i racconti erotici di desiderya

2° episodio: sguardi indiscreti… che piacere!

Autore: Luna Orgasmina
Giudizio:
Letture: 2337
Commenti: 3
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Al nostro risveglio, il giorno seguente, Ester aveva un sorriso mai visto prima. In effetti, la troietta, disse lo stesso di me e, sull’onda di quell’entusiastico, vicendevole, sfottò discutemmo per un po’ della sera prima. In particolare ci rendemmo conto che, per entrambi, era stata la prima volta di diverse delle pratiche svolte. Con mia grande sorpresa, venni informato che per Ester fu una prima assoluta anche il sesso di gruppo. Questa infatti coltivava da parecchio tempo quell’idea ma non l’aveva mai realizzata perché temeva le voci che, rapidissime, circolano nel suo piccolo paese d’origine. Confessò, altrettanto inebriata, che tra i suoi più ricorrenti sogni erotici vi era proprio quello di un’orgia con diverse persone, che non badassero troppo ai rispettivi sessi e che si scopassero allegramente l’un l’altro. Esattamente ciò che era accaduto la sera prima. Continuò poi, con un pizzico di dolcezza, lodando la mia apertura che aveva permesso la realizzazione di quel sogno; certo, non si fece sfuggire un ammonimento affinché le promettessi un bis ancora più spinto, ed io stesso non esitai a darle quella parola. Procedendo con quella discussione, Ester mi confessò sia degl’altri sogni che aveva da realizzare, sia episodi capitatele nella sua esuberante vita sessuale. E in questo contesto mi resi conto che, nonostante non avesse mai provato prima il sesso di gruppo, erano ben poche le porcate cui aveva rinunciato o che non aveva avuto occasione di fare. Dal canto mio invece, vivevo un po’ di aridità onirica rispetto alle bizzarie sessuali che avrei dovuto sognare, dunque oltre che confessarle che, come ogni bravo maschietto, sognavo di fottere con più di una ragazza, oppure osservare due ragazze scoparsi, le dichiarai la mia voglia di vederla profanare da mani indegne di vecchi pervertiti o di lerci cazzuti. Ester rise alla fine della mia rivelazione ma era chiaro nel suo sguardo l’intento d’accontentarmi.

Così tra due chiacchiere, qualche bagno e tanto sole, trascorse anche quella giornata e quando furono più o meno le sette di sera, ad Ester ricominciò a pruderle il culo. Questa volta non fu lei a dirmelo ma fui io ad accorgermene, per il seguente motivo. La troietta, con la scusa di voler fare una doccia, imbastì un’irresistibile spettacolino per i pochi altri bagnanti che erano rimasti, verosimilmente apposta, prevedendo un simile epilogo della sempre crescente voglia di esibizionismo della mia giovane amica. Così, ai consueti gesti che si fanno per lavarsi, Ester ne abbinò ben altri molto più piccanti: le mani indugiavano oltremodo sui punti sensibili di quello splendido corpo, andavano a stringere sapientemente i seni l’uno contro l’altro, s’inserivano spregiudicatamente nelle mutandine massaggiandone il contenuto, s’infilavano poi nella bocca simulando una fellatio, e così andò avanti per diversi minuti, finché una piccola folla di sette persone circondò la doccia, occludendo la visuale ai meno audaci. Tra questi ultimi vi ero anch’io che, non so precisamente per quale motivo, mi limitai a cercare un punto, al di sopra di una duna, dove avrei potuto continuare ad osservare, senza dare troppo nell’occhio. Lì sopra, dietro ai soliti cespugli di ginepro, vi trovai altre otto o nove persone, in maggioranza più anziane di cinquant’anni, che preferivano, come me, starsene a guardare piuttosto che immischiarsi. Alcuni di questi vecchi maniaci erano già con l’uccello in mano ed erano così presi dal loro vouyerismo da non accorgersi neppure della presenza degl’altri. Questi avevano ben altro da osservare: la mia amica aveva infatti deciso di accontentare tutti quelli che le si erano attorniati e speravano di poter prendere parte attiva a quello show. Per prima cosa vidi le mani di uno che le era alle spalle protendersi verso quel corpo flessuoso e palpeggiarlo nei giusti punti; Ester, senza far caso a quei palpeggiamenti, continuò a toccarsi, se possibile, in modo ancora più provocante, invitando tacitamente, a fare lo stesso anche agl’altri. In men che non si dica tutte le mani, di tutti e sette quegl’uomini, le si appiccicarono addosso, e i guardoni accelerarono il loro moto masturbatorio anche se ormai non si riusciva più neppure a distinguere la sagoma di donna, che era stretta a sandwich tra tutti quegl’allupati. Devo confessare che era davvero molto eccitante vedere la mia donna felicemente intrappolata tra quelle grinfie assatanate, però lo diventò molto di più quando, assodata la disponibilità di Ester, qualcuno la prese per mano e la guidò, in compagnia del resto del gruppo naturalmente, verso la duna che ospitava me ed i guardoni. Questi ultimi furono colpiti da un sussulto e, tranne due o tre, per non tradire il loro istinto di voyer, s’affrettarono ad allontanarsi di qualche passo e a sistemarsi ben nascosti poco più in là. Feci così anch’io ma soltanto perché volevo gustarmi la scena senza che lei potesse vedere che la stavo spiando. Avrebbe dovuto sapere che ero lì ma non avrebbe dovuto vedermi.

