ancorata alla radice del mio cazzo, mentre la cappella fu risucchiata dalla bocca di Milly. A questo punto Nella lasciò il campo a Milly e si dedico ad Andrea. Nessuno badava più al film che continuava a scorrere sullo schermo. Mia moglie si alzò, si svestì velocemente e cavalcò Andrea. Il cazzo smisurato scorreva sulla pancia di Nella, ma non riusciva ad entrare. –Mi farà male, ma lo voglio…Si posizionò meglio, con una mano cercò di allargare la fica, con l’altra afferrò il cazzo dirigendolo al punto giusto, e spinse il culo in avanti. -Ahi! Mi rompi…si lo voglio...dai…ecco così….è tutto dentro. Raggiunto l’obiettivo cominciò un andirivieni ululando come una lupa in calore. Milly avuto il campo libero, cominciò a succhiarmi con foga, beandosi del mia cazzo molto più lungo di quello del marito. Ogni volta che tentava di ingoiarlo fino alla radice doveva interrompere per un senso di soffocamento, ma riprendeva ben prestola presa. Quelle interruzioni servivano a farlo ammosciare un po’, perché altrimenti sarei arrivato subito, mentre io volevo godere più a lungo possibile. Stanca anche di quella posizione, mia moglie si alzò ed invitò Andrea: -Andiamo nel lettone, staremo più comodi. Scomparvero verso la stanza da letto. Questo loro movimento aveva fatto interrompere anche me e Milly. Allora mi alzai e feci alzare anche Milly, le sfilai il camicione, slacciai il reggiseno e mi rituffai tra quelle poppe, tutto il mio viso scompariva nel solco schiacciato da quei globi, poi scesi verso la pancia, sulle cosce, mentre tiravo giù le sue mutandine. E qui scoprii i peli del pube: erano completamente bianchi. In quel punto Milly manifestava tutti i suoi anni. Ebbi un attimo di perplessità e lei se ne accorse. –Vedi che sembro vecchia anche a te. Il frutto roseo che appariva sotto quei peli provocò una nuova ondata di libidine. –Ma che dici, Milly, la tua fica è bellissima. E tuffai le mie labbra tra i peli alla ricerca della fessura. Con la punta della lingua iniziai ad esplorare il clitoride poi proseguii oltre aprendovi un varco fra le labbra. Continuai a leccarla golosamente con leccate lunghissime, interminabili; solo interrotte da piccole penetrazioni della lingua all'interno della vulva. Milly, cominciò a fremere di nuovo, non riuscì più a restare in piedi, si sedette nel centro del divano con le sue coscione lascivamente spalancate ed invitanti. Ripresi a leccare con con colpi lenti ma decisi, mentre facevo entrare ed uscire dalla sua vulva due dita. La mia lingua passava dal clitoride alla vulva, mentre bevevo i suoi umori che sapevano di miele. Cominciò a tremare e a battere i denti. Era il piacere che montava. A questo punto il ritmo della mia lingua divenne, velocissimo, mentre usavo le dita come un cazzo che la squassava. Smettila, ti prego, mi fai impazzire…no continua…è bello ..non smettere ….godo!!! Un ultimo scossone del suo bacino…poi il corpo immobile, ma la fica pulsante nei ritmi dell’orgasmo che raccolsi tutto sulla sua lingua. Milly era al suo secondo orgasmo. Rimase immobile, mentre io andai nella stanza da letto. Mia moglie aveva cambiato posizione e si stava facendo montare da Andrea che le stantuffava. Il suo volto esprimeva tutta la troiaggine di questo mondo. –Anche il Carlo, anche il tuo. Le porsi il mio cazzo in bocca e lei lo ciucciò per in po’, poi si svincolò. Fece porre Andrea supino e lo cavalcò piegandosi in avanti. –Dammelo dietro –mi disse. Non credevo alle mie orecchie, ma mi posizionai dietro e mentre lei continuava a prendere in fica il cazzo di Andrea le poggiai il mio sullo sfintere. –Così mi fai male porco,prendi quella crema sul comodino. Presi la crema,umettai il cazzo e la impalai con un colpo solo. –Ahi, porco, mi fai male, ma che bello, finalmente due cazzi, come desideravo. Cominciò a contorcersi per il piacere, ma io rallentai perche volevo arrivare con Milly che nel frattempo ci aveva raggiunti e si era coricata nello stesso letto, ancora sfinita. Andrea accelerò. –Nella sto arrivando…sei la troia più bella che abbia mai scopato.-Anch’io sto per venire, Andrea, dai scopami più forte. Andea accelerò il ritmo delle sue penetrazioni e raggiunsero insieme l’orgasmo mentre io mi ritraevo e mia moglie sembrava folle per il piacere. Nella ed Andrea si accasciarono abbracciati con le mani posate sui sessi e si addormentarono. Io mi alzai piano, andai a baciare Milly sulle labbra e lei aprì gli occhi e mi sorrise. –Aspettami un attimo cara, torno subito. In bagno scaricai la mia vescica piena e mi feci un accurato bidè e mi profumai. Poi tornai in camera da letto. Il corpo bianco di Milly riposava in una posizione di offerta. Mi sdraiai accanto a lei e ripresi a baciarla sulle labbra. Prima come in sogno poi completamente sveglia accolse i mie baci e afferrò il mio sesso. –Voglio sentirlo in tutto il corpo. L’accontentai con piacere, mi posi in posizione sessantanove e cominciai a strofinarle il cazzo sulle guance poi lo diressi versoi suoi seni e lei lo avvolse tutto, lo accolse sotto le ascelle e poi giù sull’ombelico dove lo fermò più a lungo. Nel frattempo la baciavo sulla fica. Dopo che il mio cazzo raggiunse le sue ginocchia ed io succhiai un suo alluce, mi voltai. –Si –disse- prendimi, sono la tua troia , inondami con la tua sborra. Era tenera e troia al tempo stesso, mi faceva tenerezza e mi infoiava. Sprofondai in lei con facilità, raggiunsi il suo utero, ritornai fuori e strofinai il mio cazzo sul suo clitoride fino a farla godere. –Mi fai impazzire, Carlo, pensi al mio piacere, mentre mio marito spesso pensa solo al suo. -Il tuo piacere è il mio, Milly. Raggiungemmo insieme l’orgasmo, la sua fica raccolse tutta la mia sborra, mentre avvertivo, questa volta sul cazzo, il suo terzo orgasmo.



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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Ibiscogiallo Invia un messaggio
Postato in data: 02/01/2007 22:29:56
Giudizio personale:
Gran bel racconto, complimenti , come ci piacerebbe conoscervi, anche noi abbiamo scritto un racconto e ci piacerebbe avere la vostra opinione.
Ancora bravi!!

Autore: Cpxl Invia un messaggio
Postato in data: 02/01/2007 11:56:32
Giudizio personale:
il migliore racconto di questo 2007:ma siamo solo agli inizi. ci siamo visti e immedesimati nelle coppie descritte.


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