Quando tutta l’allegra combriccola aveva ormai raggiunto il luogo prescelto, Ester, che era già stata alleggerita del costume, fu posizionata in ginocchio in mezzo al gruppo. Di questi, già tutti abbondantemente nudi, vidi i loro cazzi: taluni di tutto rispetto, tal’altri un po’ meno, che in tiro attendevano di essere spompinati. Ester non perse altro tempo, così, prima li assaggiò uno per uno, poi cominciò a lavorarseli come solo lei sa fare. Al ché i commenti cominciarono a sprecarsi ed Ester diventò la più grande troia di Ravenna, io il più gran cornuto del pianeta. Poco male, tanto sapevo di non esserlo. Dalle mie spalle, da dove gli altri guardoni si nascondevano, iniziò a giungere qualche gemito, mi preoccupai allora che presto sarebbe anche cominciato a piovere sborra. Mentre riflettevo su ciò, la mia attenzione fu attratta da un lungo gemito di Ester, che era stata sistemata alla pecorina e aveva cominciato a ricevere un po’ di cazzo nella fica. Chi la pompava doveva avere un gran bel cazzo perché le grida della bella si facevano sentire ogni volta che il cazzo entrava e le toccava il collo dell’utero. Ma a quello se ne sostituì subito un altro e poi un altro, finché tutti non ebbero calzato quell’orifizio. Era una scena incredibile, Ester se la cavava benissimo, tanto da indurre quello che l’aveva scopata per primo a cambiarla di posizione: fu messa distesa a pancia all’aria e fu trafitta nel culo; un altro forte grido, affiancato da qualche in convincente preghiera di smettere, le scapparono in quegl’istanti. Ma invece un altro uomo, senza perdere tempo, le si mise davanti e la penetrò nella fica. Mentre facevano questo, vidi uno dei tre guardoni che non si erano precedentemente allontanati, correre verso il gruppo, guadagnare la testa di Ester dalle mani e dagli uccelli di chi se lo faceva succhiare, e sborrarle sul volto. Quella pioggia di “vecchio”, lercio miele la dovette eccitare ancora di più così, quando anche altri due l’omaggiarono di quell’elisir, Ester estrasse il cazzo che le trafiggeva il culo e se lo infilò nella fica, dove aveva ancora l’altro randellone che la trapanava. Mi strofinai gl’occhi incerto di ciò che avevo visto poi, con enorme sorpresa, dovetti convincermi che Ester si stava facendo fottere, contemporaneamente, da due cazzi nella fica, cosa per me, fino a quel momento, sconosciuta. Questo, oltre al mio eccitamento, dovette valere anche quello degl’altri che, successivamente, le schizzarono sul volto, sui seni, sulla fica e sul resto del corpo. Agli schizzi lattiginosi dei sette che la fottevano si unirono le sborrate di un altro paio di guardoni che, subito dopo, fuggirono via.

Erano passati circa trequarti d’ora quando, finalmente, anche l’ultimo se n’era andato lasciando Ester, apparentemente, priva di sensi distesa sulla sabbia. Mi avvicinai alla piccola troia e con un po’ d’apprensione e tenerezza mi prodigai per ridestarla e per ringraziarla di quello spettacolo, ma, mentre ero intento a fare queste cose, un uomo, che poi riconobbi come uno dei veri guardoni di poco prima, m’interruppe, dicendo.

- Le do ventimila lire se si fa pulire quello sperma dal viso con il mio piscio!

Rimasi indignato ed incerto d’aver ben capito ma, ancor prima che potessi dirgli: “prego?”; Ester accettò seccamente.

- Fa presto però, si sta incollando già tutto!

L’uomo, che avrà avuto non più di cinquant’anni, un cazzo enorme ed in un certo senso era anche piacente: coi suoi occhi chiari, il corpo robusto e i capelli brizzolati, fece altri due passi, si posizionò perpendicolarmente al volto di Ester e, con estrema lentezza, cominciò a pisciarle in faccia. Io ero attonito ed avevo gl’occhi fissi su quel pisellone che moscio, com’era, avrà misurato più di quindici centimetri, quando l’uomo, che ormai si era accorto della mia ipnosi da eccitazione, mi spinse con una mano dietro la nuca e mi fece cadere giusto accanto ad Ester; puntai le mani a terra, accanto ai miei fianchi, per potermi tirare su ma quello mi disse con aria sprezzante.

- Tieni, prendi ventimila anche tu, seppur sia certo che le daresti tu a me!

Poi riprese la sua pioggia dorata sul mio corpo. Centrò, per prima cosa, il cazzo che il calore del piscio fece diventare immediatamente durissimo, così tanto che saltò fuori dal costume, poi continuò spruzzando casualmente, come se avesse un idrante, sui volti e sui corpi di entrambi. Sentivo che avrei voluto controbattere per quell’arroganza con cui ci stava trattando, ma la verità ce l’aveva lui tra le mani ed era il godimento per quell’umiliazione di quella pisciata dall’odore acido. Così non reagii, cercai invece di abbozzare un sorriso che però fu, puntualmente, preso come un nuovo invito… a farmela fare dritto in bocca. E infatti così fece, apostrofando quell’atto con qualche commento.

- Ecco bravo, bevila! Bevila tutta, piccolo! E anche tu, puttanella, abbeverati alla mia fonte!

Terminata la sua minzione, con Ester ancora per terra mezza tramortita, l’uomo m’invitò a seguirlo dietro un cespuglio, dicendo che lì aveva il resto dei soldi che ci doveva. M’imbarazzai moltissimo, ero tutto sporco della sua urina, ma lo seguii comunque ed accettai di buon grado quel danaro; fu allora che l’uomo mi offrì molti più soldi se avessimo accettato d’andare ad una cena con lui e con altri suoi amici.

- Vedi, potrei darti dieci volta questa somma ed anche alla tua amica, se accettaste di venire a cena con me ed alcuni miei amici!

- Cena?

- Si! Certo, dopo la cena vi sarà fatta qualche stramba richiesta, ma sembrate preparati e disinibiti al punto giusto!

- Non lo so dovrei chiederlo a lei!

- Non credo che rifiuterà, visto quello che ha già fatto su questa spiaggia, ed a titolo gratuito per giunta! Poi non saremo soltanto uomini, ma ci saranno anche diverse coppie…

- In tutto quanta gente?

- Non più di una dozzina, voi inclusi!

L’uomo mi vide dubbioso e così mi disse che non avrei dovuto rispondergli subito, che avrei, innanzitutto, dovuto parlarne ad Ester e che quella stessa sera sarebbe passato a trovarci per il responso.

Così, dopo aver discusso con Ester di quel pazzo pomeriggio di sesso, le rivelai la proposta dell’uomo, e quella puttanella, nemmeno a dirlo, accettò di buongrado. Di più! Mi confessò che, nonostante fosse mezza tramortita, aveva visto quell’uomo e ne era rimasta terribilmente attratta, soprattutto dalle dimensioni del suo pene!

Quando apprese che quella sera ci sarebbe passato a trovare, gioì e si fece promettere il mio pieno appoggio per una focosa replica da mettere in scena già in quell’imminente occasione.



Che ne dite: è troppo? Abbiamo esagerato?



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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Thexvoice Invia un messaggio
Postato in data: 14/06/2007 13:41:06
Giudizio personale:
... insomma ! ... direi che più di così ... complimenti a tutti e due, siete certo una bella coppia affiatata ! ... di dove siete ? ciao, Paolo

Autore: Jakim Invia un messaggio
Postato in data: 14/02/2007 11:47:45
Giudizio personale:
buon racconto, ma ci avete lasciato senza ... cena!

Autore: Target55 Invia un messaggio
Postato in data: 03/11/2006 22:26:59
Giudizio personale:
no, no!!! >Va benissimo così!!! continua!!!! ;)))


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